Animazione che mostra il funzionamento di un motore elettrico a corrente continua

Un motore elettrico è una particolare macchina elettrica, di solito rotante (ma non sempre, come nel caso del motore lineare), che trasforma l'energia elettrica in ingresso, applicata ai morsetti di alimentazione, in energia meccanica in uscita resa disponibile sull'asse del motore.[1] Questa tipologia di macchina elettrica è fondata, analogamente a quanto accade nel generatore elettrico, sulle forze elettromagnetiche che intervengono nell'interazione tra un sistema di correnti e un campo magnetico.[2]

Tipi di motori elettrici

[modifica | modifica wikitesto]

La divisione conosciuta è tra motori in corrente continua (DC) e motori in corrente alternata (AC). Tuttavia, non è questa una classificazione estremamente precisa, poiché esistono anche i cosiddetti motori ibridi, che sono costruttivamente simili ai DC ma che possono essere alimentati anche in AC. Diverse distinzioni si possono fare in base ad altre caratteristiche: per esempio, la distinzione tra motori sincroni, nei quali la velocità di rotazione dell'asse è rigidamente vincolata alla frequenza della tensione di alimentazione[3], ed asincroni, in cui la velocità di rotazione dell'asse è sempre minore della velocità di rotazione del campo rotante che dipende dalla frequenza della tensione di alimentazione[4]; pertanto una delle classificazioni in cui possono essere suddivisi i motori elettrici sono motore asincrono, motore sincrono, motore in corrente continua, motore in corrente alternata, motore monofase, motore trifase e motore passo-passo[5].

Funzionamento

[modifica | modifica wikitesto]
Particolare di un motore elettrico.

Il motore elettrico, così come l'alternatore è composto da:

Questi componenti generano un campo magnetico, che può essere generato tramite l'uso di magneti permanenti o tramite avvolgimenti elettrici in cave presenti in un nucleo di lamierini di ferro o ferrite (elettromagnete).

Motore in corrente continua

[modifica | modifica wikitesto]

Questi motori sono alimentati con una rete o altra fonte che rilascia o genera una tensione continua, questi motori sono molto eterogenei, in quanto esistono molte configurazioni, che sono caratterizzate da funzionamenti non sovrapponibili.

Tradizionale

[modifica | modifica wikitesto]
Schema del principio di funzionamento

Il motore è caratterizzato da uno statore (che avvolge il rotore e muove il campo elettrico) a campo magnetico stazionario (BLDCM), il quale è caratterizzato dalla presenza di una o più coppie polari (calamite, elettrocalamite, ecc.), mentre il rotore (che ruota immerso nello statore) è del tipo avvolto, composto da fili di rame, il quale crea un campo elettromagnetico al passaggio di corrente. L'interazione tra questi due campi magnetici tra loro concentrici induce alla rotazione del rotore, in quanto il campo magnetico del rotore tende ad allinearsi a quello dello statore analogamente a quanto avviene per l'ago della bussola che si allinea col campo magnetico terrestre. Durante la rotazione il sistema costituito dalle spazzole e dal collettore commuta l'alimentazione elettrica degli avvolgimenti del rotore in modo che il campo magnetico dello statore e quello del rotore non raggiungano mai l'allineamento perfetto, in tal modo si ottiene la continuità della rotazione.

Questo motore è alimentato a corrente continua e grazie al sistema delle spazzole assieme al collettore settoriale si garantisce una posizione costante del campo magnetico, in quanto il collettore essendo diviso in settori i quali sono connessi ognuno al corrispettivo avvolgimento del rotore, alimenta in modo selettivo i corrispettivi avvolgimenti. Durante la trasformazione, una modesta parte dell'energia viene dispersa per l'effetto Joule. Dato il principio di funzionamento, un motore elettrico fa sempre muovere l'albero motore di moto rotatorio; si può ottenere un moto lineare alternato utilizzando un glifo oscillante, componente meccanico che converte appunto il moto rotatorio in rettilineo oscillante.

Tale motore può essere usato in maniera reversibile anche come generatore elettrico, che assorbe energia meccanica. Questo senza subire alcun cambiamento nella sua struttura, permettendo così una sua versatilità molto ampia, che gli consente di passare da un funzionamento all'altro, velocemente e senza accorgimenti esterni rivolti al motore se non il cambio di configurazione.

Motore passo-passo

[modifica | modifica wikitesto]

I motori passo-passo, spesso chiamati anche passo, step o stepper, sono considerati la scelta ideale per tutte quelle applicazioni che richiedono precisione nello spostamento angolare e nella velocità di rotazione, quali la robotica, le montature dei telescopi e i servomeccanismi in generale. Tuttavia ultimamente, per le applicazioni high-end, vengono spesso sostituiti da motori brushless (senza spazzole, in cui la commutazione è controllata elettronicamente) o da attuatori voice-coil.

Motore senza spazzole

[modifica | modifica wikitesto]

Il motore brushless (letteralmente "senza spazzole") è un motore elettrico in corrente continua con il rotore a magneti permanenti e lo statore a campo magnetico rotante. Non ha quindi bisogno di contatti elettrici striscianti (spazzole) sull'albero motore per funzionare. La commutazione della corrente circolante negli avvolgimenti dello statore, e quindi la variazione dell'orientamento del campo magnetico da essi generato, avviene elettronicamente.[6] Ciò comporta una minore resistenza meccanica, elimina la possibilità che si formino scintille al crescere della velocità di rotazione, e riduce notevolmente la necessità di manutenzione periodica. I motori brushless si usano molto nel modellismo dinamico.

Motore universale o motore CC a doppia eccitazione

[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una particolare forma di macchina a corrente continua, che grazie all'uso di statore e rotore avvolti (collegati in serie o parallelo tra loro), permette il suo uso anche con correnti alternate, rendendo di fatto la macchina universale, in quanto può funzionare sia con correnti continue che alternate, senza subire alcuna modifica.

Questa macchina permette anche un grande e facile controllo delle sue caratteristiche operative di funzionamento, rendendola ideale per l'uso in trazione, infatti pur peccando di una resa massima più contenuta rispetto ad altre macchine, permette una resa media maggiore, oltre che ad una flessibilità operativa maggiore, motivo per cui è stata preferita questa motorizzazione a quelle asincrone, che invece sono caratterizzate da un controllo più difficile da attuare e determinare.

Motore in corrente alternata

[modifica | modifica wikitesto]

Questo tipo di motore funziona tramite l'alimentazione in corrente alternata e tra questi ricade anche il motore universale che è un motore in corrente continua adattato tramite avvolgimento statorico alla linea alternata.

Motore sincrono

[modifica | modifica wikitesto]
Motore sincrono in rotazione; si evidenziano i vettori di induzione magnetica riferiti all'avvolgimento del rotore e responsabili della rotazione

È un tipo di motore elettrico in corrente alternata in cui lo statore, generalmente trifase, genera un campo magnetico rotante del tipo permanente (PMSM, Permanent Magnet Syncronous Motor). La sua velocità è costante indipendentemente dal carico. È una macchina doppiamente eccitata perché il suo avvolgimento di campo è eccitato da una sorgente CC separata.[7] Nel rotore è presente un campo magnetico (generato da un magnete permanente o un avvolgimento alimentato in continua) che è attirato dal campo magnetico rotante dello statore, generando la coppia motrice.

Motore asincrono

[modifica | modifica wikitesto]

Il motore asincrono è un tipo di motore elettrico in corrente alternata in cui la frequenza di rotazione non è uguale o un sottomultiplo della frequenza di rete, ovvero non è "sincrono" con essa, non è in pratica "agganciato" alla frequenza di rete; per questo si distingue dai motori sincroni. Il motore asincrono è detto anche motore ad induzione in virtù del suo principio di funzionamento.

Motore lineare

[modifica | modifica wikitesto]

Qualora il raggio del rotore fosse fatto tendere all'infinito, questo diventerebbe una retta (centro del raggio all'infinito) e la macchina assumerebbe una geometria lineare: praticamente lo statore e il rotore vengono come srotolati sul piano.

Questo motore è chiamato motore sincrono lineare e trova applicazione sia nella trazione ad alta velocità (treno a levitazione magnetica, JR-Maglev) che nella movimentazione di carichi e di pezzi per applicazioni robotizzate e per la realizzazioni di attuatori lineari.

A riluttanza

[modifica | modifica wikitesto]

Esistono anche altre configurazioni come il motore a riluttanza, che non utilizza un rotore a magneti permanenti o gabbia di scoiattolo, ma cavità, esiste solo una variante che prevede l'uso di alcuni magneti per migliorare le caratteristiche motoristiche.[8]

Ibrido, motore a magneti permanenti alimentato da rete

[modifica | modifica wikitesto]

Il motore a magneti permanenti alimentato da rete (senza l'uso dell'inverter), che coniuga le prestazioni di due diversi tipi di motore, quello asincrono e quello a magneti permanenti.
Strutturalmente lo statore ha una struttura tipica dei motori in corrente alternata (sincrono o asincrono), mentre il rotore è munito sia di magneti permanenti (più internamente) che di gabbia di scoiattolo (più esternamente).
La progettazione di tale motore (che può essere trifase o monofase) prevede la fusione di due progetti, uno per motore sincrono per il funzionamento a regime e uno per motore asincrono per il funzionamento durante l'avvio, inoltre alcune parti dei due progetti devono condividere molte parti, come i nuclei laminati di statore e rotore e i relativi avvolgimenti statorici[8]

Servizio

[modifica | modifica wikitesto]

I motori elettrici a seconda della loro progettazione e tipologia d'impiego possono essere utilizzati in determinati modi, così categorizzati:[9]

Rendimento

[modifica | modifica wikitesto]

Durante il corso degli anni sono stati definiti vari livelli minimi di efficienze per rientrare in determinate classi o livelli[10]: il primo modello, che teneva in considerazione la variabilità del rendimento di un motore elettrico in base alla sua potenza nominale, venne ideato nel 1998 con un accordo tra il "Comitato di settore Europeo dei Costruttori di Macchine Elettriche ed Elettronica di Potenza" (CEMEP) e la "Commissione Europea", che definirono 3 classi a seconda della potenza del motore elettrico (2 o 4 poli) e del suo rendimento. Queste classi di efficienza sono:

Successivamente anche altri continenti hanno sviluppato altri sistemi di valutazione del rendimento, questo ha portato la Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) a varare uno standard definito con la IEC 60034-30:2008 con le nuove scale di efficienza:

In genere un motore asincrono ha un rendimento compreso tra 0,67 a 0,97 da piccoli a grandi motori, per esempio nel terzo millennio il rendimento massimo raggiungibile è intorno a 0,95 per potenze di 45kw e di solo 0,85 per potenze di 4 kw[11]

Il rendimento dei motori brushless può anche essere prossimo a 1 (tra 0,9 e 1) in determinate condizioni, generalmente a seconda delle condizioni operative, spazia tra lo 0,8 e lo 0,95, mentre l'inverter che controlla il motore ha un rendimento che generalmente spazia tra lo 0,8 e quasi 1, di conseguenza il rendimento combinato si attesta tra 0,77 e 0,93 a seconda della condizione operativa[12][13].

I motori a induzione permettono una migliore gestione ai carichi parziali, mantenendo un rendimento più costante nell'arco di utilizzo.[14] Questo è dovuto al fatto che in un motore a induzione l'intensità del campo magnetico nel rotore è determinata dal campo magnetico nello statore e quindi, utilizzando un inverter evoluto, si può ridurre l'intensità del campo magnetico nel rotore semplicemente diminuendo la tensione, abbassando così le perdite magnetiche e ottimizzando l'efficienza ai bassi carichi, a differenza di un motore brushless dove non è possibile attuare una via per diminuire l'intensità del campo magnetico nel rotore (a magneti permanenti) in modo tale da contenere le perdite parassite e di isteresi.
Ciò significa che l'efficienza energetica per un'unità brushless DC sarà in genere superiore di qualche punto percentuale rispetto a un'unità a induzione, ma il vantaggio diminuisce rapidamente al crescere delle dimensioni del motore, poiché le perdite magnetiche aumentano proporzionalmente e l'efficienza a carico parziale diminuisce di pari passo.[15]

Raffreddamento

[modifica | modifica wikitesto]

I motori elettrici nel loro funzionamento dissipano una parte dell'energia in calore. Per evitare che il motore si rovini a causa della temperatura elevata si deve gestire tale calore in modo differente a seconda dei casi. Principalmente, in base alle prestazioni, alla dimensione e al tipo di servizio, le tecniche utilizzate per il raffreddamento sono:[16]

Pilotaggio

[modifica | modifica wikitesto]

I motori elettrici a seconda della loro struttura possono essere pilotati in diversi modi, più o meno semplici e più o meno estesi.

Motore in corrente continua

[modifica | modifica wikitesto]

In passato, per la trazione sono stati utilizzati motori in corrente continua, pilotati tramite reostato. In seguito, sono stati usati motori in corrente continua ad eccitazione separata e quindi caratterizzati da rotore e statore avvolti (conosciuti anche come motore universale). Questi motori, pur essendo caratterizzati da un consumo più alto rispetto a quelli in corrente continua senza spazzole (rotore a magneti permanenti), permettono una maggiore e facile regolazione del motore, oltre a un rendimento più costante a tutti i regimi, consentendo la modifica delle correnti d'armatura (rotore) e di eccitazione (statore) tramite l'uso di inverter vettoriali.

Motore asincrono in corrente alternata

[modifica | modifica wikitesto]

Le conoscenze derivate da queste applicazioni hanno permesso, con i relativi aggiustamenti, di poter pilotare poi i motori asincroni con la medesima efficacia, ma in questo caso si pilota le due componenti della corrente statorica, di cui una genera la parte di flusso statorico che interagisce con il flusso di rotore, mentre l'altra compensa l'azione smagnetizzante della corrente di rotore.

Per far ciò, e quindi pilotare il motore asincrono, è necessario conoscere per ogni istante l'asse del flusso di rotore per determinare le due componenti della corrente statorica, possibile tramite un ingente potenza di calcolo in tempo reale, grazie all'uso dei computer ed un algoritmo che interpreta il funzionamento del motore tramite un modello matematico, che richiede la conoscenza di induttanze e resistenze, le quali variano in base a temperatura e della saturazione del circuito magnetico.[18][19]

Motore brushless

[modifica | modifica wikitesto]

Per il pilotaggio del motore brushless (in corrente continua senza spazzole) è necessario l'inverter vettoriale che deve conoscere la corretta posizione del rotore rispetto allo statore (sensore di posizione assoluto), mentre il pilotaggio dei motori a induzione (ma anche per i motori universali) si ha tramite un sensore di velocità del motore.

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Olivieri e Ravelli, p. 5.
  2. ^ Olivieri e Ravelli, p. 8.
  3. ^ Olivieri e Ravelli, p. 247.
  4. ^ Olivieri e Ravelli, p. 574.
  5. ^ Olivieri e Ravelli, p. 167.
  6. ^ Olivieri e Ravelli, p. 345.
  7. ^ Working Principle of Synchronous Motor - www.electricaldeck.com
  8. ^ a b Le macchine a riluttanza variabile e il motore a magneti permanenti alimentato da rete
  9. ^ I SERVIZI DELLE MACCHINE ELETTRICHE Archiviato il 30 dicembre 2013 in Internet Archive.
  10. ^ Rendimento delle macchine elettriche e lo sviluppo dei motori ed inverter ad alta afficienza pag 60 (PDF), su tesi.cab.unipd.it.
  11. ^ I motori elettrici in corrente alternata e continua
  12. ^ Evaluation of 2004 Toyota Prius Hybrid Electric Drive System pagine 34-35
  13. ^ Performance Analysis of the Tesla Model 3 Electric Motor using MotorXP-PM
  14. ^ Efficiency impact of motor type and motor size choice
  15. ^ Induction Versus DC Brushless Motors
  16. ^ Metodi di raffreddamento dei motori elettrici: l'autoventilazione e la servoventilazione
  17. ^ Il raffreddamento dei motori elettrici ad alta densità di potenza
  18. ^ Regolazione velocità asincrono
  19. ^ Pilotare l'asincrono

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 28048 · LCCN (ENsh85041835 · GND (DE4014315-6 · BNE (ESXX524660 (data) · BNF (FRcb11938455s (data) · J9U (ENHE987007535933805171 · NDL (ENJA00561302