Sebbene formalmente non esista uno stadio nazionale propriamente detto, per le gare più importanti (Sei Nazioni e test match di alto livello) l'impianto d'elezione della nazionale italiana fu, fino a tutto il 2011, lo Stadio Flaminio di Roma, sulla cui area l'Italia giocò per la prima volta nel 1935 (nel preesistente Stadio Nazionale) per l'incontro con un XV della Francia non valido come test.
Comunque, a partire dal Sei Nazioni 2012, a causa di improcrastinabili lavori di ristrutturazione richiesti dall'impianto (sia dal punto di vista della capienza che quello della sicurezza), l'Italia disputa le sue gare interne nello Stadio Olimpico[1][2].
Tale stadio, di uso prevalentemente calcistico, ospitò già in precedenza altri incontri della nazionale di rugby: nel 1995 tra Italia e Sudafrica, valido come primo test match tra le due Nazionali e, un anno più tardi, tra Italia e Galles; nel 1954, quando era noto come Stadio dei Centomila, esso ospitò la finale di Coppa Europa tra Italia e Francia, con vittoria di questi ultimi per 39-12[3][4].
Il primo incontro interno in assoluto della nazionale fu disputato, come detto, nel 1930 all'Arena Civica di Milano. Ancora nel 1935 la rappresentativa della Catalogna fu ospite allo stadio Marassi (Luigi Ferraris) di Genova. Nel dopoguerra, frequentemente utilizzati furono Treviso (Stadio di Monigo), Rovigo (Comunale, poi rinominato Battaglini), Napoli (Arenaccia) e, più recentemente, L'Aquila (Fattori), Udine (Gerli), Bologna (Arcoveggio). Anche Catania (Maria Goretti), più sporadicamente, ha ospitato incontri della nazionale.
A Padova, una delle capitali del rugby italiano, tre stadi hanno ospitato la nazionale: il Plebiscito, impianto di casa del Petrarca, l'Euganeo, costruito nel 1994 e impianto casalingo del Calcio Padova, e l'Appiani, storico impianto che ospitò nel 1977 il citato incontro tra il XV del Presidente e gli All Blacks.
Comunque, anche nell'era del Sei Nazioni, la nazionale ha affrontato test match in varie sedi: tra quelle non citate in precedenza Asti, Benevento, Biella, Monza, Parma e Prato (tali sedi soprattutto per gli incontri di qualificazione alla Coppa del Mondo). Quello disputato il 15 novembre 2008 contro l'Argentina fu il primo test match della nazionale italiana a Torino, città nella quale non aveva mai giocato a livello ufficiale pur essendo lì nato il primo club italiano di rugby (e pur avendo singolarmente ospitato, nel 1952, il primo incontro interno della nazionale di rugby a 13[5]); due anni più tardi (novembre 2010) anche Firenze, all'Artemio Franchi, ospitò per la prima volta gli Azzurri.
Lo stadio che più recentemente ospitò l'Italia per la prima volta è il citato "Riviera delle Palme" di San Benedetto del Tronto[6], sede di un test match tra Italia e Russia in preparazione della Coppa del Mondo del mese successivo.
49 stade de france 1 velodrome 50 millennium 50 twickenham 50 murrayfield 20 olimpico 30 flaminio 22 aviva 18 lansdowne road 10 croke park
anni novanta 16 parco dp 4 stade df 4 wembley galles 16 national stadium 20 twickenham 20 lansdowne road 20 murrayfield
ANNI OTTANTA 20 I SOLIT
ANNI 70 20 * 4 14 PDP 6 COL
ANNI 60 20*4 20 COL
ANNI 50 20 * 3 15 NS 5 SWE 17 LR 3 RAV
anni 40 6 * 3 4 lr 2 rav 4 ns 2 sh
anni 30 16 tw 10 lr 6 rav 16 mu 8 ns 8 sh 4 col
anni 20 20 tw 14 lr 5 rav 1 bal s 9 mu 11 inv 10 ns 10 sh 19 col 1 pdp
anni 10 10 tw 10 pdp 5 lr 2 cork 3 bs 4 ns 4 sh 2 new 9 inv
anni 00 6 ag 8sh 7ns 14 inv 1 reb p 9 lr 1 corl 5 bs 1 bris 1 glou 1rf 3 lei
L' Arciconfraternita del Santissimo Rosario di Pompei e della Sacra Lettera[7] ha sede presso l'oratorio del Santissimo Rosario a Palmi, ed è la congrega cittadina più antica tra quelle ancora in attività. Storicamente l'arciconfraternita accoglie persone di ogni ceto sociale e di ogni attività lavorativa.
La Confraternita del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima del Soccorso ha sede presso la chiesa parrocchiale della Madonna del Soccorso a Palmi. Storicamente la confraternita abbracciava la popolazione cittadina dedita alla marineria.
Da secoli la confraternita promuove e divulga il culto verso la Madonna del Soccorso e il Santissimo Crocifisso, organizzando e celebrando le feste annuali rispettivamente il 5 agosto nella chiesa parrocchiale e il 3 maggio presso la chiesa del Crocifisso. Inoltre la confraternita ha un ruolo attivo nelle manifestazioni legate alla Varia di Palmi, evento catalogato dal 2013 nell'elenco dei patrimoni orali ed immateriali dell'umanità, poiché i suoi congregati hanno l'antico privilegio del trasporto in processione per le vie cittadine del reliquiario del Sacro Capello.[8]
La Nobile confraternita di Maria Santissima del Carmelo ha sede presso l'omonimo santuario a Palmi. Storicamente la confraternita annoverava tra i suoi iscritti i nobili, i mercadanti ed i mastri della città.
Da secoli la confraternita promuove e divulga il culto, con l'aiuto dei Padri Carmelitani, della Madonna del Carmine, organizzando e celebrando dal 1689 la festa annuale del 16 luglio dedicata a Maria Santissima del Carmelo,[9] e dal 1894 l'anniversario del miracolo mariano, ogni 16 novembre.
La Venerabile confraternita di Maria Santissima Immacolata e del glorioso San Rocco ha sede presso l'omonima chiesa a Palmi. Storicamente la confraternita accoglie persone di ogni ceto sociale e di ogni attività lavorativa.
Dalla sua fondazione nel 1777 la confraternita promuove e divulga il culto verso l'Immacolata Concezione e san Rocco, organizzando e celebrando le feste annuali rispettivamente l'8 dicembre e il 16 agosto presso l'omonima chiesa.[10]
Lo stendardo della confraternita usato nelle processioni presenta l'immagine dipinta della statua san Rocco, su sfondo color ........, sormonata da una scritta riportante il nome della congrega.
Nei secoli passati a Palmi vi erano ulteriori confraternite o congreghe religiose, scomparse poi nel corso del tempo. Tra queste si segnalano:[11]
Venne istituita come «Congrega di Maria Santissima del Rosario di Pompei di Palmi» nella chiesa del Santissimo Salvatore, il 9 settembre 1580 (data di approvazione e conferma del Vaticano) ed era detta anche «del Salterio» o «della Corona». Di tale approvazione vi era conferma in una pergamena, di proprietà della stessa confraternita, nella quale veniva ricordata la battaglia di Lepanto. La confraternita venne approvata da mons. Giovan Mario De Alessandris vescovo della diocesi di Mileto e, nel 1632, dal suo successore mons. Maurizio Centini.[18]
Il 30 settembre 1766, la congrega ebbe il regio assenso da parte del re Ferdinando IV, ed era costituita nella chiesa del Rosario con nuovi «Capituli seu regole».[11]
Nella metà del XIX secolo vi sono manoscritti attestanti che, fra l'elenco delle festività religiose celebrate a Palmi, vi era il culto in onore di Santa Maria del Rosario, con festa cittadina, la prima domenica di ottobre nell'«omonima chiesa parrocchiale».[19]
Nel 1935 vi fu il decreto reale ed il 26 maggio 2001 venne emesso il decreto vescovile che abrogava gli statuti di tutte le confraternite e promulgava uno statuto unico per tutte le congreghe della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.[20]
La congrega del Soccorso di Palmi venne eretta dentro l'omonima chiesa presumibilmente nel XVI secolo. Difatti, nel 1586, la congrega è citata nella visita ex limina del vescovo della diocesi di Mileto mons. Marcantonio Del Tufo. Il vescovo descrisse che gli associati alla confraternita indossavano il sacco «in processione generale» e negli accompagnamenti dei confratelli defunti.
In atti del 1767 è citato come procuratore don Vincenzo Carrozza. Il regio assenso alla confraternita venne dato dal re di Napoli Ferdinando IV, il 24 novembre 1777.[11]
Nel 1935 vi fu il decreto reale ed il 26 maggio 2001 venne emesso il decreto vescovile che abrogava gli statuti di tutte le confraternite e promulgava uno statuto unico per tutte le congreghe della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.[20]
La congrega venne istituita nel 1689 quando una colonia di 35 messinesi, con le rispettive famiglie, si trasferì nella città calabrese. A capo vi era il nobile Tommaso Salvatore e la congrega si insediò nella chiesetta del Carmine, che era stata abbandonata dai Padri Carmelitani il 21 aprile 1652, quando il convento fu soppresso a seguito della riforma papale di Papa Innocenzo X.[21]
Nel 1737 la congrega fu «messa nuovamente in piedi» dal reverendo sacerdote don Antonio Attanà[21] ed ebbe il regio assenso, da parte del re Ferdinando IV, il 2 giugno 1777.[21]
Nel 1894 la confraternita, con i suoi iscritti, ebbe parte attiva negli eventi cittadini legati al terremoto del 16 novembre ed al miracolo compiuto dalla statua della Vergine del Carmelo.
Nel 1935 vi fu il decreto reale ed il 26 maggio 2001 venne emesso il decreto vescovile che abrogava gli statuti di tutte le confraternite e promulgava uno statuto unico per tutte le congreghe della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.[20]
Già dalla fine del XVI secolo, a Palmi, il vescovo della diocesi di Mileto Marco Antonio Del Tufo rilevò, nella sua visita ex limina, che vi fosse una confraternita di san Rocco stabilita nell'omonima chiesa.
Alcune fonti storiche ipotizzano che una distinta Congrega dell'Immacolata vi era già nel 1640, poiché il 5 agosto di quell'anno una congrega con il titolo di Stellario della Beata Vergine Maria, godette di indulgenze papali.[10]
L'unione dei due culti è con ogni probabilità dovuta al fatto che la statua dell'Immacolata, venerata nella vetusta chiesa di Santa Maria dell'Uccellatore, venne trasferita dopo il 1740 nella costruzione posta accanto alla chiesa di san Rocco che era appunto un oratorio dedicato all'Immacolata Concezione di Maria.[22] Va detto però che da atti notarili, nel 1761 e 1768, risultava già nella chiesa di san Rocco una distinta "venerabile Congregazione della consorelle sotto il titulo dell'Immacolata Concezione".
Notizie certe sulla fondazione della Congrega della Immacolata Concezione di Maria e del Glorioso san Rocco con il nome attuale, si hanno dai capitoli approvati dal regio assenso, datato 18 novembre 1777, da parte del re Ferdinando IV[22].
Nel 1935 vi fu il decreto reale ed il 26 maggio 2001 venne emesso il decreto vescovile che abrogava gli statuti di tutte le confraternite e promulgava uno statuto unico per tutte le congreghe della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.[20]
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Coppa Europa 1954