Diocesi di Le Puy-en-Velay
Dioecesis Aniciensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Clermont
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoYves Baumgarten
Presbiteri109, di cui 101 secolari e 8 regolari
1.674 battezzati per presbitero
Religiosi33 uomini, 212 donne
Diaconi15 permanenti
 
Abitanti232.900
Battezzati182.500 (78,4% del totale)
StatoFrancia
Superficie4.977 km²
Parrocchie279
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleNotre-Dame du Puy
Indirizzo2 Place du For, 43000 Le Puy-en-Velay, France
Sito webwww.catholique-lepuy.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
La Basilica di San Giuliano di Brioude.

La diocesi di Le Puy-en-Velay (in latino: Dioecesis Aniciensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Clermont. Nel 2021 contava 182.500 battezzati su 232.900 abitanti. È retta dal vescovo Yves Baumgarten.

Territorio

[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi corrisponde al dipartimento francese dell'Alta Loira nella regione dell'Alvernia.

Sede vescovile è la città di Le Puy-en-Velay, dove si trova la basilica cattedrale di Notre-Dame du Puy. A Brioude sorge la basilica di San Giuliano.

Il territorio si estende su 4.977 km² ed è suddiviso in 279 parrocchie.

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi dei Vellavi, antico popolo della Gallia celtica, è attestata a partire dal IV secolo. Tradizionalmente si ritiene che la prima sede della diocesi fosse la città di Ruessium, oggi Saint-Paulien, e che in seguito con sant'Evodio (chiamato in francese Vosy) sia stata trasferita a Anicium, l'odierna Le Puy-en-Velay. Fondatore della comunità cristiana sarebbe stato san Giorgio, cui sarebbero seguiti san Macario, san Marcellino, san Ronzio, Eusebio e san Pauliano. Gli scavi archeologici e gli studi successivi condotti nel Novecento hanno messo in crisi il dato tradizionale: nel 1957 l'archeologo Gounot scriveva che «l'archeologia oggi non può segnalare alcuna traccia certa dell'esistenza di questi personaggi (san Giorgio e i suoi successori) e nemmeno di una civilizzazione paleocristiana o merovingia a Saint-Paulien»[1]. Secondo Cubizolles, Anicium è stata la prima è unica sede episcopale dei Vellavi e sant'Evodio il suo primo vescovo.[2]

La civitas Vallevorum, documentata dalla Notitia Galliarum del V secolo[3], dipendeva dal punto di vista amministrativo da Bourges, capitale della provincia romana dell'Aquitania prima; di conseguenza la diocesi appartenne fin dall'inizio alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Bourges.

Una chiesa cattedrale fu costruita verso la fine del V secolo, mentre un secolo dopo, alla fine del VI secolo, si contano già altre chiese vicino alla cattedrale.

Nell'VIII secolo esisteva già il pellegrinaggio alla Madonna di Puy, che fu la più importante meta di pellegrinaggio francese durante il Medioevo. Nel X secolo che l'antica città di Anicium cambia nome, per assumere quello di Puy-Sainte Marie. La devozione mariana era collegata anche al pellegrinaggio verso Santiago di Compostela: Puy era infatti una tappa nel cammino che dalla Francia raggiungeva Santiago.

Verso il 1000, papa Silvestro II rese la diocesi di Le Puy immediatamente soggetta alla Santa Sede. Papa Leone IX confermò il privilegio dell'esenzione dalla giurisdizione metropolitica, aggiungendovi quello dell'uso del pallio.

Nel 955 l'imperatore Lotario IV confermò al vescovo Godescalc il privilegio, concesso a Adalard nel 923, di amministrare la giustizia, di battere moneta e di gestire il mercato. Nel 1134 il potere temporale dei vescovi fu esteso da Luigi il Grosso su tutta la città di Puy. Il 20 luglio 1165 papa Alessandro III confermò la sovranità dei vescovi sulla città episcopale e su tutta una serie di castelli, chiese e monasteri nel Velay, nel Vivarais e in Alvernia.[4]

Nel 1265 Guy Le Gross Foulquois, che era stato vescovo di Le Puy dal 1257 al 1259, fu eletto papa con il nome di Clemente IV.

Il 25 marzo 1407, anno in cui la festa dell'Annunciazione coincideva con il Venerdì Santo, suscitando timori per la fine del mondo, segnò l'inizio della festa annuale della Vergine di Puy, che da allora si ripete ogni 25 marzo.

Nella prima metà del XVII secolo il territorio diocesano divenne luogo dell'azione missionaria e catechetica di san Giovanni Francesco Régis.

Nel 1652 il vescovo Henri Cauchon de Maupas du Tour fondò il seminario diocesano, affidando la direzione e l'insegnamento ai padri sulpiziani.

Alla vigilia della rivoluzione, la diocesi contava 137 parrocchie, suddivise in tre arcipreture: Monistrol, Saint-Paulien e Solignac.

In seguito al concordato, con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi fu soppressa e il suo territorio fu incorporato a quello della diocesi di Saint-Flour.

Nel giugno 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede di Le Puy; fu nominato vescovo Jean-Pierre de Gallien de Chabons. Tuttavia, poiché il concordato non entrò in vigore in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi, la nomina di Chabons non ebbe effetto.

Il 6 ottobre 1822 in forza della bolla Paternae charitatis del medesimo papa Pio VII la diocesi fu ristabilita sull'antico territorio, a cui fu aggiunto il distretto di Brioude che prima della Rivoluzione faceva parte della diocesi di Saint-Flour. Ritornò allora ad essere suffraganea dell'arcidiocesi di Bourges.

Nel 1861 il gesuita padre Henri Ramière fondò la rivista Messaggero del Sacro Cuore attraverso il quale promosse la diffusione dell'Apostolato della Preghiera, ideato dal suo confratello François-Xavier Gautrelet.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni diocesane francesi, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Clermont.

Cronotassi dei vescovi

[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Il più antico catalogo dei vescovi di Puy è contenuto in un sacramentario del X secolo e menziona solo cinque vescovi, nell'ordine: Evodio, Aurelio, Suacro, Scutario e Ermentario. Sono molto pochi i vescovi storicamente documentati per i primi nove secoli della storia della diocesi; la tradizione liturgica ne riporta molti altri, per i quali tuttavia non esistono prove storiche.[5]

Statistiche

[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 232.900 persone contava 182.500 battezzati, corrispondenti al 78,4% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 220.000 228.076 96,5 483 457 26 455 370 1.571 280
1970 201.735 208.337 96,8 411 402 9 490 186 1.325 277
1980 199.000 207.700 95,8 367 357 10 542 159 1.111 279
1990 201.000 210.000 95,7 291 285 6 690 3 110 894 284
1999 190.000 206.000 92,2 217 208 9 875 7 101 686 282
2000 190.000 209.113 90,9 211 202 9 900 8 93 661 282
2001 190.000 209.047 90,9 203 194 9 935 9 94 650 284
2002 190.000 209.047 90,9 205 196 9 926 9 93 620 284
2003 189.000 208.000 90,9 198 188 10 954 8 94 574 284
2004 190.000 209.047 90,9 191 182 9 994 8 84 553 284
2013 181.700 231.877 78,4 147 137 10 1.236 10 53 406 284
2016 183.769 233.918 78,6 132 126 6 1.392 13 37 340 284
2019 183.850 234.000 78,6 118 108 10 1.558 14 16 279 284
2021 182.500 232.900 78,4 109 101 8 1.674 15 33 212 279

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Testo citato da Cubizolles, op. cit., p. 16.
  2. ^ op. cit., pp. 15-17. Duchesne invece è ancora legato al dato tradizionale, che considera Ruessium prima sede episcopale, in epoca imprecisata trasferita ad Anicium; cfr. op. cit., pp. 55-56.
  3. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 7 gennaio 2014 in Internet Archive., I, p. 558.
  4. ^ (FR) Chronologie des Évêques du Puy, Comtes de Velay et Leurs armes, su histoire-seauve-et-regions.fr. URL consultato il 16 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2013).
  5. ^ Duchesne, op. cit., pp. 56-57; Cubizolles, op. cit., p. 22. Per il primo millennio, la seguente cronotassi segue da vicino quella proposta da Cubizolles nell'opera citata tra le fonti.
  6. ^ Alcuni autori hanno voluto identificare questo Evodio con l'Evodius che firmò gli atti del concilio di Valence del 374; tuttavia la firma non è accompagnata dalla sede di appartenenza; per questo motivo la sua identificazione è controversa. Cfr. Duchesne p. 56; Cubizolles p. 23.
  7. ^ Corrisponde al Suacro della lista episcopale riportata dal sacramentario del X secolo. Alcuni autori lo hanno identificato con il Syagrius presente al concilio di Nîmes del 396; ma, come per Evodio, la firma negli atti non è accompagnata dalla sede di appartenenza.
  8. ^ Una sua iscrizione trovata nella cattedrale di Le Puy è databile al IV-V secolo (Duchesne p. 57). Un'altra iscrizione è databile invece al VII-VIII secolo (Cubizolles pp. 26-27). Non è unanime tra gli autori la collocazione cronologica di questo vescovo.
  9. ^ Corrisponde all'Ermentario della lista episcopale riportata dal sacramentario. Viene abitualmente identificato con il vescovo che nel 451 sottoscrisse la lettera dogmatica di Leone Magno. Anche in questo caso, la firma episcopale non è accompagnata dalla sede di appartenenza.
  10. ^ Menzionato da Sidonio Apollinare, ma senza indicazione della sede di appartenenza. Secondo Cubizolles (p. 27), è presumibile che sia appartenuto alla sede di Le Puy tra il 468 e il 480.
  11. ^ Attorno a questo santo, non esiste unanimità tra gli autori. Duchesne (p. 56) lo esclude, in quanto lo ritiene un semplice prete e non vescovo. Cubizolles (p. 36) invece appoggia la tradizione secondo la quale fu vescovo di Le Puy. Sul periodo di episcopato la questione si complica ulteriormente, in quanto alcune leggende tardive lo indicano come primo evangelizzatore di Le Puy; secondo Cubizolles fu vescovo tra la fine del V secolo e l'inizio del VI, successore immediato di Faustino.
  12. ^ Avrebbe pontificato, secondo Cubizolles (p. 42), agli inizi del VI secolo. Dopo Marcellino, alcune cronotassi riportano un Forbio, sul quale lo stesso Cubizolles ammette che ci sono dei seri dubbi.
  13. ^ Di lui parla Gregorio di Tours a proposito di un avvenimento riferibile al 590. Seguendo l'antico catalogo episcopale, Cubizolles (p. 42) distingue un Aurelio I, che è quello del catalogo ed è collocato dopo Evodio, e Aurelio II menzionato da Gregorio.
  14. ^ Avrebbe pontificato, secondo Cubizolles (p. 42), alla fine del VI secolo. Dopo Marcellino, alcune cronotassi riportano un Eusebio, sul quale lo stesso Cubizolles (p. 43) ammette che ci sono dei seri dubbi.
  15. ^ Sarebbe documentato, secondo Cubizolles (p. 43), verso il 635. Dopo Basilio, viene menzionato un Rutilio (o Ruricio) di dubbia esistenza.
  16. ^ Avrebbe pontificato, secondo Cubizolles (p. 43), nella seconda metà del VII secolo.
  17. ^ Vissuto, secondo Cubizolles (p. 44), verso la fine del VI secolo. Dopo Dulcidio, cronotassi tradizionali riportano i nomi di Igelrico, Torpio, Macario e Rorizio: su questi presunti vescovi Cubizolles (pp. 44 e 73-75) si esprime negativamente.
  18. ^ È il solo vescovo accettato con certezza da Duchesne, dopo Scutario e Aurelio. Cubizolles (p. 76) ammette invece che non esiste «aucun document sûr pouvant attester l'épiscopat de Dructan».
  19. ^ Succeduto a Adalardo, secondo alcune cronache, ma senza riferimenti storici precisi (Cubizolles p. 78, Histoire générale de Languedoc p. 400).
  20. ^ Succeduto a Godescaldo, avrebbe pontificato pochi anni. Cubizolles (p. 81) indica, con un punto interrogativo, la sua data di morte l'11 febbraio 965.
  21. ^ Vescovo dubbio, escluso da Gams e dagli autori dell'Histoire générale de Languedoc. Secondo Cubizolles (p. 81) «son existence est plus que problématique».
  22. ^ Bolla di conferma pontificia citata da Cubizolles (p. 83).
  23. ^ Dopo Théotard Gallia christiana menziona un Guy III, che non sarebbe che il Guy II predecessore dello stesso Théotard; escluso da Cubizolles, dall'Histoire générale de Languedoc e da Gams.
  24. ^ Vescovo di Clermont, occupò illegalmente la sede di Le Puy divenuta vacante; recatosi a Roma per spiegare il suo atteggiamento, promise al papa di rinunciare alla sede di le Puy, cosa che però non avvenne; papa Gregorio VII lo scomunicò e lo depose in un concilio tenutosi a Roma nel 1075; nel 1077 un concilio celebrato a Clermont alla presenza del legato papale confermò e ribadì la sentenza contro Étienne.
  25. ^ In passato, molti storici hanno identificato questo vescovo con l'omonimo diventato arcivescovo di Vienne nel 1146; la cronologia rende impossibile questa identificazione. Cfr. Cubizolles p. 204.
  26. ^ Muore il 30 agosto 1191. Cfr. Cubizolles p. 206.
  27. ^ Cubizolles p. 206.
  28. ^ In competizione con Simon de Brion, la sua elezione viene confermata solo più tardi. Secondo Eubel è confermato il 21 dicembre 1263. Per Gams è consacrato il 22 febbraio 1263, giorno in cui invece, secondo Cubizolles (p. 210), viene confermato.
  29. ^ Così Gams. Secondo Cubizolles (p. 211) muore il 9 agosto.
  30. ^ Ammesso da Cubizolles e dagli autori dell'Histoire générale de Languedoc, è ignoto a Eubel, forse perché mai confermato dalla Santa Sede.
  31. ^ Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, monsignor de Terraube non diede le dimissioni nel 1801, si rifugiò a Ratisbona dove morì nel 1804.
  32. ^ Contestualmente nominato vescovo titolare di Pessinonte.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN148505805 · LCCN (ENnb2006008374 · BNF (FRcb118780331 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nb2006008374