Compagni di scuola
La foto di gruppo
Paese di produzioneItalia
Anno1988
Durata118 min
Generecommedia, drammatico
RegiaCarlo Verdone
SoggettoLeonardo Benvenuti
Piero De Bernardi
Rossella Contessi
Carlo Verdone
SceneggiaturaLeonardo Benvenuti
Piero De Bernardi
Carlo Verdone
ProduttoreMario e Vittorio Cecchi Gori
Casa di produzioneCecchi Gori Group Tiger Cinematografica
Distribuzione in italianoColumbia TriStar
FotografiaDanilo Desideri
MontaggioAntonio Siciliano
Effetti specialiFranco Galiano
MusicheFabio Liberatori
ScenografiaGiovanni Natalucci
CostumiLuca Sabatelli
Interpreti e personaggi

Compagni di scuola è un film italiano del 1988 diretto e interpretato da Carlo Verdone su un soggetto scritto da lui stesso insieme a Piero De Bernardi, Leonardo Benvenuti e Rossella Contessi. Ispirato a un'esperienza personale dello stesso regista, uscì nelle sale a dicembre 1988 prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori e distribuito dalla Columbia.

Trama

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Federica, affascinante trentacinquenne abbandonata dall'anziano e ricco amante che l'ha mantenuta per anni, decide di organizzare un incontro con i suoi ex compagni di liceo.

La rimpatriata prende sin dall'inizio una piega malinconica: molti ex compagni infatti riveleranno le loro frustrazioni e i fallimenti che la vita ha riservato loro fino a quel momento. Tutti quanti sono in qualche modo peggiorati: chi economicamente, chi moralmente, chi fisicamente.

La galleria di personaggi è eterogenea: il professore di liceo in crisi esistenziale di mezza età con un'amante giovane; l'arricchito spaccone; l'artista fallito; la femminista arrabbiata; il politicante arrivista. Non manca chi nella vita ha avuto un'esistenza senza luci né ombre. Il gruppo è così composto:

Alla rimpatriata non partecipano Sabatino Barbagallo, morto tre anni prima di leucemia, Fulvio Cantamessa, che ha declinato l'invito tramite un telegramma dai contenuti sarcastici, Paglia, citato in un dialogo tra Ruffolo e Valenzani, e Micheloni, nominato da Toscani mentre tenta di indovinare chi sia l'ex compagno presentatosi in moto.

Ciardulli, dopo aver scoperto la recita di Santolamazza, ordisce uno scherzo per smascherarlo, facendolo cascare dalla carrozzina legata al furgoncino del catering, procurandogli varie contusioni. Lepore si sfoga su Ruffolo, appena sopraggiunto dopo aver lasciato la moglie, e ignaro dell'incidente. Valenzani, dopo aver abusato sessualmente di Cristina nella cabina della spiaggia, abbandona la festa non prima di essere stato preso a pugni da Ruffolo e avere incassato il disprezzo di molti ex compagni.

Toscani trova sotto una poltrona un orecchino della Serafini andata via qualche ora prima, facendo presagire un seguito nel rapporto tra i due; Federica Polidori fa le valigie in quanto sfrattata, rimanendo quindi senza mestiere e senza soldi, ma partirà con Gloria, bisognosa di aiuto. Prima di congedarsi Attenni propone una foto di gruppo con quelli rimasti, che Finocchiaro ritiene «i migliori».

Ruffolo è il penultimo (Postiglione è infatti ancora addormentato all'interno della casa sotto l'effetto del sonnifero) ad andarsene senza più moglie né amante e con l'auto in panne per la rottura della coppa dell'olio.

Pur incerto sul proprio futuro ma liberatosi dei gravosi oneri coniugali, può finalmente concedersi serenamente una sigaretta.

Produzione

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Il film, dichiaratamente ispirato, per ammissione stessa di Carlo Verdone, all'analogo statunitense del 1983 Il grande freddo di Lawrence Kasdan[1], si differenzia dal modello di riferimento per l'assenza di critica generazionale[1]: nacque, altresì, da uno spunto autobiografico dello stesso Verdone e del suo compagno di scuola, e futuro cognato, Christian De Sica, i quali si trovarono invitati a una rimpatriata dai tristi esiti[2].

Lo stabilimento “la Nave” di Fregene, uno dei set del film

La colonna sonora, analogamente al Grande freddo, rivisita brani degli anni sessanta/settanta, tra cui A Salty Dog dei Procol Harum, Sugar, Sugar degli Archies, Do It Again degli Steely Dan e With a Girl Like You e Love Is All Around dei Troggs (di cui, contrariamente a quanto afferma Postiglione, il leader non era Chip Taylor, ma Reg Presley).

Nancy Brilli ricevette casualmente il ruolo di Federica Polidori: l'attrice, all'epoca sposata con Massimo Ghini, aveva accompagnato suo marito a una prova costumi e fu scritturata, anche se dovette subire un invecchiamento scenico di circa 10 anni, dovendo interpretare un'ultratrentenne. Tra l'altro, il nome Federica non era affatto comune negli anni cinquanta, decennio in cui i personaggi del film sono nati; si è ipotizzato che il nome, divenuto popolare solo vent'anni più tardi tanto da essere, nel 1976, il sesto più diffuso tra le neonate[3], fosse stato scelto per via dell'aspetto giovanile di Nancy Brilli[3].

Il film segnò l'esordio della carriera di caratterista del romano Angelo Bernabucci (1944-2014): questi, all'epoca poco più che quarantenne, abitante in via Giulia poco lontano dall'abitazione di Verdone, esercitava la professione di libraio, peraltro mai abbandonata anche dopo il debutto sul grande schermo. Il regista, mentre si trovava nell'officina meccanica di un conoscente comune, ne notò la cadenza e lo volle per affidargli la parte del rozzo e arricchito commerciante di carni[4]. Da lì iniziò per Bernabucci una carriera venticinquennale, che lo vide sempre interpretare il personaggio del cosiddetto “coatto” romano, di modi non raffinati ed eloquio greve.

Le riprese iniziarono il 1º agosto e terminarono il 16 ottobre 1988. Per quanto riguarda la lussuosa residenza in cui è ambientata la vicenda, citata nel film come «Villa Scialoja», non v'è concordanza di fonti: mentre infatti Il Messaggero di Roma riporta quale location Villa Volpi a Sabaudia[5], edificata negli anni cinquanta per conto della vedova del conte Giuseppe Volpi di Misurata[5] su progetto di Michele Busiri Vici[6] (location alla quale fa comunque riferimento lo stesso Verdone in una sua intervista di vent'anni più tardi[7]), Alessandro Chiello nel suo C'eravamo tanto amati (2014) fa menzione a Villa dei Quintili, residenza che si trova lungo via Appia Antica a Roma[8]. Il set delle scene balneari fu invece il litorale della Capitale: quelle del tuffo notturno in mare furono girate allo stabilimento “la Marinella” a Castel Porziano, mentre quelle del litigio coniugale di Piero Ruffolo con sua moglie, invece, a Fregene (all'epoca facente ancora parte del comune di Roma) presso lo storico stabilimento “la Nave”, riconoscibile dalle due strutture murarie rappresentanti altrettanti fumaioli, appunto a richiamare l'idea di una nave.

Distribuzione

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Il film uscì nelle sale italiane il 21 dicembre 1988 e fu il decimo maggiore incasso nella stagione cinematografica 1988-89 con 8317224000 L.[9][10].

Riconoscimenti

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Note

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  1. ^ a b Tullio Kezich, Ridiamo pure di noi, ex liceali dei ’50, in la Repubblica, 22 dicembre 1988. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ Maria Pia Fusco, Rimpatriata tra ex alunni? Carlo Verdone la sconsiglia, in la Repubblica, 2 dicembre 1988. URL consultato il 22 maggio 2014.
  3. ^ a b Enzo Caffarelli, I nomi di donna nel cinema di Carlo Verdone, in Rivista Italiana di Onomastica, II, n. 2, Roma, Editrice Romana, secondo semestre 1996, p. 387, ISSN 1124-8890 (WC · ACNP).
  4. ^ Cinema, addio all'attore Bernabucci, in Corriere della Sera, 26 aprile 2014. URL consultato il 22 maggio 2014.
  5. ^ a b Latina, sempre in vendita Villa Volpi a Sabaudia, storico set di numerosi film di successo, in il Messaggero, 4 novembre 2013. URL consultato il 22 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2014).
  6. ^ (EN) Gloria Sabatini, Villa Volpi in vendita? Sul “tesoro” di Sabaudia ogni anno si ripete la stessa storia, in Il Secolo d'Italia, 6 agosto 2013. URL consultato il 22 maggio 2014.
  7. ^ Ugo Gregoretti, Carlo Verdone racconta “Compagni di scuola”, su anac-autori.it, Associazione nazionale autori cinematografici, 7 ottobre 2009. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2020).
  8. ^ Chiello, pag. 307.
  9. ^ Stagione 1988-89: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato l'8 maggio 2016.
  10. ^ Box Office Italia 1988-89, su boxofficebenful.blogspot.com. URL consultato l'8 maggio 2016.
  11. ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12 aprile 2020.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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