Charles-Nicolas Cochin (Parigi, 22 febbraio 1715Parigi, 29 aprile 1790) è stato un pittore, scrittore e disegnatore francese, noto soprattutto per la sua appartenenza ad una celebre famiglia di incisori attivi nei secoli XVII e XVIII.

Charles-Nicolas Cochin

Biografia

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Cochin, figlio di Charles-Nicolas Cochin il Vecchio (16881754), noto incisore di opere di Chardin, Watteau, Nicolas Lancret, e attivo per il Cabinet du Roi.[1] Cochin effettuò l'addestramento tecnico guidato dal padre, mentre la sua formazione culturale risultò incentrata sullo studio della filosofia, in particolar modo di John Locke e delle discipline umanistiche.[2]

Nel 1730, Cochin entrò a far parte del gruppo dei Gobelins guidato da Charles Parrocel.

Abbazia di Port-Royal-des-Champs progettata da Cochin.

Cochin raggiunse il successo con notevole celerità, consolidato due anni dopo con le incisioni Menus-plaisirs, e già nel 1737 venne incaricato dal giovane Luigi XV di Francia di occuparsi delle commemorazioni dei vari eventi di corte, oltre a dedicarsi ai ritratti ed a trattati di arte.[3] Quattro anni dopo fu accolto in Accademia e nel frattempo proseguì le collaborazioni con gli Slodtz per i progetti di cerimonie e feste, di cui fissava poi il ricordo con stampe ed incisioni.[1]

In occasione delle nozze del Delfino, nel 1745, realizzò quattro pregevoli scene, tra le quali lo Spectacle de gala.[2]

Riuscì ad ottenere agevolazioni e aiuti da parte di Madame de Pompadour, che lo invitò, nel 1749, ad accompagnare suo fratello e l'architetto Jacques-Germain Soufflot in Italia per un viaggio di approfondimento artistico.[4]

Nel 1753, Cochin assieme a Bellicard pubblicò le Osservazioni sulle antichità della città di Herculaneum[5], e due anni dopo assunse il ruolo direttivo dell'Accademia reale e della Société académique des Enfants d'Apollon.[6]

Luigi XV attestò i servigi di Cochin con la patente di nobiltà e l'iscrizione all'Ordine di San Michele.[7]

Dettaglio del frontespizio della Encyclopédie di Diderot, disegnato da Cochin

Nell'arco della sua carriera produsse oltre 1500 pezzi, tra cui i ritratti di personaggi famosi; incisioni con le Cérémonies e le Pompes funèbres della corte contemporanea a lui; il frontespizio della Encyclopédie; Les ports de France.[2]

Il suo viaggio italiano lo accostò ai classici e all'arte antica, inducendo in lui un gusto anticipatore di quello neoclassico, come evidenziò nei suoi tre volumi intitolati Vojage d'Italie.[2]

Pubblicazioni principali

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Charles de Brosses Comte de Tournai e di Montfaucon, incisione di Cochin

Note

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  1. ^ a b (EN) Charles-Nicolas Cochin, the Younger, su britannica.com. URL consultato il 16 luglio 2018.
  2. ^ a b c d le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p. 342.
  3. ^ (EN) Cochin, Charles Nicolas, su encyclopedia.com.
  4. ^ Svend Eriksen, Early Neo-Classicism in France, 1974.
  5. ^ Observations sur les antiquités d'Herculanum, 2ª ed., Charles Antoine Jombert et Jean Gravier, 1757.
  6. ^ Charles-Nicolas Cochin II Archiviato il 15 agosto 2007 in Internet Archive.
  7. ^ (FR) Biographie de Charles Nicolas Cochin (1715-1790), su adlitteram.free.fr. URL consultato il 16 luglio 2018.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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