Presidente della Repubblica Francese
Stendardo presidenziale dal 1995
Emmanuel Macron, attuale presidente della Repubblica.
StatoBandiera della Francia Francia
TipoCapo dello Stato
In caricaEmmanuel Macron (LaREM)
da14 maggio 2017
Istituito20 dicembre 1848
PredecessoreSovrani di Francia
Riforme1958
Durata mandato5 anni
SedePalazzo dell'Eliseo, Parigi
IndirizzoRue du Faubourg-Saint-Honoré, 55, 8º arrondissement
Sito webwww.elysee.fr

Il Presidente della Repubblica (in francese Président de la République) è la più alta carica della Repubblica francese.

La carica di Presidente della Repubblica venne istituita a partire dal 1848, anno della costituzione della seconda Repubblica francese, in cui aveva funzioni solo cerimoniali, mentre il potere era riservato al primo ministro. I poteri presidenziali sono stati nel tempo modificati e amplificati, a seguito delle diverse revisioni della carta costituzionale (terza, quarta e quinta repubblica).

Per antico retaggio della precedente carica monarchica, la carica di Presidente della Repubblica francese crea chi la detiene co-principe regnante del Principato di Andorra (assieme al vescovo di Urgell in Spagna).

Descrizione

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Il Presidente viene eletto a suffragio universale diretto con eventuale turno di ballottaggio 14 giorni dopo il primo turno, qualora nessun candidato al primo scrutinio abbia ottenuto la maggioranza assoluta. Dal 2002 la durata del mandato presidenziale è stata abbreviata da sette a cinque anni, in modo da ridurre i casi di coabitazione tra un presidente appartenente a uno schieramento politico e maggioranza dell'Assemblea nazionale di segno opposto.

Il capo dello Stato è:

Poteri presidenziali

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Diversamente da altri presidenti europei, in Francia l'ufficio del presidente della Repubblica detiene un vero potere di indirizzo politico, specialmente nel campo della politica estera. Benché il primo ministro e il parlamento detengano la maggior parte del potere legislativo ed esecutivo, il presidente francese mantiene una forte influenza.

Il potere più importante esercitato dal presidente è la nomina del primo ministro. Poiché è prerogativa dell'Assemblea nazionale votare la fiducia al governo, talvolta il Presidente è forzato a nominare un Primo Ministro rappresentativo della maggioranza dell'Assemblea. Quando la maggioranza dell'Assemblea appartiene ad un partito politico differente da quello del Presidente, si ha la cosiddetta coabitazione, che diminuisce i poteri presidenziali e aumenta quelli del primo ministro e quelli dell'Assemblea nazionale. Il presidente secondo l'articolo 5 della Costituzione francese è l'arbitro destinato a salvaguardare il regolare funzionamento dei pubblici poteri, assicura il rispetto e l'osservanza della Costituzione. Inoltre è garante dell'integrità del territorio nazionale, dell'indipendenza della Nazione e del rispetto dei trattati internazionali.

La costituzione indica che è il presidente a dirigere gli affari esteri, benché la maggior parte del lavoro ricada nelle competenze del ministro degli affari esteri.

I poteri principali del presidente della Repubblica:

Elezione

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Dal 1958 alle elezioni del 1995, la durata del mandato del presidente della Repubblica è stata di sette anni, passando da quelle del 2002 a cinque anni (come per l'assemblea) per far sì che il fenomeno della coabitazione fosse ancora più raro.

Il presidente della Repubblica francese in carica è Emmanuel Macron, eletto il 7 maggio 2017 con il 66,1% dei voti e confermato per un secondo mandato con le elezioni dell'aprile 2022, forte del 58,5% dei consensi.

Dal 2008 l'articolo 6, comma 2 della costituzione francese prevede che "Non si possono esercitare più di due mandati consecutivi". François Mitterrand e Jacques Chirac sono stati sino a ora gli unici presidenti che hanno portato a termine due mandati presidenziali, anche se il primo per un totale di 14 anni e il secondo di 12. Mitterrand è il presidente francese rimasto in carica più a lungo nella storia.

In caso di impossibilità, constatata dal Consiglio costituzionale, di esercitare le funzioni presidenziali, esse vengono assunte ad interim dal presidente del Senato. Finora, solo Alain Poher ha assunto due volte questo compito.

Dopo un referendum del 1962[2], il presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale diretto a doppio turno. Per essere eletti al primo turno serve la maggioranza assoluta dei voti. Se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta, vanno al ballottaggio i due candidati che al primo turno hanno ricevuto il maggior numero di consensi. Con questo sistema si assicura sempre la maggioranza assoluta al presidente eletto. All'elezione del presidente segue una solenne cerimonia di investitura.

A causa della frammentazione politica presente in Francia, nessun presidente è mai stato eletto al primo turno; in particolare, difficilmente i candidati al ballottaggio raggiungono insieme il 50% delle preferenze.

Presidenti della Repubblica francese

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Sono stati due i Presidenti assassinati durante il loro mandato:

Altri due sono stati i Presidenti deceduti per cause naturali o sanitarie durante il mandato:

Residenza presidenziale

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Palazzo dell'Eliseo

La residenza ufficiale del presidente è il Palazzo dell'Eliseo, a Parigi.

Le altre residenze presidenziali sono:

Note

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  1. ^ Copia archiviata, su limbeccata.it. URL consultato il 29 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2017).
  2. ^ Lo definisce "l'inizio paradossale della V Repubblica" Otto Pfersmann, Dopo un primo turno presidenziale e prima di una cesura politico-costituzionale Federalismi.it, n. 9/2017, p. 5, secondo cui "il regime politico della Quinta Repubblica si è svolto dall’inizio fuori Costituzione. Essa non dà tanti poteri al presidente, salvo per la possibilità dello stato d’eccezione in caso di guerra (art. 16), meno dal presidente austriaco, ad esempio. Il vero centro del potere sotto questo regime è il governo: lui determina la politica della nazione (art. 20), è presieduto dal Primo ministro (art. 21) che detiene il potere regolamentare (stesso art.). Il governo è prioritario nel ordine del giorno all’Assemblea. Il governo può proporre l’adozione di un testo sine voto al Parlamento se non c`è una mozione di sfiducia (art 49.3). La pratica era tutt’altra, ma non ha fondamenti giuridici. Aveva come fondamento fattuale l’accettazione che il presidente era il vero capo del governo e che la maggioranza parlamentare era a sua disposizione".

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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