La proposizione comparativa è una proposizione subordinata che sostituisce il complemento di paragone della proposizione principale.[1]

Può essere retta da un comparativo di maggioranza, uguaglianza o minoranza e vi è presente normalmente un verbo all'indicativo o al congiuntivo.[2] Nel caso dell'uguaglianza il verbo è all'indicativo, sostituito dal condizionale quando la comparazione è data come possibile o ipotetica.[3] Si riscontra a volte l'uso del non fraseologico, che non cambia il significato dell'enunciato (di quanto io "non" abbia pensato).

Nella forma implicita la proposizione comparativa si esprime con il verbo all'infinito, mentre per esplicita la proposizione comparativa ha la congiunzione e la locuzione

Quando il paragone non è reale ma ipotetico, si ha una proposizione comparativa ipotetica che è introdotta dalle congiunzioni o locuzioni congiuntive come, come se, quasi che.

Note

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  1. ^ M. Dardano e P. Trifone, La nuova grammatica della lingua italiana, Bologna, Zanichelli, 2001
  2. ^ Grammatica italiana - Le proposizioni
  3. ^ Luca Serianni, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, La forza delle parole. Grammatica, Edizioni Scolastiche B. Mondadori, 2019, p. 694, ISBN 978-88-6910-521-0, OCLC 1141537542. URL consultato il 21 febbraio 2022.

Collegamenti esterni

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