Palazzo Fava
Facciata del palazzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBologna
Indirizzovia Manzoni 2
Coordinate44°29′46.94″N 11°20′32.47″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzionemedioevo
Stilerinascimentale
UsoPalazzo delle Esposizioni
Area calpestabileoltre 2600 m²[1]
Realizzazione
ProprietarioFondazione Cassa di Risparmio in Bologna
CommittenteFamiglia Fava Ghisilieri

Palazzo Fava, conosciuto anche come Palazzo Fava-Ghisilieri, è un palazzo storico di Bologna, sito in via Manzoni 2. Ospita il Palazzo delle Esposizioni, con il suo Caffè Letterario Carracci Fava.

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Fava ne entrò in possesso nel 1546 ma il palazzo è di epoca molto precedente. La struttura attuale prese forma nel Rinascimento, con importanti restauri avvenuti sotto l'impulso di Filippo Fava, il quale aveva ricevuto una cospicua dote dalle sue nozze con Ginevra Orsi.[2] Nel 1584 i Carracci, introdotti a Filippo Fava dal proprio sarto Antonio Carracci, padre di Agostino ed Annibale, vennero ingaggiati per decorare tre sale del piano nobile del palazzo con il fregio dedicato al mito di Giasone, di Europa e alcune storie tratte dall'Eneide.

Successivamente vi furono altri rimaneggiamenti per volontà del Conte Carlo Fava, ma fu a fine Settecento che, con la sciagurata volontà di "dar di bianco" alle pareti, si persero numerosi affreschi. Nello stesso periodo si effettuarono scavi archeologici che, probabilmente, hanno portato alla luce le due colonne in marmo di epoca romana situate all'entrata del palazzo.[2]

Una volta estinto il ramo Fava-Ghisilieri, la proprietà passò alla famiglia Medica. L'edificio divenne poi sede dell'Istituto dei Beni Culturali e Naturali dell'Emilia-Romagna,[2] mentre alcune sale, fra cui quelle contenenti l'affresco con il mito di Europa, divennero di proprietà del Grand Hotel Majestic (già Baglioni). Nel 2005 il palazzo venne acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, con l'intento di ristrutturarlo per realizzare un palazzo delle esposizioni della città[3].

I cicli pittorici dei Carracci

[modifica | modifica wikitesto]

Tre sale del piano nobile contengono importanti decorazioni ad affresco realizzate dai Carracci[4].

Palazzo delle Esposizioni

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli interventi di restauro, il 28 gennaio 2011 si inaugura Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni con una serie di mostre nei vari piani dei nuovi spazi espositivi, con opere tratte dalle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione Carisbo. L'iniziativa rientrava in un evento più ampio denominato Bologna si rivela e curato dal critico d'arte Philippe Daverio[5]. In questa occasione le esposizioni del palazzo si mostravano organizzate in questo modo:

Il palazzo ha una superficie espositiva di 2.600 m²[1] ed è parte del circuito Genus Bononiae. Musei nella Città, nato per iniziativa di Fabio Roversi Monaco, allora presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna[6].

Principali esposizioni temporanee

[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo ospita regolarmente esposizioni temporanee. Fra esse si ricordano:

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni, su Istituto per i beni artistici culturali e naturali dell'Emilia-Romagna. URL consultato il 9 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2023).
  2. ^ a b c Palazzo Fava, su Volte, Cupole e Soffitti. URL consultato il 19 maggio 2016.
  3. ^ La storia - Palazzo Fava - dalle origini a oggi - GENUS BONONIAE
  4. ^ Genus Bononiae blog, I Carracci a Palazzo Fava, su Genus Bononiae blog, 21 aprile 2017. URL consultato il 6 marzo 2021.
  5. ^ a b Bologna si rivela Palazzo Fava Bologna
  6. ^ Genus Bononiae - Musei nella Città di Bologna, idea di museo diffuso nella città - GENUS BONONIAE
  7. ^ Ragazza di Vermeer. È lei la più vista del 2014 - Repubblica.it
  8. ^ Roberto Brunelli, Mostre: Bologna dopo Morandi 1945-2015, 10 ottobre 2016. URL consultato il 7 agosto 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN238798235 · LCCN (ENn2016005915 · GND (DE7577655-8 · J9U (ENHE987007285569905171