In diritto penale, la locuzione latina aberratio causae si riferisce a una particolare ipotesi d'errore nella fase esecutiva di un reato.[1]

Si verifica quando il reo provoca proprio l'evento da lui voluto, e proprio nei confronti della vittima designata, ma attraverso una serie causale imprevista (es.: Tizio getta Caio nel fiume contando di farlo annegare, invece Caio muore picchiando la testa contro il pilone del ponte).[2]

L'aberratio causae non è disciplinata dalla legge e si considera irrilevante. In sua presenza, infatti:

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Mantovani, 2007, pp. 191-192.
  2. ^ Caso di scuola tratto da Tullio Padovani, Diritto penale, Giuffrè, Milano, VIII ed., 2006, p. 230.
  3. ^ a b Mantovani, 2007, p. 192.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Diritto: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diritto