Asigliano Veneto comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabrizio Ceccato (lista civica) dall'8-6-2009 |
Territorio | |
Coordinate | 45°18′N 11°27′E / 45.3°N 11.45°E |
Altitudine | 22 m s.l.m. |
Superficie | 8,07 km² |
Abitanti | 868[1] (30-11-2020) |
Densità | 107,56 ab./km² |
Comuni confinanti | Cologna Veneta (VR), Orgiano, Pojana Maggiore |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 36020 |
Prefisso | 0444 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 024010 |
Cod. catastale | A467 |
Targa | VI |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 456 GG[3] |
Nome abitanti | asiglianesi |
Patrono | san Martino |
Giorno festivo | prima domenica dopo il 1º novembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Asigliano Veneto (Aseiàn in veneto[4]) è un comune italiano di 868 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.
Il Maccà[5] ricorda il rinvenimento nel 1813 di una lucerna romana in contrà Bosco, con sopra incisa la parola "Agilis" donde potrebbe essere derivato il nome Agiliano poi corrottosi in Asigliano. Secondo il Pagliarino[6], invece, il paese era anticamente chiamato Anciliano[7].
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del territorio vicentino.
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Sempre secondo il Pagliarino, il paese aveva "un castello cinto di fossa et di bastioni". Esso risulta chiaramente elencato tra i castelli vescovili esentati dalla prestazione del fodro nel diploma di Federico I Barbarossa del 1158 ed in quello successivo di Federico II del 1220. Il fatto che non figuri nei privilegi imperiali precedenti può dipendere dal fatto che sia stato costruito solo nel XII secolo oppure che, pur esistendo già in epoca precedente, esso abbia avuto l'esenzione dalla tassa del fodro solo più tardi[7].
Dai documenti a disposizione non è possibile neppure sapere con certezza la sua ubicazione; da diversi indizi, tuttavia, si può ritenere che si trovasse nel luogo tuttora chiamato "Torre". Di tale Torre si trova cenno in un'investitura fatta dal vescovo Bartolomeo da Breganze nel marzo 1265 in favore di un certo Marco Paganizi[8]; e da tale atto si può dedurre che torre e castello fossero ancora a quell'epoca efficienti e che il vescovo intendesse riaverli subito in caso di necessità. Da un altro atto di investitura immediatamente successivo a quello citato, dell'agosto 1265, risulta chiaro che nella precedente epoca ezzeliniana il castello di Asigliano era caduto in mano ai nemici del vescovo per il tradimento di un certo Galeda figlio di Mucio[7].
In epoca successiva le investiture feudali citano assai raramente il castello e non ne parlano addirittura più a partire dal XIV secolo; può darsi che sia stato distrutto già alla fine del Duecento, ma appare più probabile che la distruzione sia avvenuta dopo il 1311 durante le lotte padovano-scaligere che infierirono particolarmente nel Basso Vicentino. Tale distruzione, comunque, dev'essere stata totale e definitiva, perché già ai tempi del Pagliarino — e cioè a metà del Quattrocento — del castello si conservava solo un ricordo sbiadito; nel XVI secolo, tuttavia, si ricordava ancora il burgus, perché un atto rogato ad Asigliano il 22 agosto 1530 parla di terreni situati in ora del borgo apud illos de Malerbis[7].
Verso la metà del Trecento, durante la dominazione scaligera, il territorio di Asigliano fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Orgiano e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo[9].
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 novembre 2006.[10]
«Stemma: di azzurro, al torrione di rosso, mattonato di nero, rovinato in banda a sinistra, con due merli ghibellini a destra, finestrato con due finestrelle tonde, in palo, di nero, chiuso dello stesso, fondato sulla campagna diminuita, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di rosso con la bordatura di azzurro.
Il Ronego è stato realizzato dai Romani e corre lungo le direttrici delle centuriazioni. Lo scopo era quello di prosciugare le zone paludose lasciate dall’antico corso dell’Adige. Asigliano visse sotto il dominio dei vescovi-conti di Vicenza ed aveva un castello cinto da mura e bastioni, distrutto tra il 1200 e il 1300 durante le guerre tra padovani e scaligeri. Non sono rimasti ruderi del castello probabilmente perché le pietre erano materiale prezioso per altre costruzioni. L’antico castello è riprodotto con colori di fantasia nello stemma del paese. Dopo il dominio dei vescovi di Vicenza si passò a quello degli scaligeri di Verona. è di questo periodo medioevale la costruzione del Casamento Vela, gruppo di abitazioni, stalle e portici che nel tempo subirono modifiche ed ampliamenti.
Nel 1404 la provincia di Vicenza e quindi pure Asigliano passano sotto il dominio veneziano. Da notare Asigliano non è mai stato preso in considerazione dai nobili veneziani perché i suoi terreni già bonificati costavano troppo rispetto a quello dei paesi vicini. Il territorio rimase libero dal dominio signorile. Il paese conservò l’autonomia ma mancarono i fondi per le grandi opere ed il paese rimase fuori dalle grandi vie di comunicazione. Durante il 1500, il periodo delle controversie religiose, le persone colte della zona si avvicinano alle idee filoprotestanti degli anabattisti. Si riunivano nel villa Casamento Vela dove viveva la nobile famiglia dei Marana.
Qui si rifugiò Angelica Piovene Pigafetta che venne condannata dalla chiesa cattolica per eresia. La villa Bressan, ubicata nel centro del paese, venne fatta costruire dalla nobile famiglia Segredo nel diciottesimo secolo e recentemente acquistata e restaurata dalla famiglia Diamanti .
Abitanti censiti[11]
Frazione del comune di Asigliano è la località Chiesa.
Tra il comune di Asigliano Veneto e la frazione di San Sebastiano di Cologna Veneta è ubicata la Stazione di San Sebastiano-Asigliano. È una fermata ferroviaria della dismessa Treviso - Ostiglia.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2009 | in carica | Fabrizio Ceccato | Lista civica | Sindaco |
Il comune è stato costituito nel 1881 con la denominazione Asigliano, staccatasi dal comune di Orgiano (Censimento 1901: pop. res. 1116): decreto n. 389 del 30 luglio 1881, a firma Umberto I. L'appellativo Veneto, sebbene già in uso, venne aggiunto con decreto di Vittorio Emanuele III nel 1931.
La sua denominazione fino al 1928 era Asigliano[12].