L'etenismo o eteneria, oppure neopaganesimo germanico, indica l'insieme dei nuovi movimenti religiosi[1] di ritorno alle religioni dei Germani pre-cristiani,[2] annoverabile tra i fenomeni di neopaganesimo.[3] I seguaci, detti "eteni" o "etenisti", si affidano per le loro credenze e pratiche a documenti scritti relativi alla religione germanica, quali l'Edda in lingua nordica antica, il Beowulf in inglese antico, il Nibelungenlied in alto-tedesco medio, nonché sul folclore di periodi successivi dell'Europa germanica.[4]
"Etenismo" è una italianizzazione dell'inglese Heathenism o Heathenry; l'aggettivo heathen, "eteno" o "etenista", venne usato a partire dall'Alto Medioevo per identificare i Germani non cristianizzati.[5] Già attestato nel gotico haiþno, usato per tradurre "elleno" nella Bibbia di Ulfila, è comunemente considerato una derivazione del termine germanico per "terre di brughiera" o "lande" (inglese moderno heath, dall'inglese antico hǣþ, da cui hǣþen, gotico haiþi, "abitante delle lande"; la radice proto-germanica è *haiduz, da cui deriva anche il norreno heiðr, "radura" ma anche "onore") a indicare gli abitanti di luoghi isolati che avrebbero conservato più a lungo la religione pre-cristiana, sul modello del latino paganus (da pagus "zona rurale"). Oppure, heathen è un esito del greco ἔθνος (ethnos) per tramite dell'armeno hethanos, a indicare "i popoli" non ebrei o cristiani, come il termine "gentili".[6]
Il termine "etenismo" è favorito dagli accademici che studiano il fenomeno[7] poiché inclusivo di tutte le varianti dello stesso.[8] Il termine è anche favorito dagli stessi seguaci[5] come migliore alternativa, germanica, rispetto al peggiorativo "paganesimo".[9]
«...è nella nostra razza, i principi codificati nei nostri geni...»
Studiosi come Stefanie von Schnurbein fanno notare come, al domandare agli aderenti eteni come percepiscano le divinità e quali siano le relazioni con essa, le risposte siano diverse e spesso contraddittorie o non compatibili con quelle fornite da altri aderenti. All'interno dei movimenti eteni la concezione del divino tende ad essere indeterminata ed intima, a-dogmatica, lasciando quindi agli aderenti libertà di indagine e interpretazione.[11]
I modi in cui gli aderenti eteni si riferiscono al passato storico e archeologico differiscono notevolmente; alcuni adottano un approccio ricostruzistico cercando di recuperare le credenze e le pratiche del passato nel modo più accurato possibile mentre altri, partendo da tale materiale abbracciano nuove interpretazioni.[12] Alcuni aderenti, ad esempio, adattano le loro pratiche secondo la gnosi personale non verificata (UPG) che hanno acquisito attraverso esperienze spirituali.[13][14][15] Altri praticanti adottano concetti propri delle religioni etniche sopravvissute al mondo così come moderne tradizioni politeistiche come l'induismo e le religioni afroamericane, ritenendo che li aiuti a costruire visioni del mondo spirituali simili a quelle che esistevano in Europa prima della cristianizzazione.[16][17] Alcuni praticanti che sottolineano un approccio basato esclusivamente su fonti storiche e archeologiche criticano tali atteggiamenti, denigrando coloro che li praticano usando il termine peggiorativo "neo-eteno".[18]
Si possono identificare due punti di partenza, di "cristallizzazione", dei movimenti eteni: il primo è il nazionalismo romantico (nel caso della Germania il movimento völkisch) del XIX secolo con i suoi tentativi di riproposizione delle religioni germaniche pre-cristiane, mentre il secondo è la presupposizione che le divinità germaniche siano manifestazione dello spirito stesso del popolo germanico, nonché guida dello stesso. Tale idea di connubio tra religione e razza è stata esplorata da Carl Gustav Jung con la sua teoria dell'inconscio collettivo (dell'archetipo Wotan, Jung intravedeva la personificazione in Adolf Hitler).[19] In seno a tale teoria, Jung elabora il concetto di "spirito del popolo", il quale fu utilizzato da esponenti eteni, tra cui Else Christensen,[10] sebbene abbia perso popolarità tra i nuovi aderenti dagli anni '90 del XX secolo.[11]
La visione di eredità culturale, religione e identità etnica come un unicuum ha diversi risvolti all'interno del movimento eteno. In parallelo alla etnicizzazione della religione, si può osservare la sacralizzazione della cultura,[11] testimoniata ad esempio dall'introduzione nei riti di elementi tratti dalle opere di Wagner.[20][21]
Se gli aderenti al movimento völkisch del primo XX secolo rifiutavano la visione politeistica della divinità, e preferivano concezioni panteistiche (Guido von List),[22] tale tendenza è cambiata verso gli anni '70 del XX secolo. I nuovi aderenti tendono ad enfatizzare il politeismo, pur riconoscendo un principio sorgente dell'universo e di tutte le divinità, identificato come Odino (Wotan) nella maggior parte delle correnti, oppure con lo stesso termine "Dio" (God), o Thiuth (il "Bene", l'Uno) nella Chiesa Gotica di Dio.[23] Inoltre, con l'eccezione dei gruppi odinisti-wotanici, nella maggior parte delle correnti l'identità etnica tende a non essere più intesa in termini meramente biologici, per essere equiparata piuttosto al concetto di volkstum, l'essenza del gruppo etnico data dalla partecipazione all'eredità culturale, e alla sua relazione con la terra natìa e l'ambiente circostante.[11]
L'idea di unità religione–etnia si inserisce nella concezione secondo cui gli uomini e gli dèi siano inestricabilmente interconnessi fra loro, e parte integrante del mondo. In altre parole uomini, dèi e mondo circostante vengono concepiti come parti di un tutto complesso e interconnesso. Questa idea di cosmo è espressa nel concetto del Wyrd, l'universo concepito come rete di azioni e interrelazioni tra gli esseri.[24] Il wyrd di un singolo essere, ossia il complesso di azioni e interrelazioni che lo costituiscono e partono da lui stesso, è chiamato örlög.[25]
All'interno dei vari movimenti riconducibili all'etenismo sono utilizzati altri termini per designare particolari preferenze spirituali, culturali o ideologiche. L'utilizzo di uno di tali termini non è caratterizzato da esclusività: ad esempio, Stephen Flowers, prima di professarsi "odiano", fece parte sia di gruppi "odinisti" sia "ásatrú".
Termini che fanno riferimento alle tradizioni etnico-religiose germaniche in relazione alla categoria di divinità venerate sono:
Termini che fanno riferimento alle tradizioni religiose germaniche in senso etno-nazionale sono:
Termini che fanno riferimento in generale alle tradizioni etnico-religiose mitteleuropee sono:
Termini che si riferiscono a correnti che pongono enfasi sull'identità razziale intesa in senso genetico e sull'azione politica sono:[34][35]
Scuole di matrice esoterica sono: