Regione IV del Sannio
Regio IV Samnium
Mappa indicante la posizione delle regioni dell'Italia augustea
Informazioni generali
Nome ufficiale(LA) regio IV Samnium
Dipendente daImpero romano
Amministrazione
Forma amministrativaRegione dell'Italia augustea
Evoluzione storica
Inizio7 d.C.
Causaistituzione delle regioni augustee dell'Italia
Fine292 d.C.
Causariforma amministrativa operata da Diocleziano
Preceduto da Succeduto da
- Provincie di Samnium
e Valeria
Cartografia
Mappa schematica della Regio IV Samnium

La regio IV Samnium è una delle regioni italiane d'età augustea.

Denominazione

Le denominazioni delle regioni augustee erano solo numerali, e solo le fonti accademiche attuali usano attribuire al nome ufficiale romano un aggettivo che ne designa il territorio. Comunemente per la regio IV si usa Samnium, o Sabina et Samnium, molto impropriamente in entrambi i casi perché il Sannio storico sconfinava a sud ben oltre la regio IV: nel territorio degli Hirpini della Regio II Apulia et Calabria e in alcune aree marginali della Regio I Latium et Campania.

I popoli italici stanziati nella Regio IV

Territorio

I moderni Abruzzo e Molise sovrapposti alla Regio IV Samnium

Si estendeva per un variegato territorio lungo la costa adriatica e nell'Appennino centrale, che a nord ne segnava il confine con la regio V Picenum, lungo lo spartiacque tirrenico dei Monti Sibillini e quello dell'Aterno sul Gran Sasso (Mons Fiscellus), fino al mare, includendo Pinna (Penne) e Teate (Chieti). Il confine occidentale con la regio VI Umbria non superava lo spartiacque della Nera fino alle cascate delle Marmore, poi grosso modo seguiva la via Salaria fino al Tevere, fiume che stabiliva il primo confine con la regio I Latium et Campania. Includeva ancora parte della valle dell'Aniene e della Valle Roveto (la Marsica non comprendeva l'Alto Sangro), per poi estendersi nel Sannio pentro fino all'alto Volturno e a Saepinum. Il confine orientale era segnato in parte fino all'Adriatico dal fiume Biferno (Tifernus).

Città

La vastità del territorio interessato includeva una varietà di centri urbani di varia fondazione e importanza economica. La maggior parte delle città nella regione era legata alla pastorizia e all'industria laniera, aventi come mercati collegati centri tanto divergenti (Roma, Capua, Beneventum) da rendere la regione un circondario unitario per le sole affinità economiche e produttive che non avevano un riferimento centripeto comune.

Reate: resti del ponte sul Velino.

Città sabine

res publica Aequicolanorum, mura ciclopiche (Civitella di Nesce)
L'anfiteatro di Marruvium
Sulmona, e sullo sfondo Corfinio

Città equicole

Le colonie dedotte dai Romani a Carseoli e ad Alba Fucens andarono ad insinuarsi nel territorio degli Equi, costituendo i primi centri urbani di un certo rilievo;

Alba Fucens, decumano

Città marse

Città peligne

Città vestine cismontane

Diviso dalla catena del Gran Sasso, il territorio vestino fu ripartito tra i vestini cismontani, il cui territorio gravitava nelle valli dell'Aterno e Subequana, e i vestini trasmontani, che dall'Area Vestina raggiunsero la costa adriatica tra i fiumi Saline e Pescara.

Città adriatiche

La zona adriatica era la parte della regione economicamente più unitaria, benché culturalmente variegata. La vicinanza della costa adriatica premetteva l'insediamento delle più comuni colture mediterranee, e dal punto di vista commerciale, la costruzione di una rete di porti discretamente attiva. Le popolazioni ivi insediate appartenevano ai gruppi sabellici e non avevano sviluppato un sistema urbano raffinato come quello latino (campano ed etrusco), per cui, prima della dominazione romana, le città erano molto simili a quelle dell'interno appenninico in linea con la distribuzione territoriale delle popolazioni interessate che occupavano indistintamente i territori della costa e degli altopiani interni.

La regio IV in una mappa di Samuel Butler
Piceni et Marsorum, Vestinorum, Pelignorum, Marrucinorum; ac Frentanorum agri descriptio, 1624 - Philip Clüver

Città sannite

Pentri

L'area del Sannio ricadente nell'attuale Molise, per lo più colonizzata dai Pentri, subì meno di tutte le conseguenze della romanizzazione che anzi rivitalizzò l'economia locale unitamente alla radicale riforma urbanistica repubblicana e alle innovazioni dell'età augustea. La pastorizia fu incrementata dallo sviluppo delle vie di comunicazione e dei commerci verso la Campania e l'Apulia creando le premesse di un florido sistema economico sopravvissuto fino all'Unità d'Italia.

Carricini

Mura ciclopiche a Pietrabbondante.

Diversamente dal Sannio molisano, le città caracene dell'Abruzzo e del Molise, non ebbero grande sviluppo per la concorrenza dei vicini mercati della Regio I che ne assorbivano il circondario industriale e pastorale.

Vie di comunicazione

Note

  1. ^ Carseoli, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo.
  2. ^ Strabone, Geografia, V, 3,7.
  3. ^ Atlante di Archeologia, Utet, Torino, 1998, pag. 222
  4. ^ Alba Fucens, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo.
  5. ^ Cunicoli di Claudio, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo-Cultura.
  6. ^ Safini, Marsi ed Equi, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano.
  7. ^ Ovidio, Amores II, 16

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Antica Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Antica Roma