Vittorio Cecchi Gori | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 29 maggio 2001 |
Legislatura | XII, XIII |
Gruppo parlamentare | Partito Popolare Italiano |
Coalizione | Patto per l'Italia, L'Ulivo |
Circoscrizione | Firenze Nord |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Popolare Italiano |
Professione | Industriale audiovisivo |
Vittorio Cecchi Gori (Firenze, 27 aprile 1942) è un imprenditore, ex politico e produttore cinematografico italiano, figlio del noto produttore cinematografico Mario Cecchi Gori.
Il film Il postino, prodotto insieme al padre e a Gaetano Daniele, gli valse la candidatura all'Oscar al miglior film nel 1996[1] e gli fece vincere il BAFTA al miglior film non in lingua inglese.[2] Tra gli altri riconoscimenti ottenuti in carriera figurano tre David di Donatello su sette candidature.[3]
Dal 29 febbraio 2020[4] sconta una pena per bancarotta fraudolenta in regime di detenzione domiciliare.
Lavora nel campo dell'imprenditoria cinematografica a stretto contatto con il padre Mario e poi, a seguito della scomparsa di quest'ultimo, avvenuta nel 1993, allarga la propria sfera di attività, aspirando a rompere il duopolio televisivo italiano: nel biennio 1994-1995 acquista le reti televisive Videomusic (poi divenuta TMC 2 tra il 1996 e il 1997) e Telemontecarlo (poi diventata l'attuale LA7 nel 2001) ed entra nell'azionariato di Telepiù. Continua con successo l'attività di produttore cinematografico producendo un gran numero di film tra cui Il postino che vince un Oscar, per la migliore colonna sonora, e La vita è bella che vince tre Oscar: quello alla migliore colonna sonora, quello al miglior film straniero e quello al miglior attore protagonista Roberto Benigni (anche regista del film).
Tra il 1999 e il 2000, per sopraggiunte difficoltà economiche, è costretto a vendere molti asset, mantenendo però la proprietà di numerose sale cinematografiche nelle più grandi città italiane.
Dal 1993, anno della morte di suo padre, fino al 2002, è il diciassettesimo presidente della Fiorentina, con cui vinse un campionato di Serie B nella stagione 1993-1994, per due volte la Coppa Italia nel 1995-1996 e nel 2000-2001 e una Supercoppa italiana nel 1996. In quei tempi, la sua presidenza nella squadra "Viola" gli valse anche una certa notorietà, ma rimase coinvolto, tra il 2001 e il 2002, in gravi crisi finanziarie, tra le quali venne a causarsi il fallimento del club calcistico di sua proprietà, avvenuto nell'estate del 2002.
Impegnato anche in politica, viene eletto senatore nel Partito Popolare Italiano dal 1994 al 1996. Nel momento del voto di fiducia al primo governo Berlusconi, si assenta dall'aula favorendo così l'insediamento del nuovo presidente del Consiglio. Nel 1996 viene riconfermato nel collegio 1 della Regione Toscana. Nel 2001 si candida con L'Ulivo nel collegio di Acireale ma raccoglie solo il 33% dei voti, finendo poi indagato per voto di scambio con l'ipotesi di aver pagato i tifosi dell'Acireale, militante in Serie C2 all'epoca.
In vista delle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi nella circoscrizione Lazio 1: è infatti capolista alla Camera con il Movimento per l'Autonomia, alleato con la Lega Nord, ma non viene eletto.
Il 9 luglio 2015 gli viene revocato il vitalizio insieme a dieci ex deputati ed altri sette ex senatori.[5]
Il 25 dicembre 2017 viene ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in condizioni gravi ma stabili per un problema cerebrovascolare, in seguito ad un'ischemia cerebrale.[6] Dopo essere stato tenuto in coma farmacologico per un giorno, l'indomani esce dallo stato comatoso, rimanendo comunque nel reparto di terapia intensiva.[7] La malattia lo ha riavvicinato alla ex moglie Rita Rusić, che non vedeva da 10 anni, e ai figli Mario e Vittoria.
Fidanzato negli anni sessanta con Maria Grazia Buccella è stato sposato dal 1983 al 2000 con l'ex attrice Rita Rusić (che dopo la separazione ha intrapreso in proprio l'attività di produttrice cinematografica) e ha successivamente avuto una relazione di tre anni con la showgirl Valeria Marini. Ha avuto anche una lunga relazione con l'attrice Mara Meis, al secolo Mara De Gennaro, rappresentante dell’Italia a Miss Mondo 1996.