Alba fatale | |
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Titolo originale | The Ox-Bow Incident |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1943 |
Durata | 75 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37 : 1 |
Genere | drammatico, western |
Regia | William A. Wellman James Tinling (regista 2a unità, non accreditato) |
Soggetto | dal romanzo di Walter Van Tilburg Clark |
Sceneggiatura | Lamar Trotti |
Produttore | Lamar Trotti |
Casa di produzione | Twentieth Century Fox Film Corporation |
Distribuzione in italiano | 20th Century Fox (1948) |
Fotografia | Arthur C. Miller |
Montaggio | Allen McNeil |
Musiche | Cyril J. Mockridge |
Scenografia | James Basevi, Richard Day Arredatori: Frank E. Hughes e Thomas Little |
Costumi | Earl Luick, Sam Benson (guardaroba, non accreditato) |
Trucco | Guy Pearce |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Alba fatale (The Ox-Bow Incident) è un film del 1943 diretto da William A. Wellman.
Nel 1998 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]
Nel 1885 in un piccolo paese del Nevada arrivano due cow-boy, Gil Carter e Art Croft. Poco tempo dopo si diffonde la notizia che un allevatore del posto è scomparso e successivamente quella che l'uomo è stato ucciso e il suo bestiame rubato. Il maggiore Tetley organizza, con un gruppo di uomini, una battuta per cercare gli assassini e autori del furto.
Una notte il bestiame viene ritrovato in possesso di tre uomini, un cow-boy, Donald Martin, un messicano e un vecchio, che raccontano di avere regolarmente comprato gli animali dal proprietario. Dal momento che, però, non riescono a fornire prove di quanto affermato, vengono subito accusati dei misfatti e dopo un sommario processo e nonostante l'opposizione di Carter e Croft, che cercano di riportare alla calma il popolo inferocito, sono condannati ad essere impiccati.
L'ultimo desiderio di Martin è di scrivere una lettera alla moglie per salutarla. La mattina del giorno dopo la sentenza viene eseguita. Poco dopo ritorna lo sceriffo con la notizia che i tre uomini impiccati avevano veramente acquistato gli animali e che l'allevatore era vivo. Dopo aver letto la tenera e commovente lettera scritta da Martin alla moglie Carter e Croft ripartono per portare la lettera alla moglie del cowboy e per aiutarla.
Girato totalmente in interni per volere della Fox, timorosa di spendere in un progetto nel quale non credeva, il film grazie a questo espediente rende maggiormente il senso di claustrofobia e soffocamento che condanna i malcapitati.