L'annessione è l'atto tramite cui uno Stato amplia il proprio territorio, nella maggior parte dei casi a scapito di un altro Stato.[1]

Storia

Fino al XIX secolo l'annessione poteva anche fare seguito all'occupazione militare di territori che non sono sotto sovranità di alcuno Stato (res nullius). In tal caso, l'annessione deve essere effettiva e con l'intenzione di sottoporre il territorio alla propria sovranità, oltre che notificata agli stati terzi, come definito dalla Convenzione di Berlino del 1885.[1] Quando l'annessione avviene mediante accordo internazionale - specie se in cambio di contropartita in denaro (ad esempio, la cessione delle isole Caroline da parte della Spagna alla Germania nel 1899 per 25 milioni di pesetas, o la vendita della Louisiana dalla Francia agli Stati Uniti) o come compensazione per danni di guerra (es., i territori tedeschi passati al Belgio o a Polonia e Unione Sovietica) - si parla di cessione.

Fino al termine della prima guerra mondiale e alla messa al bando dell'uso della forza come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, l'annessione poteva essere la conseguenza legale della sconfitta militare e debellatio dell'avversario. Durante la seconda guerra mondiale, l'impiego delle annessioni ha privato intere popolazioni dei diritti previsti dal diritto internazionale in materia di occupazione militare. I fautori della quarta Convenzione di Ginevra hanno reso molto più difficile per uno Stato l'aggiramento del diritto internazionale[2] attraverso l'uso di un'annessione[3].

Nel suo parere del 2004 sulla legittimità del muro di Israele, la Corte internazionale di giustizia ha ricordato che passate annessioni da parte di Israele (Gerusalemme est) restano non riconosciute e da considerarsi "nulle", e che la costruzione del muro potrebbe trasformarsi de facto nell'annessione illecita di ulteriori parti dei territori palestinesi.[4]

Descrizione

L'annessione può avvenire a danno di una porzione del territorio di un altro Stato, che continua ad esistere (annessione propriamente detta), oppure può riguardare l'intero territorio di un altro Stato, che cessa pertanto di esistere, specialmente se a seguito di sconfitta militare (debellatio e incorporazione). In tale caso, l'annessione era giustificata dalla necessità di mantenere la sicurezza all'interno del territorio.[1]

L'annessione non è il contrario né della cessione né della secessione e non è sinonimo di fusione. L'annessione, difatti, è un atto unilaterale in cui il territorio viene tenuto da uno Stato e legittimato attraverso il riconoscimento generale da parte degli organismi internazionali.

Nel diritto internazionale contemporaneo, l'annessione illegale di un territorio da parte di una potenza occupante si deve considerare privo di effetti giuridici (si veda l'esempio del Sahara Occidentale e della Crimea). Per la Corte internazionale di giustizia, l'art. 1 della quarta Convenzione di Ginevra, disposizione comune alle quattro Convenzioni di Ginevra[5], comporta l'obbligo di ogni Stato parte a tale Convenzione, che sia parte o meno di un determinato conflitto, di fare rispettare le disposizioni degli strumenti pattizi che fondano il precetto di diritto internazionale umanitario secondo cui tutti gli Stati sono obbligati a non riconoscere la situazione illecita in questione[6].

Esempi

Note

  1. ^ a b c Annessione: voce tratta dal “Dizionario di politica”(1939).
  2. ^ «L’annessione viola la legge dell’occupazione in quanto mira alla sovranità permanente sul territorio acquisito. L’acquisizione di territorio attraverso l’uso della forza, o annessione, è assolutamente vietata dal diritto internazionale, indipendentemente dal fatto che il territorio sia stato acquisito con l’aggressione o per autodifesa»: La minaccia di annessione: acquisizione con la forza da parte di Israele di terre appartenenti allo stato di Palestina, AssopacePalestina, 22 giugno 2020.
  3. ^ “Referendum” nei territori ucraini occupati dalla Russia, evidente violazione del diritto internazionale, Amnesty international, 23 settembre 2022.
  4. ^ Diritto internazionale. Manuale breve. Di Andrea Gioia, p.165
  5. ^ Secondo il quale "le Alte Parti contraenti si impegnano a rispettare e far rispettare la presente convenzione in ogni circostanza".
  6. ^ Nella fattispecie era quella derivante dalla costruzione del muro nel territorio palestinese occupato, ivi compreso all'interno e sui confini di Gerusalemme Est: Corte internazionale di giustizia, 9 luglio 2004, parere sulle Conseguenze giuridiche dell'edificazione di un muro nel territorio palestinese occupato (trad. it.), §§ 157-159.
  7. ^ Natalino Ronzitti, Introduzione al Diritto Internazionale, p. 74
  8. ^ Natalino Ronzitti, Introduzione al Diritto Internazionale, p. 53
  9. ^ L'occupazione «ostile» nel diritto internazionale contemporaneo, Di Alessandra Annoni, p.72
  10. ^ Natalino Ronzitti, Introduzione al Diritto Internazionale, p. 55
  11. ^ [1]
  12. ^ [2]
  13. ^ [3]
  14. ^ Perché nessuno riconoscerà l'annessione della Crimea alla Russia, EastJournal

Voci correlate

Altri progetti

Controllo di autoritàLCCN (ENsh85005350 · GND (DE4136010-2 · BNE (ESXX531564 (data) · BNF (FRcb11946288x (data) · J9U (ENHE987007294847705171