Garum
Garum, villa Aulus Umbricius Scaurus, Pompeii; G(ari) F(los) SCAM(bri) SCAURI
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
DiffusioneAntica Roma
Dettagli
Categoriacondimento
Due anfore per il garum
Factoria Garum, Baelo claudia

Il garum era una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molti primi piatti e secondi piatti.[1] Il vocabolo è di etimologia incerta. In lingua tedesca esiste un verbo molto simile, "Garen", che significa cucinare per un tempo relativamente lungo, o anche fermentare un alimento per raggiungere il livello di commestibilità e sapore voluto. Per altro, salse simili erano già usate precedentemente dai Greci. Un'ipotesi quindi è che derivi dal nome greco garos o garon (γάρον), che era il nome del pesce i cui intestini venivano usati originariamente nella produzione dei condimenti.

Le notizie su questo condimento sono molto frammentarie e talvolta contraddittorie, di conseguenza c'è incertezza su cosa fosse e come si preparasse. Alcuni sostengono fosse simile alla pasta d'acciughe, altri al liquido della salamoia delle acciughe sotto sale, che nella costiera amalfitana e in particolare a Cetara si può gustare anche oggi con il nome di "colatura". Una versione odierna del garum è altresì prodotta a Maratea, in provincia di Potenza, dov'è riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale.[2] Una salsa tuttora esistente, che si presume si avvicini al garum, è il Nước chấm, una salsa di pesce originaria della cucina vietnamita e abbastanza diffusa in Estremo Oriente.[3]

Citazioni

Note

  1. ^ Garum di Tonno 100 gr, su Italiano. URL consultato il 26 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2016).
  2. ^ Garum di Maratea, su topfooditaly.net. URL consultato il 28 agosto 2020.
  3. ^ Florence Dupont, La vita quotidiana nella Roma repubblicana, Roma-Bari, Laterza, 2006, pag. 292.
  4. ^ Geoponica edidit H. Beckh, Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri, 1895, pagg. 528-29.
  5. ^ Plinii Secundi quae fertur una cum Gargilii Martialis medicina, edidit Valentin Rose, Leipzig, Teubner, 1875, pag. 210
  6. ^ Les agronomes latins, Caton, Varron, Columelle, Palladius, avec la traduction en français, M. Nisard (a cura di), Paris, Firmin Didot Fréres, 1856, pagg. 333-34.
  7. ^ (EN) Robert I. Curtis, In defense of garum, in The Classical Journal, vol. 73, n. 3, The Classical Association of the Middle West and South, febbraio-marzo 1983, pp. 232-40. URL consultato il 31 agosto 2014.

Bibliografia

Voci correlate

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