Conferenza politica consultiva del popolo cinese 中国人民政治协商会议 Zhōngguó Rénmín Zhèngzhì Xiéshāng Huìyì | |
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Emblema della Conferenza politica consultiva del popolo cinese | |
Stato | Cina |
In carica | (Partito Comunista Cinese) |
Istituito | 21 settembre 1949 |
Leader |
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Vicepresidenti |
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Sede | Pechino |
Sito web | www.cppcc.gov.cn/ e en.cppcc.gov.cn/ |
La Conferenza politica consultiva del popolo cinese (中國人民政治協商會議T, 中国人民政治协商会议S, Zhōngguó Rénmín Zhèngzhì Xiéshāng HuìyìP, ) è un'istituzione della Repubblica Popolare Cinese. Si tratta dell'organizzazione incaricata di rappresentare i partiti politici della Repubblica Popolare, sotto la direzione del Partito Comunista Cinese.[2][3] Pur non avendo la stessa autorità legislativa del Congresso nazionale del popolo, la conferenza è la massima istituzione cinese con funzioni consultive.[2][4][5] L'organizzazione è composta da delegati provenienti dalle più importanti organizzazioni e partiti politici membri del Fronte Unito, e partecipano anche personalità indipendenti.[6][7] La percentuale di rappresentanza delle varie parti è determinata in base a una convenzione prestabilita come negoziata tra le parti.
L'organo effettivo della conferenza è il Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo cinese (中国人民政治协商会议全国委员会S, Zhōngguó Rénmín Zhèngzhì Xiéshāng Huìyì quánguó WěiyuánhuìP), che si riunisce tradizionalmente in concomitanza col Congresso nazionale del popolo ed è diretta da un presidente. Ad oggi, tutti i presidenti sono stati membri del Partito Comunista Cinese.
A livello locale esistono comitati locali della conferenza (provinciali, municipali e delle regioni autonome) che svolgono la stessa funzione del Comitato nazionale, ma con valenza locale.
L'organo di stampa ufficiale è il Renmin zhengxie wang.[8]
Una prima conferenza fu fondata nel 1945, durante la guerra civile cinese, come punto di dialogo fra il Kuomintang, il Partito Comunista e gli altri partiti democratici cinesi. Tale conferenza tenne solamente una seduta, dal 10 al 31 gennaio 1946, e non ottenne risultati soddisfacenti.
Il 21 settembre 1949, a seguito della vittoria comunista, fu istituita a Pechino la Conferenza politica consultiva del popolo cinese, che divenne di fatto l'assemblea parlamentare, legislativa e costituzionale della Cina socialista.[3] Durante la sua prima sessione plenaria tra il 21 e il 30 settembre 1949, adottò il Programma comune e la Legge organica della CPCPC, elesse il Governo popolare centrale e diede inizio ai lavori per la Costituzione.[3][9] Scelse inoltre Pechino come capitale della futura Cina socialista, la bandiera nazionale, la Marcia dei Volontari come inno nazionale e decise di adottare il calendario gregoriano e rinominare Beiping in Beijing.[3][9] Il 1º ottobre 1949, la Conferenza politica consultiva proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese.
Dal 14 al 23 giugno 1950, si tenne a Pechino la seconda sessione del primo Comitato nazionale della CPCPC e fu approvata la bozza della riforma della terra, l'istituzione di comitati locali del CPCPC e fu scelto lo stemma della Repubblica Popolare Cinese.[9]
Nel 1953, fu presentato il primo piano quinquennale della Cina.[9]
Il 16 marzo 1954 iniziarono i lavori per la stesura di una bozza della legge fondamentale del Paese e sette mesi dopo fu varata la Costituzione cinese,[3][9] che trasferì le funzioni legislative al Congresso nazionale del popolo e diede alla conferenza solo quelle consultive. Dal 21 al 25 dicembre dello stesso anno, la prima sessione del secondo comitato nazionale della Conferenza adottò la Carta del CPCPC.[3][9]
Durante gli anni cinquanta, sessanta e settanta, la Conferenza coordinò i partiti e i gruppi etnici della Cina e favorì lo sviluppo nazionale.[3] A partire dal 1978, con l'ascesa al potere di Deng Xiaoping, la Conferenza divenne più coesa e si concentrò sulla promozione delle riforme di apertura, di mercato e di modernizzazione.[3][9]
Dal 24 novembre all'11 dicembre 1982, si tenne la quinta sessione del quinto Comitato nazionale della CPCPC, che approvò una nuova Carta e discusse le bozze degli emendamenti alla Costituzione.[3][9]
Il massimo organo della conferenza è il Comitato nazionale, che funziona da assemblea plenaria della conferenza e viene rinnovato ogni cinque anni.[10] A capo dell'istituzione vi è il presidente, assistito dal segretario generale del Comitato e da un numero non precisato di vicepresidenti, che vanno a formare il Comitato permanente del Comitato nazionale.[11] Secondo la carta della CPCPC, il Comitato nazionale deve includere il Partito Comunista Cinese, i partiti democratici attivi in Cina, personaggi pubblici senza partito, organizzazioni popolari, minoranze etniche e delegati di Hong Kong, Macao e Taiwan.[12]
Il Comitato nazionale deve organizzare una sessione plenaria ogni anno,[13] e ha il compito di emendare la Carta della CPCPC, eleggere il presidente, il vicepresidente, il segretario generale, deliberare ed emanare risoluzioni, partecipare alla discussione delle principali politiche statali e avanzare proposte e critiche.[14]
Al Comitato nazionale è subordinato il Comitato permanente, con il compito di occuparsi giorno per giorno degli affari del Comitato nazionale.[15] La struttura di potere rispecchia quella del Comitato nazionale, e quest'ultimo ne elegge i membri durante le sessioni plenarie.[15]
Il Comitato permanente supervisiona l'applicazione della Carta del CPCPC, convoca e presiede le sessioni plenarie del Comitato nazionale, esegue le risoluzioni prese durante i plenum, esamina e adotta le risoluzioni più importanti da presentare al Congresso nazionale del popolo e al Consiglio di Stato quando il Comitato nazionale non è in sessione, nomina o dimette i vice segretari generali del Comitato nazionale su proposta del Segretario nazionale, determina l'impostazione o l'alterazione della struttura di potere del Comitato nazionale e la nomina o la rimozione dei membri principali.[16]
Al di sotto del Comitato nazionale vi è una rete di comitati speciali e uffici che si occupano dei vari settori politici, dagli affari esteri all'economia.[17][18]
La massima autorità del CPCPC è il presidente del Comitato nazionale e presiede il lavoro del Comitato permanente, assistito dai vice-presidenti e dal segretario generale.[19] Dal 1949, i presidenti del Comitato nazionale sono stati i seguenti:[20]
La Conferenza politica consultiva possiede comitati locali a livello di ogni suddivisione amministrativa della Cina.[21] L'organizzazione di ogni comitato locale rispecchia quella a livello nazionale e la gerarchia segue i principi del centralismo democratico.[22]
A giugno 2017, il Comitato nazionale era composto da 2200 membri.[23]
Il Fronte Unito possiede un totale di 536 seggi al Comitato nazionale.
I rimanenti 62 seggi sono stati assegnati a figure politiche indipendenti.
Alle organizzazioni popolari sono stati assegnati 307 seggi in totale
1357 seggi sono assegnati ai rappresentanti di diversi settori:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 121608165 · ISNI (EN) 0000 0001 2149 4917 · LCCN (EN) n81017835 · GND (DE) 5228737-3 · BNF (FR) cb15789099s (data) · J9U (EN, HE) 987007297604705171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81017835 |
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