Sant'Attala | |
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Abate | |
Nascita | Borgogna, VI secolo |
Morte | Bobbio, 10 marzo 627 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Abbazia di San Colombano |
Ricorrenza | 10 marzo |
Attala (Borgogna, VI secolo – Bobbio, 10 marzo 627) è stato un monaco cristiano, abate e missionario francese.
Ha istituito lo Scriptorium di Bobbio presso l'Abbazia di San Colombano[Informazione dubbia] di cui fu il secondo abate e successore diretto di san Colombano.
Viene ricordato il 10 marzo.
Nato da famiglia nobile della Burgundia, si fece monaco di Lerino donde passò a Luxeuil, accolto da san Colombano, che lo portò con sé in Italia nel 612.
Insieme a San Colombano giunge a Bobbio nell'autunno del 614, constatando lo stato di abbandono dell'antica chiesa di san Pietro, la riparano e attorno vi dispongono alcune costruzioni in legno, come primo centro di vita monastica.
L'anno seguente, in periodo di quaresima, san Colombano si ritirò a Coli, tornando al monastero solo alla domenica, lasciando Attala come suo vice.
La domenica del 23 novembre del 615 morì san Colombano, e Attala gli succede come secondo abate.
Continua l'opera di conversione dei longobardi e sotto di lui il cenobio si ingrandisce sia come complesso sia come numero di monaci, dalle provenienze più diverse: soprattutto irlandesi, francesi e germanici. Fra i nuovi venuti vi è il monaco Giona da Susa, entrato nel 618 e futuro biografo di San Colombano, del monastero e della storia di Bobbio; si ricordano i nomi di altri monaci: Agibodo, Baudacario, Blitmondo, Blidulfo, Framerio, Leobardo, Meroveo, Sinoaldo, Teodoaldo.
Ai sovrani Agilulfo e Teodolinda succede il figlio Adaloaldo, che con il diploma del 25 luglio 622 conferma al monastero i diritti e i privilegi concessi dai genitori e conferma la donazione promessa a Colombano da parte della regina Teodolinda del territorio del Monte Penice dove si era recata in vetta la regina. Del territorio nel documento citati l'Arpeselle di Colleri (Alpecella o Alpicella), Pregola (Petra de Gragio o Petra Groa), Monte Pradegna (Petra Pedena), Dego di Barberino (Petra de Digna).[1]
Il monaco Meroveo, mandato dall'abate Attala a Tortona e nei pressi di Voghera, scoprì un tempio ancora officiato da pagani in fitte boscaglie presso Vicum Iriae, questo rappresenta l'anello di congiunzione tra Iria e Viqueria, la forma medievale usata successivamente.
Durante l'abbaziato di Attala i monaci bobbiesi penetrano in territorio ligure, sia dalla parte lombarda-emiliana, che dal basso piemonte, dove diffondono il culto di San Colombano e la sua regola con numerose fondazioni monastiche.[2]
Morì nel 627 e a lui successe come terzo abate san Bertulfo (627-639).
Le sue spoglie riposano nella cripta dell'Abbazia di San Colombano, accanto a san Colombano, san Bertulfo, san Bobuleno, san Cumiano, san Suniberto, 17 monaci (fra cui sant'Allo), e 3 sante vergini monache.