Antoine-Vincent Arnault

Antoine-Vincent Arnault (Parigi, 1º gennaio 1766Goderville, 16 settembre 1834) è stato un politico, poeta e drammaturgo francese, per due volte eletto all'Académie française.

Vita e opere

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François-André Vincent
Ritratto di Antoine-Vincent Arnault, 1801, Versailles

Intrapresi gli studi di diritto, si appassionò alla poesia. Compose eroidi, elegie e romanze che fecero parlare di lui. Divenne segretario del gabinetto di Maria Teresa di Sardegna nel 1786. Poi intraprese una carriera drammatica con due successi, Marius à Minturnes (ispirato alla storia della fuga di Caio Mario presso l'antica città romana di Minturnae, raccontata da Plutarco, e quindi dal quadro omonimo di Jean-Germain Drouais) e Lucrèce nel 1791 e 1792. Emigrato in Inghilterra durante il Terrore, fu arrestato al suo ritorno in Francia, poi subito liberato.

Sin da prima del Consolato, Arnault strinse amicizia con Napoleone Bonaparte, che lo incaricò nel 1797 dell'organizzazione amministrativa delle Isole Ionie, occupate dalla Francia. Accompagnò Napoleone nella Campagna d'Egitto, ma dovette interrompere il viaggio a Malta. Nel 1799, Napoleone lo fece nominare membro dell'Institut e gli procurò un posto al ministero dell'Interno. Essendo stato Ministro della Pubblica Istruzione ad interim durante i Cento giorni, venne condannato all'esilio all'epoca della Seconda Restaurazione e radiato dall'Académie nel 1816. Venne richiamato in Francia nel 1819 e, nel 1829, fu rieletto all'Académie, della quale divenne segretario perpetuo nel 1833.

Fra le sue tragedie, la più apprezzata dai suoi contemporanei fu Blanche et Montcassin, ou les Vénitiens, rappresentata per la prima volta nel 1798. Talma, anch'egli amico di Napoleone, aveva il ruolo da protagonista in gran parte delle sue rappresentazioni. Nel 1817, il suo Germanicus provocò violenti scontri tra realisti e bonapartisti. Villemain disse del suo teatro: «Autore tragico della scuola di Ducis, Arnault ha, nelle sue opere, mescolato alle antiche forme un nuovo grado di terrore e talvolta di semplicità.[1]» Arnault si fece apprezzare anche per le sue Fables, il cui tono è di frequente satirico, il che fece affermare a Scribe, suo successore all'Académie: «È Giovenale trasformatosi in fabulista... È stato rimproverato a Florian di aver messo, nelle sue pastorali, troppe pecore; forse nelle favole di Arnault ci sono troppi lupi.[2]» Arnault è anche l'autore di una Vie politique et militaire de Napoléon e di canti e cantate alla gloria dell'Imperatore. I suoi Souvenirs d'un sexagénaire, pubblicati nel 1833, furono apprezzati da Sainte-Beuve.

Una sua poesia, La feuille, pubblicata nelle Fables del 1802, e ripubblicata nello «Spettatore» del 1818, ispirò Giacomo Leopardi che la tradusse liberamente (Imitazione); il Ranieri, secondo i desideri dell'amico, la introdusse nell'edizione del 1845 dei Canti, dopo La ginestra e insieme con i Frammenti:

(FR)

«De ta tige détachée,
Pauvre feuille desséchée,
Où vas-tu ? - Je n'en sais rien.
L'orage a brisé le chêne
Qui seul était mon soutien.
De son inconstante haleine
Le zéphyr ou l'aquilon
Depuis ce jour me promène
De la forêt à la plaine,
De la montagne au vallon.
Je vais où le vent me mène,
Sans me plaindre ou m'effrayer:
Je vais où va toute chose,
Où va la feuille de rose
Et la feuille de laurier.»

(IT)

«Lungi dal proprio ramo,
povera foglia frale,
dove vai tu? - Dal faggio
là dov'io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando a volo
dal bosco alla campagna
dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
dove naturalmente
va la foglia di rosa,
e la foglia d'alloro.»

La riscrittura di Leopardi ispirò a sua volta una traduzione in inglese di Dante Gabriel Rossetti, The Leaf.

Opere

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Teatro
Varie

Note

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  1. ^ Citato da Tyrtée Tastet, Histoire des quarante fauteuils de l'Académie française depuis la fondation jusqu'à nos jours, 1635-1855, volume III, p. 90 (1855)
  2. ^ Cit. da Tyrtée Tastet, op. cit. p. 91 (1855)

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Seggio 16 dell'Académie française Successore Anne-Pierre de Montesquiou-Fézensac 1803 - 1816 Armand Emmanuel du Plessis de Richelieu

Predecessore Seggio 13 dell'Académie française Successore Louis-Benoît Picard 1829 - 1834 Eugène Scribe
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