Ferdinando Martini

Governatore dell'Eritrea
Durata mandato16 dicembre 1897 - 25 marzo 1907
PredecessoreAntonio Baldissera
SuccessoreGiuseppe Salvago Raggi

Ministro delle colonie del Regno d'Italia
Durata mandato21 marzo 1914 - 18 giugno 1916
Capo del governoAntonio Salandra
PredecessorePietro Bertolini
SuccessoreGaspare Colosimo

Ministro della pubblica istruzione del Regno d'Italia
Durata mandato15 maggio 1892 - 15 dicembre 1893
Capo del governoGiovanni Giolitti
PredecessorePasquale Villari
SuccessoreGuido Baccelli
Gruppo
parlamentare
Centro

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XXVI
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studioLaurea in lettere, laurea in filosofia
ProfessioneScrittore, attore teatrale, politico

Ferdinando Martini (Firenze, 30 luglio 1841Monsummano Terme, 24 aprile 1928) è stato uno scrittore e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura, ministro delle Colonie e dell'Istruzione pubblica.

Biografia

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Figlio dell'autore di teatro Vincenzo Martini. Giornalista e scrittore. Collaborò dal 1872 al quotidiano Il Fanfulla firmandosi con lo pseudonimo "Fantasio". Nel luglio 1879 fondò il settimanale Fanfulla della domenica, che diresse fino al dicembre del 1880. Il 15 febbraio 1882 fondò La Domenica letteraria, che diresse fino all'agosto 1883.[1] Garbato novelliere; fu professore alla Normale di Pisa. Venne eletto deputato al Parlamento italiano nel 1876 e conservò questa carica per quarantatré anni e tredici legislature. Fu Ministro delle Colonie del Regno d'Italia nei Governi Salandra I e Salandra II nonché Ministro dell'Istruzione Pubblica nel Governo Giolitti I.

Governatore dell'Eritrea dal 1897 al 1907, lasciò un segno indelebile nella Colonia primogenita. La sua buona gestione avviò l'Eritrea a uno sviluppo modesto, ma sano ed equilibrato, basato soprattutto su floride piantagioni[2]. Il 1º marzo 1923 fu nominato Senatore del Regno. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile. Massone, fu membro del Grande Oriente d'Italia[3], con il grado di Maestro fu affiliato alla loggia Propaganda Massonica di Roma il 23.11.1885 (matricola n. 7082)[4], votò a favore della mozione Bissolati per il divieto dell'insegnamento religioso nella scuola primaria[5]. Intorno al 1887, su progetto dell'architetto Cesare Spighi, fece edificare alla periferia di Monsummano Terme, in località "Renatico", una splendida villa in stile rinascimentale con imponenti scalinate d'accesso. La villa, che oggi è passata in proprietà al Comune di Monsummano, porta il nome di villa Renatico-Martini, ed è sede del Museo di arte contemporanea e del Novecento. Nel 1925 fu tra i fondatori dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. A Martini è intitolato l'Istituto Alberghiero di Montecatini Terme.

Archivio

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Per volontà di Ferdinando Martini, alla sua morte, nel 1928, fu creato un "Fondo Martini" di 11.000 lettere, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Queste lettere sono state schedate in ordine alfabetico, per mittenti. Furono indirizzate a Martini, tra il 1861 e il 1926, da personalità come Giosuè Carducci, Alessandro D'Ancona, Gabriele D'Annunzio, Enrico Bemporad, Guido Biagi, Giovanni Fattori, Renato Fucini, Domenico Gnoli, Ugo Ojetti, Giovanni Pascoli, Giovanni Verga, Giuseppe Zanardelli.

Nella stessa biblioteca, il "Fondo Biagi" contiene lettere di Martini a Biagi; nel "Fondo Carteggi vari" ci sono lettere di Martini a Matilde Bartolommei Gioli, a Francesco Protonotari e a suo fratello Giuseppe; nel "Fondo De Gubernatis", lettere di Martini ad Angelo De Gubernatis. Alla Biblioteca Comunale Forteguerriana di Pistoia, per volontà degli eredi è stata versata nel 1931 la biblioteca personale di Ferdinando Martini che comprende 15.000, tra volumi e opuscoli, tra cui una cospicua raccolta teatrale, 60 periodici risorgimentali, stampe e autografi.[6]

Opere

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Onorificenze

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Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
— Regio Decreto 4 febbraio 1915.[7]
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia

Note

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  1. ^ Giuseppe Chiarini, Memorie della vita di Giosue Carducci (1835-1907) raccolte da un amico, Firenze, Barbera, 1920, p. 232.
  2. ^ Indro Montanelli, Storia d'Italia, L'Italia dei notabili 1861-1900, Milano, Rizzoli Editore, 1973, p. 288.
  3. ^ Aldo A. Mola, Il Referendum Monarchia-Repubblica del 2-3 giugno 1946, Roma, BastogiLibri, 2016, p. 162.
  4. ^ Elisabetta Cicciola, Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e Antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia, Mimesis, Milano, 2021, p. 170, 1.17, Nota.
  5. ^ Aldo A. Mola,Storia della Massoneria in Italia, Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p. 342.
  6. ^ Ferdinando Martini, su SIUSA Sistema informativo degli archivi di Stato. URL consultato il 19 marzo 2018.
  7. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.94 del 26 aprile 1926, pag.1702.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Governatore dell'Eritrea Successore Antonio Baldissera 16 dicembre 1897 - 25 marzo 1907 Giuseppe Salvago Raggi
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