ALA
American Library Association
Associazione delle Biblioteche statunitensi
AbbreviazioneALA
Tipono-profit
Fondazione1876
FondatoreJustin Winsor, Charles Ammi Cutter, Samuel S. Green, James L. Whitney, Melvil Dewey, Fred B. Perkins, Charles Evans, Thomas W. Bicknell
Scopo"Fornire una guida sia per lo sviluppo, la promozione ed il miglioramento dei servizi bibliotecari e d'informazione, sia per la professione dei bibliotecari al fine di incentivare l'apprendimento e garantire a tutti l'accesso alle informazioni"[1]
Sede centraleBandiera degli Stati Uniti Chicago
Altre sediWashington
PresidenteBandiera degli Stati Uniti Barbara Stripling
DirettoreKeith Michael Fiels
Lingua ufficialeinglese
Membri56.756[2] (2013)
Bilancio33.5 milioni di dollari[3]
Impiegaticirca 300
Sito web

L'American Library Association (ALA), Associazione delle biblioteche statunitensi, è un'organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti che ha come scopo la promozione dei servizi bibliotecari e della biblioteconomia a livello internazionale. Si tratta della maggiore e più antica associazione professionale dei bibliotecari,[4] con oltre 62.000 membri.[5]

Storia

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Fu fondata a Filadelfia nel 1876 da Justin Winsor, Charles Ammi Cutter, Samuel S. Green, James L. Whitney, Melvil Dewey, Fred B. Perkins, Charles Evans e Thomas W. Bicknell. Nel 1879 venne dotata di statuto in Massachusetts,[6] attualmente ha sede a Chicago.

Nel corso della esposizione centennale di Filadelfia del 1876 103 bibliotecari, di cui 90 uomini e 13 donne, risposero all'appello per una "Convenzione di Bibliotecari" che si sarebbe dovuta tenere dal 4 al 6 ottobre presso la Historical Society in Pennsylvania. Al termine dell'incontro, stando a quanto scrisse Ed Holley nel saggio ALA at 100, venne fatto girare il registro in modo che potessero firmare tutti coloro i quali desideravano diventare soci fondatori: il 6 ottobre 1876 nacque così l'ALA. Fra i presenti, gli stessi 103 bibliotecari che avevano partecipato all'esposizione di Filadelfia e che provenivano da località diverse, vi erano Justin Winsor (Boston Public Library), William Frederick Poole (Newberry Library di Chicago), Charles Ammi Cutter (biblioteca di Boston), Melvil Dewey e Richard Rogers Bowker. Il fine dell'Associazione, in quella prima fase, era di "rendere i bibliotecari in grado di svolgere il proprio lavoro con maggiore facilità e minore dispendio".[7] Durante l'intero corso della sua storia, l'Associazione si è impegnata per definire, estendere, garantire e sostenere la parità di accesso all'informazione.[8]

Negli anni trenta gli attivisti delle biblioteche fecero pressione sull'American Library Association affinché venisse dato maggiore rilievo ai temi sostenuti dai giovani membri impegnati nei confronti della pace, del razzismo, dei sindacati e della libertà intellettuale. Nel 1931 venne istituita la Junior Members Round Table (JMRT), il gruppo di studio ("tavola rotonda") destinato a dare voce agli associati più giovani dell'ALA, anche se molti argomenti da essi sostenuti affiorarono soltanto anni dopo nella coscienza sociale.[9] Durante questo periodo il bibliotecario Forrest Spaulding abbozzò il primo Library Bill of Rights (LBR)[10], statuto che aveva lo scopo di fissare dei criteri contro la censura e che fu adottato da ALA nel 1939. Questo fu il momento in cui la moderna attività del bibliotecario venne riconosciuta quale professione impegnata nei confronti della libertà intellettuale e del diritto alla lettura al di sopra dei regolamenti statali.

ALA nominò una commissione per studiare la censura e proporre una linea politica dopo la messa al bando di Furore e l'attuazione del Library Bill of Rights. Il rapporto presentato dalla commissione nel 1940 metteva in relazione libertà intellettuale e professionalità e proponeva l'istituzione di un comitato permanente per la libertà intellettuale (Committee on Intellectual Freedom).[11] ALA nel 1948 apportò emendamenti per rafforzare il Library Bill of Rights, nel 1951 emanò un comunicato per scoraggiare la speciale etichettatura del materiale ritenuto sovversivo (Statement on Labeling) e nel 1953, insieme all'«American Book Publishers Council», adottò il Freedom to Read Statement e l'Overseas Library Statement,[11] che, identificando i bibliotecari come difensori della libertà intellettuale, costituivano la risposta alla politica del Senatore Joseph McCarthy nei primi anni della Guerra fredda.[12]

Nel 1961 ALA prese posizione a favore del servizio nei confronti degli afroamericani e di altri gruppi, rivendicando la parità dei servizi per chiunque, indipendentemente da razza, credo religioso, origine, o convinzione politica. Alcune comunità preferirono chiudersi in se stesse anziché abolire la segregazione razziale.[13] Nel 1963 lo studio Access to Public Libraries, commissionato dall'American Library Association, evidenziò la discriminazione diretta ed indiretta esercitata nelle biblioteche statunitensi.

Durante il congresso annuale ALA del 1967 alcuni bibliotecari manifestarono contro il discorso del generale Maxwell D. Taylor a favore della guerra in Vietnam. Fu l'occasione per ribadire le responsabilità sociali dei bibliotecari, che vennero riprese sia nel corso di altre manifestazioni, sia attraverso la proposta di inserirle nel programma del congresso annuale dell'anno successivo, che si sarebbe tenuto a Kansas City. Un gruppo di bibliotecari portò avanti il progetto organizzandosi in un comitato che, con il tempo, incalzò i dirigenti dell'American Library Association affinché affrontassero temi quali i sindacati dei bibliotecari, le condizioni di lavoro, gli stipendi e la libertà intellettuale.

Nel 1969 venne il Comitato esecutivo dell'ALA creò la fondazione per la libertà di lettura, la Freedom to Read Foundation,[9] mentre soltanto nel giugno del 1990 venne approvata la politica dei servizi bibliotecari rivolti ai poveri.

Gli archivi dell'American Library Association sono conservati presso l'Università dell'Illinois, che ne detiene l'utilizzo esclusivo.[14]

Membri

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Qualunque persona e qualunque istituzione è libera di diventare membro dell'American Library Association, anche se la maggior parte degli associati è costituita da biblioteche e bibliotecari. La maggior parte di essi risiede e lavora negli Stati Uniti, mentre gli associati di altre nazionalità rappresentano il 3,5% del totale.[15]

Struttura organizzativa

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Gli organi dell'American Library Association sono un consiglio eletto ed un comitato esecutivo.[16] Dal 2002 Keith Michael Fiels è il direttore esecutivo. La prima donna che rivestì la carica di presidentessa fu Theresa West Elmendorf (1911-1912). Politiche e programmi sono amministrati da vari comitati e gruppi di studio definiti "tavole rotonde". In particolare, l'«Office for Accreditation» ha il compito di revisionare ed autorizzare le istituzioni accademiche statunitensi e canadesi che offrono corsi di laurea in biblioteconomia e scienze dell'informazione.

I Presidenti

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Attività

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Lo scopo ufficiale dell'associazione è promuovere i servizi bibliotecari e la biblioteconomia. Gli associati possono entrare a far parte di una o più tra le undici commissioni specializzate in argomenti specifici, fra cui quelli relativi alle biblioteche universitarie, scolastiche o pubbliche, ai servizi, alle procedure od all'amministrazione. Analogamente, gli associati possono partecipare a qualsiasi gruppo di studio fra i diciassette istituiti per trattare questioni specifiche rispetto agli ai temi più generali delle commissioni.[17]

Commissioni

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Unità operative

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Gruppi di studio

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Committee on the Status of Women in Librarianship (COSWL)

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Istituito il 23 luglio 1976, il comitato sulla condizione delle donne in ambito biblioteconomico[75] si impegna a documentare ufficialmente la diversità dei contributi femminili all'interno dell'American Library Association ed a garantirne i diritti da parte dell'associazione. La presenza femminile, in netta maggioranza, va adeguatamente riconosciuta attraverso l'estrapolazione di questioni particolarmente rilevanti per le donne e la rilevazione di possibili atti discriminatori in atto. Insieme ad altri settori di ALA, il comitato si impegna a sviluppare mezzi, programmi e linee guida rivolti a valorizzare l'immagine della donna in ambito professionale, elevando contemporaneamente il livello di consapevolezza relativo all'universo femminile. L'azione del comitato è rivolta anche all'esterno dell'associazione e si concretizza nell'organizzazione di incontri interdisciplinari che hanno come tema di fondo la parità di genere. Un costante monitoraggio delle condizioni di lavoro completa l'attività del comitato, che per il ruolo svolto ha ottenuto più di un riconoscimento ufficiale.

Diffusione nazionale

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L'American Library Association è affiliata con sezioni locali all'interno di tutto il territorio nazionale. Organizza congressi, partecipa allo sviluppo dei parametri delle biblioteche, pubblica libri e riviste. Fra queste ultime Booklist fornisce recensioni critiche di volumi e materiali audiovisi, mentre American Libraries è considerata la maggiore pubblicazione ufficiale e viene distribuita a tutti i membri dell'associazione. Nata nel 1970 come continuazione dell'ALA Bulletin, dal 2006 è corredato dalla newsletter elettronica settimanale American Libraries Direct. I temi trattati riguardano notizie dell'associazione, biblioteconomia, scienze dell'informazione, professione bibliotecaria, informazioni sulle iniziative, libertà intellettuale, privacy e problematiche connesse al mondo delle biblioteche.

Insieme ad altre organizzazioni, l'American Library Association sponsorizza ogni anno a fine settembre la Banned Books Week, la settimana di celebrazione della libertà di lettura attraverso la presentazione dei libri messi al bando o contestati.[76]

Lo Spectrum Scholarship program[77] è invece un'iniziativa rivolta agli studenti di varie etnie, mentre altre iniziative destinate ai più giovani sono presentate dalla «Young Adult Library Services Association».[28]

Premi

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L'American Library Association premia annualmente le pubblicazioni meritevoli, cartacee e multimediali, insieme ai loro autori, illustratori ed editori. Inoltre conferisce borse di studio per finanziare la ricerca su biblioteconomia e scienze dell'informazione e per contribuire al finanziamento di attività presenti o future: progetti, tesi di laurea, pubblicazioni, partecipazione ai congressi. Alcune borse di studio sono destinate agli studenti di biblioteconomia e scienze dell'informazione, altre premiano le iniziative dei più giovani.[78]

Dal 2006 ALA ha selezionato una classe di leader emergenti, scelti fra bibliotecari e studenti, cui spetta il compito di sviluppare soluzioni a determinati problemi all'interno dell'associazione. I progetti vengono illustrati nel corso dei congressi annuali dell'American Library Association.[79]

Per i più giovani sono stati istituiti premi letterari da due commissioni dell'American Library Association: l'«Association for Library Service to Children (ALSC)»[21] conferisce la Medaglia Caldecott e la Medaglia Newbery, la «Young Adult Library Services Association (YALSA)»[28] il Premio Alex, il Premio Michael L. Printz e il Mildred L. Batchelder Award.

Congressi

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Le attività dell'American Library Association vengono illustrate nel corso di una serie di congressi, dei quali i maggiori sono i due incontri annuali che si svolgono rispettivamente nei mesi di gennaio ("midwinter meeting") e di giugno. Quest'ultimo è considerato uno dei maggiori in assoluto a livello professionale, con una media di oltre 25.000 partecipanti.[80]

Linea politica

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L'American Library Association prende posizione nei confronti delle questioni politiche degli Stati Uniti se collegate a biblioteche e biblioteconomia, presentando conclusioni in qualità di amicus curiae ed offrendo spontaneamente informazioni nei processi legali relativi ad esse. Possiede inoltre un ufficio a Washington che esercita influenza sul Congresso per problematiche relative a biblioteche, informazione e comunicazione, e che fornisce linee guida alle biblioteche sul comportamento da adottare in presenza di questioni legali.[81]

Libertà intellettuale

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I documenti fondamentali sui principi dell'American Library Association in relazione alla libertà intellettuale sono il Freedom to Read Statement[82] ed il Library Bill of Rights.[10] Su quest'ultimo si legge che è dovere delle biblioteche sfidare la censura per garantire la libera circolazione delle informazioni. Anche il codice etico di ALA esorta i bibliotecari a difendere i principi della libertà intellettuale contro ogni tipo di censura sulle risorse documentali.[83]

L'American Library Association ha istituito l'«Intellectual Freedom Committee», in seguito denominato «Office for Intellectual Freedom (OIF)»[84], cui spetta il compito di perfezionare le linee d'indirizzo per sostenere la libertà intellettuale, ossia la libertà di pensiero e di espressione, sancita dall'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani, che ALA definisce "il diritto che ciascuno ha di cercare e di ricevere informazioni da ogni punto di vista senza restrizioni".[85] I bibliotecari e gli utenti devono essere consapevoli della natura e dell'importanza della libertà intellettuale nelle biblioteche[84]; uno dei mezzi per ottenere tale consapevolezza è la circolazione degli elenchi stilati dall'«Office for Intellectual Freedom» con i libri segnalati dalla censura.[86]

A partire dal 1950, in più di una occasione l'American Library Association è intervenuta in difesa della libertà intellettuale, sia attraverso il ricorso ad interventi legali, sia osteggiando pareri contrari dei media. In particolare, nel 2002 ALA intentò un'azione legale insieme agli utenti contro il Children's Internet Protection Act, il provvedimento che richiedeva alle biblioteche agevolate da sconti federali per l'accesso ad Internet di installare misure tecnologiche protettive per evitare che i bambini incappassero nelle insidie della libera navigazione in rete.[87] Dopo un primo processo che l'aveva giudicato anticostituzionale, il provvedimento fu dichiarato costituzionale in appello nel 2003 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, in quanto clausola imposta alle istituzioni in cambio di finanziamenti statali. La Corte Suprema specificò che il provvedimento sarebbe stato costituzionale solo a condizione che un bibliotecario potesse togliere la protezione senza difficoltà, qualora ciò venisse richiesto da utenti adulti.[88]

Privacy

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Nel 2003 l'American Library Association approvò una risoluzione in opposizione all'USA PATRIOT Act, di cui giudicava alcuni paragrafi "un pericolo per i diritti costituzionali e per il diritto alla riservatezza degli utenti delle biblioteche".[89] Da quel momento in poi ALA tentò di modificare la legge lavorando insieme ai membri del Congresso ed indicando anche alla stampa la potenzialità insita nella legge stessa di violare il diritto alla riservatezza degli utenti delle biblioteche. L'American Library Association partecipò inoltre, in qualità di amicus curiae, alle azioni legali intentate contro la costituzionalità dell'USA PATRIOT Act da singoli individui, come accadde quando quattro bibliotecari del Connecticut contestarono una lettera della Sicurezza Nazionale che richiedeva informazioni sull'utenza.[90] La controversia durò diversi mesi, finché la lettera non venne ritirata, e conseguentemente anche l'azione legale, per decisione dell'FBI.[91] Nel 2007 i quattro bibliotecari vennero insigniti da ALA per la loro azione con il premio Paul Howard for Courage.[92]

Nel 2006 l'American Library Association vendette buffi distintivi per "bibliotecari militanti radicali" da indossare a favore della presa di posizione dell'associazione su libertà intellettuale, diritto alla riservatezza e libertà civili. L'ispirazione per il motivo sui distintivi venne tratta da documenti ottenuti tramite l'FBI dall'Electronic Privacy Information Center (EPIC) attraverso una richiesta del Freedom of Information Act (FOIA). Tale richiesta rivelò una serie di messaggi di posta elettronica nei quali gli agenti dell'FBI si lamentavano del fatto che i "bibliotecari militanti radicali" criticassero la riluttanza dei dirigenti FBI verso l'applicazione delle ordinanze segrete autorizzate nel paragrafo 215 dell'USA PATRIOT Act.[93]

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L'American Library Association sostiene l'impegno per emendare il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) ed esorta i tribunali a riportare l'equilibrio nella legge statunitense sul diritto d'autore, garantire il fair use e proteggere ed estendere il pubblico dominio.[94] L'associazione sostiene inoltre i cambiamenti nella legge sul copyright volti ad eliminare i danni dovuti all'utilizzo non autorizzato delle opere orfane.[95]

A causa della diffidenza nei confronti dei digital rights management (DRM), ALA citò in giudizio la Federal Communications Commission per evitare regolamenti che ne rafforzassero l'utilizzazione all'interno dei televisori digitali di nuova generazione.

L'American Library Association promuove il libero accesso alla ricerca[96] e fa parte della Library Copyright Alliance[97] insieme alle associazioni delle biblioteche per la ricerca, che soltanto negli Stati Uniti costituiscono un fronte compatto di oltre trecentomila professionisti dell'informazione.[98]

Note

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  1. ^ (EN) Mission, su ala.org, American Library Association. URL consultato il 23 marzo 2014.
    «To provide leadership for the development, promotion, and improvement of library and information services and the profession of librarianship in order to enhance learning and ensure access to information for all»
  2. ^ (EN) ALA Annual Membership Statistics, 1900-Present, su ala.org. URL consultato il 23 marzo 2014.
  3. ^ (EN) About ALA, su ala.org. URL consultato il 23 marzo 2014.
  4. ^ (EN) American Library Association - MSN Encarta, su encarta.msn.com, 31 ottobre 2009. URL consultato il 23 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2009).
  5. ^ Dal Report to Council and Executive Board, di Keith Michael Fiels, Executive Director di ALA (EBD#12.36 2009-2010, 18 giugno 2010 (erroneamente indicato 18 giugno 2009): "Nel mese di maggio 2010 ALA conta 62.251 membri".
  6. ^ (EN) Charter of 1879 (revised 1942), su ala.org. URL consultato il 23 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
  7. ^ (EN) History, su ala.org. URL consultato il 24 marzo 2014.
  8. ^ McCook.
  9. ^ a b Samek.
  10. ^ a b LBR.
  11. ^ a b McCook, p. 63.
  12. ^ Robbins.
  13. ^ Rubin, p. 294.
  14. ^ (EN) ALA Archives, su ala.org. URL consultato il 26 marzo 2014.
  15. ^ (EN) ALA International Member Survey, su ala.org. URL consultato il 26 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2012).
  16. ^ (EN) ALA Governance, su ala.org. URL consultato il 27 marzo 2014.
  17. ^ La traduzione di divisions e round tables (resi rispettivamente con commissioni e gruppi di studio) è uniformata alla terminologia utilizzata dall'Associazione Italiana Biblioteche sul proprio sito web: Commissioni e gruppi, su aib.it, AIB. URL consultato il 29 marzo 2014.
  18. ^ (EN) ALA editions home page, su alaeditions.org. URL consultato il 28 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2011).
  19. ^ (EN) AASL, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
  20. ^ (EN) ALCTS, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
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  22. ^ (EN) ACRL, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
  23. ^ (EN) LITA, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
  24. ^ (EN) LLAMA, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
  25. ^ (EN) PLA, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
  26. ^ (EN) RUSA, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
  27. ^ (EN) United for libraries, su ala.org. URL consultato il 28 marzo 2014.
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  34. ^ (EN) Human Resources, su ala.org. URL consultato il 29 marzo 2014.
  35. ^ (EN) Information Technology & Telecommunication Services, su ala.org. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
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  41. ^ (EN) Office for Diversity, su ala.org. URL consultato il 29 marzo 2014.
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  44. ^ (EN) Office for Intellectual Freedom, su ala.org. URL consultato il 29 marzo 2014.
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  46. ^ (EN) Office for Literacy & Outreach Services (OLOS), su ala.org. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2014).
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  50. ^ (EN) Public Programs Office (PPO), su ala.org. URL consultato il 29 marzo 2014.
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  57. ^ (EN) Games & Gaming Round Table (GameRT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
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  66. ^ (EN) Library Support Staff Interests Round Table (LSSIRT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  67. ^ (EN) Map and Geospatial Information Round Table (MAGIRT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  68. ^ (EN) New Members Round Table (NMRT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  69. ^ (EN) Retired Members Round Table (RMRT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  70. ^ (EN) Round Table Coordinating Assembly (RTCA), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  71. ^ (EN) Social Responsibilities Round Table, su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  72. ^ (EN) Staff Organizations Round Table (SORT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  73. ^ (EN) Sustainability Round Table, su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  74. ^ (EN) Video Round Table (VRT), su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  75. ^ (EN) COSWL - Committee on the Status of Women in Librarianship, su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  76. ^ (EN) About Banned & Challenged Books, su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014.
  77. ^ (EN) Spectrum Scholarship program, su ala.org. URL consultato il 30 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2014).
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  89. ^ (EN) Resolution on the USA Patriot Act and Related Measures That Infringe on the Rights of Library Users, su ala.org, ALA American Library Association. URL consultato il 3 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2012).
    «The American Library Association considers sections of the USA PATRIOT Act (...) a present danger to the constitutional rights and privacy rights of library users»
  90. ^ (EN) Alison Leigh Cowan, Four Librarians Finally Break Silence in Records Case, in The New York Times, 31 maggio 2006. URL consultato il 3 aprile 2014.
  91. ^ (EN) FBI drops demand for information from Connecticut library group, in The Raw Story, 26 giugno 2006. URL consultato il 3 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2013).
  92. ^ McCook, pp. 63-64.
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  96. ^ (EN) Open Access, su ala.org, ALA American Library Association. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2010).
  97. ^ (EN) Library Copyright Alliance, su librarycopyrightalliance.org. URL consultato il 4 aprile 2014.
  98. ^ (EN) Background, su librarycopyrightalliance.org. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2014).

Bibliografia

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Voci correlate

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