Le due cime sono separate dalla Brèche du Dru (breccia del Dru in italiano) di 3697 m.
La parete ovest è stata soggetta a numerose frane di roccia, nel 1997, 2003, 2005 e 2011, compromettendo la possibilità di salire alcune vie su quel versante.[1][2] In particolare le frane avvenute tra giugno e settembre 2005 hanno fatto crollare il pilastro sud-ovest, su cui saliva la celebre Via Bonatti, per questo anche chiamato pilastro Bonatti.[3]
La prima ascensione del Petit Dru fu compiuta il 29 agosto 1879 da Jean Charlet-Straton, Prosper Payot e Frédéric Folliguet.[5]
Il 31 agosto 1887 tre alpinisti riuscirono nella prima attraversata dal Grand Dru al Petit Dru, aiutati con delle lunghe corde tenute dall'alto. La prima traversata senza aiuto esterno avvenne il 23 agosto 1901, ad opera di E.Fontaine con Joseph e Jean Ravanel.[6]
Diretta Americana e Via Bonatti al Petit Dru- luglio 1982 - concatenamento di Eric Escoffier e Daniel Lacroix, 5h:30 per la Diretta Americana e 5h:15 per la Bonatti.[8]
Diretta Americana al Petit Dru e Sperone Walker alle Grandes Jorasses - 1985 - Concatenamento di Eric Escoffier e Daniel Lacroix.[9]
Diretta Americana al Petit Dru, Sperone Walker alle Grandes Jorasses e Cresta integrale di Peuterey - agosto 1990 - Concatenamento di Alain Ghersen in 66 ore.[10][11]
Via Dagory-Lainé-Berardini-Magnone - luglio 1952 - Prima via sulla parete ovest di Guido Magnone, Lucien Berardini, Adrien Dagory e Marcel Lainé. La via fu aperta in due tentativi distinti, e il secondo fu ripreso da metà parete utilizzando la via Allain-Leininger. Per questo motivo, e per il fatto di aver utilizzato molti chiodi a pressione gli alpinisti furono soggetti a critiche.[17]
Via Bonatti - 17-22 agosto 1955 - Walter Bonatti apre in solitaria una nuova via sul pilastro sud-ovest in sei giorni, 600 m/TD+, A1. Questa ascensione ha costituito uno dei più grandi exploit della storia dell'alpinismo.[18] Il pilastro è crollato in seguito alle frane avvenute tra giugno e settembre 2005.[3]
31 gennaio 1989 - Prima solitaria invernale di Alain Ghersen.[19]
Il 4 settembre 1913 una cordata di alpinisti tentò di issare sulla cima del Petit Dru una statua della Madonna di Lourdes, del peso di 13 kg, completamente in alluminio e dell'altezza di un metro circa. A causa delle pessime condizioni meteorologiche, furono costretti ad abbandonarla a quota 3.000 m, negli anfratti di una roccia, e si riuscì a portarla sulla vetta solamente dopo la fine della prima guerra mondiale, il 18 settembre 1919.[29]