Faustino Perisauli (Tredozio, 1450 – Rimini, 2 dicembre 1523) è stato un umanista italiano.
Ecclesiastico, fu cortigiano e precettore nella famiglia di Francesco Colonna, signore di Palestrina, umanista anch'egli (secondo taluni autore della Hypnerotomachia Poliphili con splendide incisioni attribuite ad artisti quali Mantegna e Raffaello).
In questo periodo scrisse il De honesto appetitu, che si ispira alla filosofia epicurea del suo protettore e amico.
L'opera più famosa di Perisauli è il De triumpho stultitiae, un poemetto in esametri latini edito postumo nel 1524, che secondo Alberto Viviani e Giannino Fabbri egli compose tra il 1480 e il 1490 e che presenta straordinarie somiglianze con l'Elogio della follia (Moriae encomium o Stultitiae laus), scritto da Erasmo da Rotterdam nel 1509 e pubblicato nel 1511.
Già Giovanni Papini aveva notato che l'opera del Perisauli "ricorda nella generale intelaiatura l'operetta Erasminiana". Non è possibile affermare se Erasmo conobbe il Perisauli e il suo poemetto, anche se fu in Italia fra il 1506 e il 1509. È certo tuttavia, dalla comparazione dei testi, che Erasmo elaborò da par suo e con arte eccellente il tema del De triumpho stultitiae, i cui motivi e frasi pittoresche sembrano riaffiorare nell'opera di Erasmo. Indubbiamente il piccolo e gracile (così ci viene descritto dai contemporanei) prete di Tredozio ebbe il barlume del senso di universalità prima di Erasmo e lo ebbe con piacevole arguzia.
L'opera fu interamente ristampata circa un secolo dopo, da Antonio Ulmus, medico patavino, nella sua Physiologia barbae umanae, edita in folio a Bologna nel 1603.