Luigi Conforti (Torino, 29 dicembre 1854 – Napoli, 30 aprile 1907) è stato un poeta, critico letterario e saggista italiano.
Figlio del giurista e politico Raffaele[1], si è laureato in giurisprudenza all'Università di Siena, studiando poi lettere nell'Istituto di Studi Superiori di Firenze. Si è segnalato soprattutto per versi e liriche che fondevano elementi romantici e motivi carducciani espressi nell'amore per il pagano[2], ma con esiti non sempre apprezzabili[3]. Sia in Pompei (1888), il suo poema preferito, calderone di canti poetici, gesta di antichi lottatori e disquisizioni filosofiche, sia nelle sue poesie, quali Esperia (1889), I dodici Cesari (1902), La Spiaggia delle Sirene (1905) e Sibari (1907), ha mostrato il connubio tra ricerca storica e culto della bellezza, a testimonianza della sua stessa esperienza e dei suoi medesimi interessi[4].
Segretario del Museo Nazionale di Napoli, è stato tra i fondatori del periodico «Napoli Nobilissima», pubblicandovi diversi lavori, fra i quali quelli sulle fontane storiche napoletane di Mezzocannone (che ha dato il nome all'omonima via), di Formello e di Spinacorona[5]. È stato anche direttore della «Cronaca partenopea», un periodico illustrato di letteratura ed arte[6]. Ha, inoltre, scritto saggi storici, in particolare sulla Rivoluzione Napoletana del 1799, e alcune guide storico-artistiche e archeologiche di Napoli e degli scavi archeologici di Pompei e di Ercolano, anche tradotte in altre lingue. Il suo ultimo contributo, dedicato alla storia di Napoli e pubblicato poco prima di morire su «Emporium», ha riguardato le Catacombe di San Gennaro[7].