Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli Dioecesis Massensis-Apuana Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Pisa | ||
Regione ecclesiastica | Toscana | ||
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Vescovo | Mario Vaccari, O.F.M. | ||
Vicario generale | Marino Navalesi | ||
Vescovi emeriti | Eugenio Binini, Giovanni Santucci | ||
Presbiteri | 125, di cui 107 secolari e 18 regolari 1.628 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 20 uomini, 160 donne | ||
Diaconi | 28 permanenti | ||
Abitanti | 207.050 | ||
Battezzati | 203.500 (98,3% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 1.174 km² | ||
Parrocchie | 244 (6 vicariati) | ||
Erezione | 4 luglio 1797[1] (Pontremoli) 18 febbraio 1822 (Massa) in plena unione dal 23 febbraio 1988 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Pietro e Francesco | ||
Concattedrale | Santa Maria Assunta | ||
Indirizzo | Via Francesco M. Zoppi 14, 54100 Massa, Italia | ||
Sito web | massacarrara.chiesacattolica.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
La diocesi di Massa Carrara-Pontremoli (in latino: Dioecesis Massensis-Apuana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 203.500 battezzati su 207.050 abitanti. È retta dal vescovo Mario Vaccari, O.F.M.
Il territorio della diocesi corrisponde a quello della provincia di Massa-Carrara, più parte del comune di Albareto in provincia di Parma.[2]
Sede vescovile è la città di Massa, dove si trova la basilica cattedrale dei Santi Pietro e Francesco. A Pontremoli sorge la concattedrale di Santa Maria del Popolo e a Carrara l'insigne collegiata di Sant'Andrea.
Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli.
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Il territorio si estende su 1174 km² ed è suddiviso in 6 vicariati e 244 parrocchie:[3]
A loro volta i vicariati sono raggruppati in due zone pastorali: la zona pastorale "Costa" si estende sui vicariati di Massa e di Carrara; la zona pastorale "Lunigiana" comprende gli altri quattro vicariati.
L'odierna diocesi nasce dall'unione di due precedenti sedi vescovili di recente istituzione: la diocesi di Pontremoli, sorta nel 1797, e quella di Massa, eretta nel 1822.
Il territorio che in seguito andò a costituire la diocesi di Pontremoli faceva parte fin dall'antichità della diocesi di Luni, denominata Luni-Sarzana dal 1465; a partire alla metà del XVII secolo questo territorio fu annesso da Ferdinando II de' Medici al Granducato di Toscana.
La diocesi di Pontremoli, chiamata dioecesis Apuana nella bolla di istituzione, fu eretta il 4 luglio 1797[1] con la bolla In suprema di papa Pio VI, e resa suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa. Il territorio della nuova diocesi fu costituito da 123 parrocchie, quasi tutte sottratte alla diocesi di Luni-Sarzana, eccetto tre che appartenevano alla diocesi di Brugnato.[4]
Nello stesso anno il papa definì anche il numero e le dignità concesse al capitolo della cattedrale di Santa Maria Assunta, chiamata Santa Maria del Popolo.[5] L'anno successivo le parrocchie di Seravezza furono scorporate da Pontremoli ed assegnate all'arcidiocesi di Pisa.[6]
Il 17 dicembre 1853 con la lettera apostolica Dum universi gregis papa Pio IX dispose che la diocesi di Pontremoli cedesse 59 parrocchie alla diocesi di Massa e ricevesse come compensazione 17 parrocchie dalla stessa diocesi di Massa: Casola, Argigliano, Codiponte, Casciana, Ugliancaldo, Monte dei Bianchi, Equi Aiola, Monzone, Vinca, Tenerano, Cecina, Madrignano, Calice ossia Castello di Calice, Santa Maria ossia Pieve di Calice, Borseda e Veppo. Tuttavia, questo scambio di parrocchie doveva avere effetto alla prima sede vacante e nel 1855 le 17 parrocchie che erano appartenute alla diocesi di Massa passarono sotto la giurisdizione della diocesi di Pontremoli. Nel 1872 il vescovo di Pontremoli Michelangelo Orlandi ottenne dalla Santa Sede un decreto, datato 20 maggio, con cui si sospendeva l'attuazione della lettera apostolica del 1853, evitando di cedere le 59 parrocchie alla diocesi di Massa. Nel 1899 il vescovo di Massa Emilio Maria Miniati scrisse alla Santa Sede, illustrando che le 17 parrocchie erano state cedute per compensazione, ma la sua diocesi non aveva mai ricevuto le 59 parrocchie per cui le compensazione era stata prevista, chiedendo che l'effetto della sospensione richiesto dal vescovo di Pontremoli riguardasse anche la cessione delle 17 parrocchie, già avvenuta nel 1855. Papa Leone XIII accolse la richiesta del vescovo di Massa e il 9 febbraio 1901 con il decreto Apostolicis litteris la Sacra Congregazione Concistoriale stabilì che 17 parrocchie fossero restituite alla diocesi di Massa.[7]
Nel 1855 la diocesi di Pontremoli si ampliò incorporando tre parrocchie che erano appartenute alla diocesi di Luni-Sarzana e due che erano appartenute alla diocesi di Brugnato.[senza fonte]
Nel 1955 cedette le parrocchie di San Nicola di Caprigliola e di San Martino di Albiano Magra alla diocesi della Spezia.[8]
Il 13 luglio 1962, in forza della lettera apostolica Etruriae illa regio, papa Giovanni XXIII ha proclamato la Beata Maria Vergine Assunta in Cielo patrona principale della diocesi Apuana.[9]
La diocesi di Massa[10] fu eretta il 18 febbraio 1822 con la bolla Singularis Romanorum di papa Pio VII, e resa suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa. Il territorio della nuova diocesi fu costituito da 112 parrocchie sottratte alla diocesi di Luni-Sarzana.[11] La novità rispondeva ad una chiara richiesta politica del Ducato di Massa di avere una propria diocesi. L'anno successivo il nuovo papa Leone XII aggiunse altre parrocchie, comprese nel vicariato di Garfagnana e nel priorato di Castiglione, che erano appartenute all'arcidiocesi di Lucca.[12]
Nel dicembre 1853, in forza della bolla Dum universi di papa Pio IX, la diocesi di Massa si ampliò incorporando altre 9 parrocchie che erano appartenute all'arcidiocesi di Lucca e costituenti il vicariato di Gallicano.[5] Per effetto dello stesso decreto dal 1855 al 1901 cedette 17 parrocchie alla diocesi di Pontremoli.[13][7]
Il 22 agosto 1855 la diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Modena. Il 23 aprile 1926 tuttavia tornò ad essere suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa in forza della bolla Inter coetera di papa Pio XI.
Il 20 luglio 1939 mutò nome in "diocesi di Apuania" (in latino: Dioecesis Apuaniensis), in seguito alla nascita l'anno precedente del comune di Apuania, che univa quelli di Massa, Carrara e Montignoso. Questa nuova denominazione fu mantenuta fino al 30 settembre 1986 quando tornò al nome di dioecesis Massensis.[14]
Nel 1959 furono cedute le 12 parrocchie in provincia della Spezia alla diocesi di Brugnato; contestualmente furono annesse alla diocesi di Massa le parrocchie di San Nicola di Caprigliola e di San Martino di Albiano Magra, appartenute dal 1955 alla diocesi della Spezia e in precedenza a quella di Pontremoli.[15]
Nel 1970 il vescovo Aldo Forzoni spostò la residenza vescovile dall'antico palazzo nel centro di Massa al seminario vescovile; l'antica sede ospita oggi il museo diocesano e l'archivio storico della diocesi.
Il 23 febbraio 1988 è stata stabilita la plena unione delle due diocesi; la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale e ha avuto come primo vescovo Bruno Tommasi, già vescovo di Pontremoli.
Il 5 settembre 1992 la diocesi ha ceduto all'arcidiocesi di Lucca le 106 parrocchie in provincia di Lucca, che costituivano il vicariato della Garfagnana.[16] Nel 2003 la diocesi assunse la sua odierna fisionomia territoriale con la cessione alla diocesi di Piacenza-Bobbio delle parrocchie di Baselica e di Valdena nel comune di Borgo Val di Taro.[17]
Tra il 2003 e il 2006 la diocesi ha celebrato il primo sinodo del terzo millennio.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2021 su una popolazione di 207.050 persone contava 203.500 battezzati, corrispondenti al 98,3% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
diocesi di Apuania (Massa Carrara) | |||||||||||
1949 | 198.000 | 200.000 | 99,0 | 269 | 234 | 35 | 736 | ? | ? | 216 | |
1959 | 196.070 | 196.500 | 99,8 | 251 | 215 | 36 | 781 | 49 | 387 | 212 | |
1970 | 203.290 | 203.454 | 99,9 | 229 | 192 | 37 | 887 | 46 | 354 | 218 | |
1980 | 204.495 | 205.505 | 99,5 | 214 | 178 | 36 | 955 | 46 | 303 | 222 | |
diocesi di Pontremoli | |||||||||||
1950 | 70.000 | 70.000 | 100,0 | 178 | 156 | 22 | 393 | 28 | 113 | 132 | |
1970 | 39.970 | 40.000 | 99,9 | 138 | 123 | 15 | 289 | 17 | 109 | 132 | |
1980 | 37.540 | 37.560 | 99,9 | 123 | 109 | 14 | 305 | 16 | 66 | 132 | |
diocesi di Massa Carrara-Pontremoli | |||||||||||
1990 | 237.073 | 238.560 | 99,4 | 272 | 232 | 40 | 871 | 62 | 339 | 352 | |
1999 | 199.691 | 200.971 | 99,4 | 206 | 157 | 49 | 969 | 14 | 52 | 270 | 246 |
2000 | 198.000 | 199.354 | 99,3 | 180 | 147 | 33 | 1.100 | 14 | 38 | 268 | 246 |
2001 | 197.775 | 199.375 | 99,2 | 182 | 154 | 28 | 1.086 | 18 | 38 | 252 | 246 |
2002 | 200.710 | 201.800 | 99,5 | 187 | 160 | 27 | 1.073 | 18 | 36 | 286 | 246 |
2003 | 198.000 | 200.000 | 99,0 | 174 | 143 | 31 | 1.137 | 18 | 35 | 234 | 246 |
2004 | 197.000 | 199.000 | 99,0 | 172 | 138 | 34 | 1.145 | 18 | 40 | 231 | 244 |
2013 | 200.390 | 205.770 | 97,4 | 144 | 120 | 24 | 1.391 | 26 | 30 | 190 | 244 |
2016 | 201.000 | 206.750 | 97,2 | 125 | 103 | 22 | 1.608 | 28 | 26 | 182 | 244 |
2019 | 201.820 | 206.050 | 97,9 | 119 | 99 | 20 | 1.695 | 30 | 23 | 166 | 244 |
2021 | 203.500 | 207.050 | 98,3 | 125 | 107 | 18 | 1.628 | 28 | 20 | 160 | 244 |