Claude Autant-Lara | |
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Europarlamentare | |
Durata mandato | 25 luglio 1989 – 4 settembre 1989 |
Successore | Jean-Claude Martinez |
Legislatura | III |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Front National |
Università | École nationale supérieure des arts décoratifs |
Professione | Regista, sceneggiatore, scenografo |
Claude Autant-Lara (Luzarches, 5 agosto 1901 – Antibes, 5 febbraio 2000) è stato un regista, sceneggiatore, scenografo, attore e produttore cinematografico francese e negli anni successivi, politico del Front National eletto europarlamentare nel 1989.
Figlio di un architetto, Èdouard Autant, e di un'attrice teatrale, Louise Lara, esordì nel 1923, dopo anni passati a lavorare come assistente per il regista René Clair. Nel 1961 la questura di Roma proibì la proiezione del suo film Non uccidere, perché ritenuto capace di istigare all'obiezione di coscienza (all'epoca reato in Italia).
Il 18 giugno 1989 fu eletto al Parlamento europeo come membro del Fronte Nazionale. In quanto deputato più anziano anagraficamente fu chiamato a presiedere la seduta inaugurale. In quell'occasione, tenne anche un lungo discorso di apertura di stampo sciovinista ed in chiave fortemente antiamericana, tanto che numerosi eurodeputati lasciarono per protesta l'aula.
In conseguenza di alcune sue affermazioni alla stampa (dove si scagliava anche contro Simone Veil), fu incriminato su iniziativa del ministro della giustizia Pierre Arpaillange per insulti razzisti, diffamazione ed incitamento all'odio razziale[1]. In altre circostanze aveva descritto le camere a gas naziste come «una sfilza di bugie». Il successivo scandalo portò alla rassegnazione delle dimissioni da eurodeputato. Fu anche espulso dall'Académie des beaux-arts, di cui era vice presidente.
Morì nel febbraio 2000 all'età di 98 anni.
Claude Autant-Lara fu sposato con Ghislaine Auboin (1912–1967) fino alla sua morte.