Ardicino della Porta iuniore cardinale di Santa Romana Chiesa | |
---|---|
Incarichi ricoperti |
|
Nato | 1434 a Novara |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 22 febbraio 1475 da papa Sisto IV |
Consacrato vescovo | in data sconosciuta |
Creato cardinale | 9 marzo 1489 da papa Innocenzo VIII |
Deceduto | 4 febbraio 1493 a Roma |
Ardicino della Porta iuniore (Novara, 1434 – Roma, 4 febbraio 1493) è stato un cardinale italiano della Chiesa cattolica, nominato da papa Innocenzo VIII il 9 marzo 1489.
Ardicino della Porta era pronipote del cardinale Ardicino della Porta seniore.[1] Era Dottore in utroque iure.[1]
All'inizio della sua carriera, fu vicario generale dell'arcidiocesi di Firenze, e in questa veste pubblico' l'interdetto di Papa Paolo II contro Firenze.[1] In seguito fu legato pontificio presso Federico III d'Asburgo e Mattia Corvino, re d'Ungheria per incoraggiarli a partecipare ad una crociata contro l'Impero ottomano.[1] divenne poi Referendario della Curia Romana.[1]
Il 22 febbraio 1475, fu eletto vescovo di Aleria in Corsica, incarico che occupò fino alla morte. Continuò a servire come un datario apostolico sotto il pontificato di Sisto IV.[1] Fu governatore di Norcia, Terni, Perugia e Città di Castello.[1] Papa Innocenzo VIII gli diede l'incarico di gestire i rapporti con ambasciatori presso la Santa Sede.[1]
Nel Concistoro del 9 marzo 1489, Papa Innocenzo VIII lo fece cardinale.[1] Ricevette il cappello rosso il 14 marzo 1489 con la chiesa titolare dei Santi Giovanni e Paolo il 23 marzo 1489.[1] Il 3 giugno 1489 divenne amministratore apostolico della sede metropolitana di Olomouc, incarico che ricoprì fino all'8 febbraio 1492.[1]
Il 2 giugno 1492, chiese al papa di permettergli di dimettersi dal cardinalato e, con il permesso del papa, si ritirò in un monastero camaldolese.[1] Tuttavia, gli altri membri del Collegio Cardinalizio si opposero, e fu costretto a tornare a Roma.[1]
Partecipò al conclave del 1492 che elesse papa Alessandro VI.[1]
Morì a Roma il 4 febbraio 1493. È sepolto nella Basilica di San Pietro in Roma.[1]
In questa città possedeva un palazzo in Borgo Sant'Angelo.[2]