Il carcinoma gastrico è il tumore maligno più frequente dello stomaco; costituito più spesso da cellule secernenti (adenocarcinoma) è la quinta causa di morte per cancro al mondo.

Epidemiologia

Le zone a maggior prevalenza sono il Sudamerica e l'Europa settentrionale; nella maggioranza dei casi (80%) la malattia è scoperta in stadio avanzato.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio correlati col carcinoma gastrico sono:

Lesioni precancerose

Sono quelle lesioni che col tempo possono evolvere in cancro conclamato; quelle dello stomaco sono:

Alterazioni genetiche

Nell'evolvere a carcinoma le cellule gastriche soggette a vari insulti ambientali che provocano mutazioni nei geni in tappe successive, solo se queste avvengono in un certo ordine esse portano la cellula a perdere le sue caratteristiche fisiologiche senza essere eliminata dall'organismo o dai sistemi di controllo dell'apoptosi (teoria della cancerogenesi multifasica). Nel caso del carcinoma gastrico le mutazioni principali sono le seguenti:

Clinica

Nelle fasi iniziali i sintomi sono aspecifici. Si passa da vaghe epigastralgie ("mal di stomaco") o dolori addominali a vomito, anoressia, perdita di peso, disfagia (difficoltà a deglutire), eruttazioni eccessive e senso di ripienezza precoce (con eventuale intolleranza alla carne). La persistenza di quadri clinici come questi ed anemia ipocromica microcitica nel tempo deve portare ad eseguire accertamenti ed una gastroscopia con eventuali biopsie random e citobrush ("spazzolamento" della mucosa per cercare cellule neoplastiche). Un carcinoma può essere scoperto anche per un controllo bioptico su un'ulcera gastrica.

In fase avanzata è possibile rinvenire una massa palpabile in addome (tumore primitivo), così come altri noduli satelliti (metastasi linfonodali) o ingrandimento del fegato (metastasi epatiche). In gastroscopia la massa può protrudere verso il lume gastrico (vegetante), essere ulcerata oppure irrigidire e inspessire la parete dello stomaco (linite plastica). Questi segni e sintomi possono poi essere accompagnati dalla presenza di sangue occulto nelle feci o da alterazioni sistemiche come l'acanthosis nigricans e la dermatomiosite.

Diagnosi differenziale

Il carcinoma gastrico entra in diagnosi differenziale con le altre formazioni benigne e maligne dello stomaco (polipi, tumori dei tessuti molli, linfomi, tumori neuroendocrini, sarcomi, GIST)

Stadiazione TNM

La classificazione TNM è utile per stabilire l'estensione del tumore ed è indispensabili per formulare la prognosi e la terapia più adeguate.

Gli stadi ottenibili con questi dati sono (zero e 1A corrispondono all'early gastric cancer):

Le principali sedi di metastasi sono il fegato, il peritoneo, il polmone, il pancreas, il surrene; la metastasi ovarica per via peritoneale è anche chiamato tumore di Krukenberg, da Friedrich Ernst Krukenberg che per primo le descrisse.

Fattori prognostici

Sono i dati che indicano l'aspettativa e la qualità di vita del paziente:

Del tumore:

Del paziente:

Terapia

La principale arma per combattere questa patologia è la chirurgia, associata o meno a chemioterapia o radioterapia

Terapia adiuvante

È l'insieme delle procedure non chirurgiche attuate dopo l'intervento per ridurre il rischio di recidive; nel caso del carcinoma gastrico non ci sono grossi studi che dimostrano da soli l'efficacia di una sola procedura; quindi è stata fatta una metanalisi (si sono uniti i dati di più studi) che ha mostrato un aumento della prognosi nei pazienti con chirurgia non radicale e/o linfonodi positivi trattati con terapia adiuvante usando il 5-fluorouracile o il leuvocorin per 5 cicli prima, eventualmente durante e dopo la radioterapia la quale va riservata ai pazienti ad alto rischio. Invece i pazienti con linfonodi liberi ed early gastric cancer presentano un basso rischio di recidiva e non necessitano di queste procedure. I pazienti ad alto rischio (in cui si associa anche la radioterapia) sono quelli con linfonodi positivi, istotipo a cellule ad anello con castone o linite plastica. IN ogni caso i pazienti in stadio 2 o 3 andrebbero inseriti in studi controllati per valutare meglio l'efficacia di questo approccio.

Terapia neoadiuvante

È l'insieme delle procedure non chirurgiche attuate prima dell'intervento vero e proprio per diminuire lo stadio del tumore da operare , rendere radicale un intervento chirurgico che non lo sarebbe (la radicalità dell'intervento è il fattore prognostico più importante, l'efficacia di queste tecniche nel carcinoma gastrico è del 50%) o risparmiare zone critiche. È indicata se il tumore primitivo è più grande di 7 cm, se infiltra organi vicini o i grossi vasi dell'addome, se ci sono linfonodi positivi vicino all'ilo epatico e negli stadi 2 e 3; combinando chemio e radioterapia. Sono comunque ancora necessari studi per approfondire l'argomento. Uno studio recente raccomanda l'uso di 3 cicli ECF (Epirubicina + cisplatino + 5-fluorouracile) prima e dopo l'intervento.

Chemioterapia del tumore avanzato

Sono disponibili vari schemi per trattare i pazienti con tumore gastrico avanzato; bisogna scegliere quello più adatto valutando l'età e il performance status del paziente così come i profili tossicologici dei singoli farmaci. Gli schemi più usati sono:

Altri farmaci utilizzabili sono l'irinotecan e il docetaxel. Inoltre vanno sempre associati la terapia del dolore e il supporto nutrizionale.

Tossicità

Le principali tossicità di questi schemi si identificano a livello gastrointestinale (con nausea, vomito, mucositi), ematologico con pancitopenia, renale, neurologico e a livello del cuoio capelluto con alopecia

Bibliografia