La sfortuna, detta anche scalogna o sventura, è la sorte avversa e si pone come il contrario della fortuna. Chi distribuisce tanta sfortuna viene detto iettatore. Essa consiste in tutti quegli eventi negativi che accadono ad una persona ma che non sono imputabili a colpe dello sfortunato.

Nel folklore popolare spesso la sfortuna è vista come un influsso malevolo che può essere scatenato da determinati eventi oppure direzionato intenzionalmente o meno verso qualcuno sotto forma di malocchio o fattura.

La superstizione

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La superstizione è l'insieme di tutte quelle pratiche da eseguire o evitare in modo da avvicinare la fortuna e di conseguenza allontanare la sfortuna.

Esse consistono nell'utilizzo di amuleti portafortuna, esecuzione di gesti scaramantici in caso di eventi considerati poco fortunati (toccarsi i testicoli al passaggio di un'ambulanza o fare il gesto delle corna). Ci sono inoltre molte azioni da evitare per non attirare la sfortuna e anche numeri e animali considerati sfortunati.

Tutte le pratiche legate alla scaramanzia sono ritenute agli occhi della scienza e delle religioni ufficiali frutto di errore e d'ignoranza, di convinzioni infondate e credenze sorpassate.[1]

Lo sfortunato

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La figura dello sfortunato è molto sfruttata nel cinema e nella letteratura, soprattutto di genere comico. Esempi dello sfortunato cronico sono il ragioniere Ugo Fantozzi, impersonato da Paolo Villaggio, e Paperino. In queste opere, quando non viene esplicitato, come nei due esempi citati, si tenta di instaurare nello spettatore o lettore il dubbio che la sfortuna sia una caratteristica intrinseca al personaggio e che sia contagiosa nei confronti di chi gli sta vicino, come per i cosiddetti iettatori. Nonostante siano state date esaurienti spiegazioni sul perché alcuni eventi vengano considerati nefasti (vedi paragrafo seguente), continuano a esservi persone superstiziose, come pure persone che, pur non proclamandosi superstiziose, preferiscono evitare certi comportamenti, sostenendo che in ogni caso sia meglio non sfidare la sorte e quindi, di fatto, ammettendo di credere nella superstizione.[2]

Lo iettatore

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Il termine jella, iella deriva dall'arcaismo iettare, gettare sotto forma di polvere il proprio risentimento verso una persona, affinché sia colta da maleficio e patisca fortuna avversa. Colui che lancia il maleficio è detto dunque iettatore (ma nel linguaggio parlato viene spesso chiamato menagramo)

Va detto che, a discapito del nome, solitamente lo iettatore non ha controllo sulla sua "aura" sfortunata e quindi contagia chi gli sta intorno involontariamente (a differenza di chi, intenzionalmente, lancia una fattura o malocchio) e questo può causare l'isolamento sociale del malcapitato.[3][4]

La fama di iettatore può nascere per scherno e per gioco, ma spesso attorno ad esso può scaturire un'aneddotica di episodi nefasti, privi di fonte e di riscontri, ma che possono accompagnare questa vittima involontaria per parte della sua vita. Un soggetto con tale reputazione può essere riverito per scaramanzia ma spesso emarginato.

Sia la tradizione popolare sia la letteratura, valga per tutti l'esempio di Georges Dumas nell'opera Le surnaturel et les dieux d'après les maladies mentales misero a fuoco la figura dello iettatore descrivendolo come un essere magro, leggermente curvo, pallido, arcigno, solitario, taciturno, dal naso ricurvo, con occhi grandi e sporgenti, e sopracciglia folte e unite.

Sfortuna in psicologia

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La sfortuna potrebbe anche essere considerata un particolare atteggiamento dei soggetti, ovvero uno stato mentale e/o comportamenti quali valutazioni superficiali, scarsa attenzione per l'ambiente circostante, errata percezione di fenomeni, o un modus operandi inadeguato per una certa circostanza, tali da aumentare la probabilità che un evento negativo si verifichi.

Ad esempio, passare sotto una scala non porta sfortuna di per sé, ma rispetto al passare lontano da essa, aumenta la possibilità che qualche oggetto cada in testa allo "sfortunato" passante, specialmente se è distratto.

Lista di "porta-sfortuna"

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Riti ed oggetti apotropaici

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Per la superstizione popolare, la sfortuna non è mai casuale, bensì "attirata" dallo sfortunato a causa di comportamenti errati, irrispettosi o superbi che vengono perciò puniti dalla divinità o "inviata" da nemici ed invidiosi. Le culture umane hanno sviluppato numerosi oggetti e riti o gesti apotropaici, cioè atti ad allontanare gli influssi maligni, detti anche riti scaramantici.

Note

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  1. ^ superstizione, su treccani.it. URL consultato il 30 giugno 2015.
  2. ^ sfortunato in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  3. ^ menagramo in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  4. ^ iettatóre in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  5. ^ Venerdì 13 o venerdì 17?. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  6. ^ Venerdì 13, perché non bisogna averne paura - VanityFair.it, in VanityFair.it, 1507869040. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  7. ^ a b c Come è nata la paura del venerdì 13? - Wired, in Wired, 13 ottobre 2017. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  8. ^ Voce Diciassette | | Superstizioni Italiane, su books.google.it. URL consultato l'11 giugno 2018.
  9. ^ (EN) How Chinese Superstition About the Number 4 Makes Beijing Traffic Worse, in CityLab. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  10. ^ (EN) Why do some cultures believe the number 4 is unlucky?, in HowStuffWorks, 4 giugno 2015. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  11. ^ Perché si dice che lo specchio rotto porta sfortuna?, in Focus.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  12. ^ Da dove nasce la leggenda che dice che lo specchio rotto porti sfortuna?. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  13. ^ a b c d e L'origine delle superstizioni: perché porta sfortuna un gatto nero | Radio Deejay, in Radio Deejay, 28 maggio 2014. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  14. ^ Cosa fare se cade l'olio, in Lettera43, 14 maggio 2017. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  15. ^ Ombrello aperto in casa: il motivo per cui porta sfortuna, in Voce di Napoli, 18 ottobre 2016. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  16. ^ Perché in teatro il colore viola porta sfortuna?, in Focus.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  17. ^ Perché si dice che il gatto nero porti sfortuna?, in Focus.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  18. ^ "Anno bisesto, anno funesto": ecco perché il 29 febbraio ricorre l'anno bisestile, su adnkronos.com. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  19. ^ Perché si dice né di Venere né di Marte, in Lettera43, 3 aprile 2017. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  20. ^ Perché i tatuaggi devono essere dispari? | | deejaynellarmadiodeejaynellarmadio, su deejaynellarmadio.it. URL consultato il 27 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2014).
  21. ^ Un rito apotropaico | | dizionario-italiano, su dizionario-italiano.it. URL consultato il 10 giugno 2018.
  22. ^ L'Albania degli spaventapasseri | | balcanicaucaso, su balcanicaucaso.org. URL consultato il 10 giugno 2018.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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