Cesare Giulio Viola (Taranto, 26 novembre 1886Positano, 3 ottobre 1958) è stato uno scrittore, commediografo e sceneggiatore italiano di teatro, televisione e cinema.

Biografia

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Figlio dell'archeologo Luigi Viola si laureò in giurisprudenza a Roma dove conobbe Sergio Corazzini nel Caffè Aragno, debuttò a teatro con Mattutino (Teatro Argentina, 1907), ma dovette interrompere l'attività teatrale per combattere nella prima guerra mondiale. Stabilitosi a Roma, fu critico teatrale di vari giornali e dal 1926 al 1931 caporedattore della rivista Nuova Antologia . Si dedica alla scrittura e al teatro e compone oltre 30 commedie, che vengono rappresentate dalle più importanti compagnie teatrali dell'epoca. Negli anni trenta inizia a collaborare con il mondo del cinema scrivendo alcune sceneggiature. Ebbe un ruolo di spicco nel sindacato fascista autori e scrittori.

Nel 1937 la censura fascista respinse la sua commedia Giappone. Negli anni quaranta collabora con Vittorio De Sica scrivendo nel 1943 la sceneggiatura e il soggetto di I bambini ci guardano tratto da uno dei suoi romanzi, Pricò, e nel 1946 scrive con De Sica e Zavattini la sceneggiatura e il soggetto di Sciuscià. Per quest'ultimo lavoro con Sergio Amidei, Adolfo Franci e Cesare Zavattini, otterrà la candidatura all'Oscar alla migliore sceneggiatura originale nel 1948. Il Viola ebbe una breve esperienza politica, si candidò ma non fu eletto nel 1952, nelle liste del Partito Liberale Italiano per il collegio di Taranto il suo slogan fu: Al Parlamento della Repubblica Cesare Giulio Viola il più tarantino dei candidati[1]. Nelle elezioni comunali di Pulsano ottenne un bel successo elettorale.

Opere letterarie

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Opere teatrali

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Sceneggiature

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Prosa televisiva RAI

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Note

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  1. ^ Ecco Cesare Giulio Viola candidato al Parlamento , di I.Minervini su Corriere del Giorno 8 novembre 2009, p. 31

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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