Ontani nel 2021

Luigi Ontani (Vergato, 24 novembre 1943) è un pittore e scultore italiano.

Biografia

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Dopo aver studiato all'Accademia di belle arti di Bologna inizia la carriera artistica negli anni settanta, cominciando a farsi notare per i suoi "tableaux vivants". In pratica delle performance filmate e fotografate, in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch (ben diverso dall'Azionismo Viennese, di cui fa parte Hermann Nitsch), e mette il narcisismo personale ad un livello superiore.

Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli oggetti pleonastici (1965-69) elementi in scagliola alla "stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato. Ha spesso anticipato l'uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti, i primi video super 8 in bianco e nero sono stati girati dal 1969 al 1972. Con l'opera "Ange Infidele" del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. dalla fine degli anni sessanta si susseguono "Teofania" 1969, "Fantome", "San Sebastiano nel bosco di calvenzano, d'apres Guido Reni", "Tentazione", "Meditazione, d'apres de la Tour", "Bacchino" (1970) tell il giovane, "Raffaello" "Dante" "Pinocchio" (1972), Lapsus Lupus e il dittico "EvAdamo" (1973) "Leda e il Cigno" (1974), i grilli e i tappeti volanti cui seguiranno altri apres, il primo ciclo indiano "En route vers l'Inde, d'apres Pierre Loti". Le prime opere fotografiche anticipano un fenomeno che vedrà diffusione a partire dagli anni ottanta. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivant", termine usato per indicare una scena dove attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro[1].

Dal 1969 al 1989 l'artista ha realizzato circa 30 tableaux vivant anche in questo caso anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie. Con lo stesso atteggiamento ha realizzato opere di cartapesta, vetro, il legno (numerosissime le maschere realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica frutto del sodalizio soprattutto con la Bottega Gatti di Faenza[2] e con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio terraviva di Vietri, particolarmente rinomate le maschere pineali, le "Ermestetiche" e le ultime grandi opere quali "GaneshaMusa", "NapoleonCentaurOntano". Molto interessante la sperimentazione con la tecnica del mosaico elaborata con il mosaicista Costantino Buccolieri nell'esecuzione del grande pannello musivo presso la Stazione Materdei della Metropolitana di Napoli[3].

In tutte queste circostanze Ontani ricorre alla tecnica non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano: il proprio viaggio "transtorico" attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica. Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Kustverein al Reina Sofia,ha partecipato ad un numero impressionante di biennali da Venezia a Sidney a Lione. Recentemente ha avuto due retrospettive al Ps1/MoMA di New York (2001) e allo SMAK di Ghent (2003-2004)[4]. Numerosissimi i libri d'artista e le monografie tra cui Luigi Ontani. OntanElegia (Allemandi 2004) a cura di Alessandra Galasso e Giulio di Gropello. Nel 2018, la Galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta, in Toscana, presenta una retrospettiva di 30 opere dell’artista di Vergato[5]. Nel 2019 esce il primo saggio interamente dedicato all'artista, Luigi Ontani in teoria. Filosofia, estetica, psicoanalisi nell'opera e nell'artista di Giulia Giambrone che relaziona teorie filosofiche e psicoanalitiche all'opera dell'artista.

Principali mostre collettive

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Scuola del Mosaico dell'Accademia di Ravenna su disegno di Luigi Ontani, GaniMadeAuReoboro, 2003, Collezione Mosaici Moderni, Ravenna

Principali mostre personali

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Premi e riconoscimenti

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Curiosità

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Nel 2002 fu incaricato dal Comune di Siena di realizzare il Drappellone per il Palio di luglio, vinto poi dalla Contrada Sovrana dell'Istrice. L'opera fu accolta negativamente dal pubblico presente alla cerimonia di presentazione. [9]

Note

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  1. ^ Art News, Luigi Ontani: passioni da dandy, su Il portale di RAI Cultura dedicato all'arte e al design. URL consultato il 26 febbraio 2019.
  2. ^ CA-Ceramica per l'architettura, volume 12, edizioni 31-33, Gruppo editoriale Faenza editrice, 1993, p. 56
  3. ^ Luigi Ontani, su Madre Napoli. URL consultato il 26 febbraio 2019.
  4. ^ MoMA PS1: Exhibitions: Luigi Ontani: 1965–2001, su momaps1.org. URL consultato il 26 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2019).
  5. ^ Niccolò Lucarelli, Luigi Ontani in mostra a Pietrasanta, su Artribune, 17 agosto 2018. URL consultato il 26 febbraio 2019.
  6. ^ Luigi Ontani,MoMa, su moma.org. URL consultato il 26/05/2021.
  7. ^ System, Luigi Ontani, primo artista italiano a vincere il Premio McKim, su beniculturali.it. URL consultato il 26 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2019).
  8. ^ LUIGI ONTANI HA RICEVUTO IL PREMIO "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" - Visualizzazione, su micfaenza.org. URL consultato il 26 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2019).
  9. ^ E' il palio di Francesco Carone il più bel palio mai realizzato da un artista per la corsa senese? Tutto bianco, ma nient'affatto minimal. Prima fischi, poi scroscio di applausi in Piazza del Campo | Artribune, su artribune.com, 10 agosto 2011. URL consultato il 18 gennaio 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN95722004 · ISNI (EN0000 0001 0786 3982 · SBN CFIV023479 · Europeana agent/base/121084 · ULAN (EN500006742 · LCCN (ENnr93039257 · GND (DE119279576 · BNF (FRcb13771715f (data) · J9U (ENHE987007429356105171