Renato Barilli (Bologna, 18 agosto 1935) è un critico d'arte, storico dell'arte e saggista italiano.

Biografia

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Vinse una borsa di studio del Collegio Venturoli nel 1956. Laureato in Lettere nel 1958, prese parte alla neoavanguardia degli anni sessanta in ambito letterario come membro del gruppo 63.

Dal 1970 ha insegnato Estetica e poi dal 1972 Storia dell'arte contemporanea all'Università di Bologna, presso il DAMS - dove è stato professore ordinario di Fenomenologia degli stili dal 1980 e dove ha diretto il dipartimento di Arti visive. Dopo aver cessato l'attività lavorativa nel 2011, rimane professore emerito[1] dell'Università di Bologna.

Ha scritto numerosi saggi di storia dell'arte e di critica letteraria, occupandosi in particolare di arte e letteratura contemporanea e del Postmoderno, e ha curato numerose mostre. Parallelamente alla Transavanguardia di Achille Bonito Oliva ha scoperto e promosso il gruppo di artisti italiani da lui definito dei Nuovi-nuovi ed è stato tra i primi a interessarsi dell'utilizzo del computer e dei nuovi media nel campo dell'arte. Tra i suoi allievi figura la celebre curatrice Francesca Alinovi, tra i primi in Europa a interessarsi al graffitismo e a portarlo in gallerie e musei.

Negli anni si è occupato spesso di critica letteraria, dedicando attenzione alle nuove forme di romanzo in relazione al nouveau roman francese[2]. È il curatore, assieme a Niva Lorenzini e Gabriele Pedullà, del "laboratorio di lettura e discussione" RicercaBO[3].

Al termine della sua carriera come professore emerito dell'Università di Bologna, ha intrapreso il percorso di artista. Nel 2015, in occasione della sua prima mostra dal titolo "Le nuove occasioni"[4] organizzata dal curatore d'arte Raffaele Quattrone, affermò:

«Eccomi a una nuova comparsa in questa mia improvvisa, e imprevista, perfino da me, discesa in campo col pennello in mano, a riprendere un rito che avevo abbandonato mezzo secolo fa, e su cui non avevo mancato, come tutta la critica di punta, di pronunciare varie scomuniche e interdetti. Ma, giunto in età avanzata, e con un fitto curriculum di interventi critici e teorici, mi sento di ripetere le parole famose pronunciate da Mallarmé, seppure sul versante letterario Lui a un certo punto aveva dichiarato: “j’ai lu tous livres”, sulla medesima falsariga anch’ìo potrei dire: “j’ai vu tout genre d’art visuel”, e allora, vediamo di ricominciare da capo»

Nel 1998 ha vinto il premio Feronia-Città di Fiano per la critica militante.

Nel 2012 venne ripubblicato il suo saggio sulla storia e teoria della retorica.

Nel 2016 ha curato la mostra Bologna dopo Morandi 1945-2015 esposta a Palazzo Fava[5].

Opere

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Saggi

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Monografie di storia e critica letteraria e culturale

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mostre

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Note

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  1. ^ Repertorio dei Professori Emeriti dell'Università di Bologna
  2. ^ Enciclopedia Treccani
  3. ^ RicercaBO - laboratorio di nuove scritture in Auditorium Enzo Biagi
  4. ^ Renato Barilli – Le nuove occasioni, su artribune.com.
  5. ^ Roberto Brunelli, Mostre: Bologna dopo Morandi 1945-2015, 10 ottobre 2016. URL consultato il 7 agosto 2023.
  6. ^ presentazione del libro Maniera moderna e manierismo Archiviato il 16 maggio 2011 in Internet Archive. su CarmillaOnLine.com.
  7. ^ Recensione del libro Prima e dopo il 2000 di Andrea Bonavoglia sul sito FoglidArte.com.
  8. ^ Il Gruppo '63 secondo Barilli, recensione di Rossano Astremo al libro La neoavanguardia italiana (nuova edizione)] sul sito Vertigine.wordpress.com.
  9. ^ Officina America recensione sul sit della rivista on-line Parol.it.

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Collegamenti esterni

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