FEMEN
(UK) Фемен
Logo di Femen
AbbreviazioneFEMEN
Tiponon-profit
Fondazione2008
Scopopolitico, culturale
Sede centraleBandiera dell'Ucraina Kiev
Area di azioneEuropa
PresidenteBandiera dell'Ucraina Hanna Hucol (Ганна Гуцол)
Lingua ufficialeUcraino
Impiegati300
Volontari15 000
MottoПришла, разделась, победила[1]
Sito web

FEMEN (in ucraino: Фемен) è un movimento femminista di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008 da Oksana Šačko, Hanna Hucol e Inna Ševčenko[2]. Il movimento è divenuto famoso, su scala internazionale, per la pratica di manifestare mostrando i seni contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali.[3][4][5][6][7][8][9] Alcuni degli obiettivi del movimento sono "incrementare le capacità intellettuali e morali delle giovani donne in Ucraina", "ricostruire l'immagine dell'Ucraina, un paese dalle ricche opportunità per le donne"[10] e modificare l'immagine dell'Ucraina all'estero da meta di turismo sessuale a paese democratico.[11] Già dall'aprile del 2010 il movimento stava considerando l'idea di diventare un partito politico per partecipare attivamente alle elezioni parlamentari.[3][12][13]

L'organizzazione

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Protesta di manifestanti FEMEN a Kiev durante le elezioni presidenziali in Ucraina del 2010

La colonna portante del movimento è costituita da studentesse universitarie tra 18 e 20 anni.[11][14] A Kiev ci sono circa 300 manifestanti attive che fanno capo al movimento.[12] Non mancano attivisti maschi interessati alla causa e attivamente coinvolti.[3] Alle manifestazioni del gruppo partecipano circa 20 volontarie in topless insieme agli oltre 300 membri completamente vestiti. La maggior parte delle manifestazioni si è svolta a Kiev,[4][8] ma FEMEN ha anche manifestato in altre città quali Odessa,[15] Dnipro,[16] Zaporižžja,[17] Milano,[18] Londra,[19] Vienna,[20] Istanbul,[21] Parigi,[22] Roma[23] e Venezia,[24]

Protesta di manifestanti FEMEN l'8 giugno 2012 durante l'EURO 2012

L'obiettivo del movimento è "smuovere le donne in Ucraina, rendendole socialmente attive; organizzare entro il 2017 una rivoluzione femminista".[12]

FEMEN ha giustificato i suoi metodi provocatori affermando "che è l'unico modo per essere ascoltati in questo paese. Se avessimo manifestato con il solo ausilio di cartelloni le nostre richieste non sarebbero state nemmeno notate"[25]. Riguardo all'utilizzo del corpo femminile come mezzo per attirare l'attenzione mediatica, la fondatrice dell'organizzazione, Anna Hutsol, ha affermato: "Mi sono resa conto che il femminismo tradizionale qui in Ucraina non avrebbe attecchito, né con le donne né con la stampa, né tanto meno con la società. E allora perché non adattare il femminismo al modello ucraino?".[11] L'organizzazione pianifica di diventare il più grande ed il più influente movimento femminista in Europa.[10][12]

Alcuni membri hanno lamentato che, a causa del loro coinvolgimento in FEMEN, si sono sentiti alienati dalle loro famiglie.[12][26] FEMEN riceve piccoli aiuti finanziari completamente volontari da persone comuni[12][27][28] (tra cui, ad esempio, Dj Hell[26]). Su richiesta delle autorità ucraine, Facebook ha cancellato nel maggio 2011 la pagina delle attiviste di FEMEN.[29] In risposta, alcuni sostenitori belgi del movimento hanno creato il gruppo "FIST: Femen International Support Team".

Nell'aprile del 2011 l'organizzazione ha annunciato la realizzazione di punti di riferimento oltre confine a Varsavia, Zurigo, Roma, Tel Aviv, Rio de Janeiro.[30][31] L'annuncio denunciava inoltre che FEMEN era stata soggetta ad intimidazioni da parte dei Servizi segreti dell'Ucraina dopo l'elezione del presidente Viktor Janukovyč nel 2010.[26]

Contro l'organizzazione sono stati avviati in Ucraina numerosi procedimenti penali, con accuse quali vilipendio dei simboli dello Stato e vandalismo, con conseguente multa.[non chiaro a cosa si riferisce la multa: a tutti i procedimenti? Inoltre, in italiano dovrebbe parlarsi ammenda, se sono procedimenti penali][32]

La fondatrice del movimento FEMEN è Anna Hutsol.[33] Nata il 16 ottobre 1984[34] a Murmansk, in Russia, da una famiglia ucraina,[11] è un'economista con un background nell'ambito del teatro e usa questa esperienza per far guadagnare attenzione mediatica alla sua causa.[35]

Nell'estate del 2012 il pittore belga Jean Pierre Vancayseele ha dedicato due dipinti al movimento che ritraevano due attiviste FEMEN.[36][37][38]

Durante un'intervista del quotidiano britannico The Guardian, Inna Shevchenko ha affermato che il togliersi gli indumenti durante le proteste serve affinché "le persone possano vedere che non abbiamo armi, eccetto i nostri corpi" e che questo comportamento, "in un mondo che appartiene agli uomini", è l'unico per "provocarli e catturare l'attenzione di tutti". Inoltre ha sottolineato l'importanza dei centri FEMEN come quello aperto a Parigi[39][40][41] dove le FEMEN possono formarsi con un allenamento "morale, ma anche fisico: devi essere in buona forma perché magari alle proteste potresti avere necessità di scappare via, o di attaccare la polizia, o di arrampicarsi su un edificio";[42] infine ha aggiunto: "non nascondiamo i nostri corpi, né i nostri volti, ci confrontiamo con i nemici faccia a faccia. Li guardiamo negli occhi e dobbiamo essere ben preparate fisicamente per farlo".[42]

Storia

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Protesta di manifestanti FEMEN a Kiev il 9 novembre 2009. Le proteste iniziali erano provocatorie, ma non in topless.

L'organizzazione è stata fondata da Anna Hutsol nel 2008, empatizzando con le tristi storie di numerose donne ucraine che erano andate all'estero ingannate da false promesse:[14] "Ho fondato FEMEN perché ho capito che nella nostra società mancavano donne attiviste; l'Ucraina è maschilista e le donne hanno un ruolo passivo."[43] Inizialmente FEMEN ha guadagnato l'attenzione dei media per le manifestazioni in cui le donne indossavano solo biancheria intima: tuttavia da quando, nell'agosto del 2009, Oksana Šačko protestò in topless a Kiev,[44][45] le attiviste FEMEN hanno sempre manifestato allo stesso modo e il movimento ha messo in scena eventi con evidenti e provocatori richiami erotici.

La Hutsol è fermamente contraria alla legalizzazione delle prostituzione in Ucraina[7] e tramite FEMEN ha proposto l'introduzione della responsabilità penale per chi usufruisce dei servizi proposti dall'industria del sesso.[46]

Nel 2011, alla fine di aprile, c'è stata una manifestazione a Mosca di un gruppo chiamato RU FEMEN,[47] ma l'organizzazione ha immediatamente denunciato il partito politico russo Russia Unita di aver creato questo falso FEMEN.[30][31][48][49]

Una delle maggiori attiviste FEMEN, Inna Shevchenko,[50] essendo ricercata dalla polizia ucraina[51] in seguito al taglio, insieme ad altre attiviste, di una croce in legno in memoria alle vittime dello stalinismo in Ucraina[52][53] in segno di solidarietà con le componenti del gruppo Pussy Riot,[54][55] sotto processo in quei giorni e poi condannate a due anni di carcere,[56] è fuggita da Kiev per evitare di essere arrestata, per arrivare fino a Parigi "dove può continuare a lavorare".[57][58]

Il 18 settembre 2012 è stato aperto un centro FEMEN nel diciottesimo arrondissement di Parigi[39][40][41] e il giorno seguente l'associazione è stata ufficialmente riconosciuta in Francia, diversamente da quanto accadeva in Ucraina.[59][60][61] Lo scopo del centro è di formare «nuovi soldati femministi» per una lotta «globale» contro le discriminazioni per poi potersi espandere a New York, Montréal e San Paolo.[62]

L'inchiesta

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Maggio 2009 "L'Ucraina non è un bordello!" Protesta sulla Piazza dell'Indipendenza
La fondatrice Femen Anna Hutsol durante una dimostrazione delle Femen con DJ Hell a Kiev il 22 maggio 2009

Daryna Chyzh, giornalista televisiva ucraina del canale 1+1, è riuscita ad infiltrarsi all'interno del movimento. Secondo il suo reportage, dopo aver partecipato ad una sorta di "provino" ed essersi fatta fotografare a seno nudo, la giornalista si sarebbe trasferita a Parigi per seguire un training su come mostrarsi dinanzi alle telecamere e come denudarsi in maniera eclatante.[63] Daryna avrebbe poi partecipato ad una manifestazione anti-islamica a seno scoperto in un distretto musulmano della città. La reporter ha anche rivelato che le attiviste FEMEN, oltre ad aver spesato viaggio in aereo, taxi, vitto e alloggio, nonché trucco e cosmesi, percepirebbero un compenso di circa 1000 € al mese, mentre le dipendenti dei vari uffici coordinativi di Kiev arriverebbero a percepire 2500 € mensili, il che è molto, in un paese in cui lo stipendio medio d'un lavoratore arriva sì e no a 500 €.[63][64] Sempre secondo quest'inchiesta, dietro il movimento si celerebbero importanti personalità del jet set europeo.[65] Il movimento FEMEN nega ogni addebito e ha già intentato causa contro la giornalista ed il network televisivo che ha ospitato il suo reportage.

Alcune manifestazioni e proteste

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Una protesta Femen in Francia nel 2012
Proteste femminili al di fuori del palazzo dei servizi segreti a Kiev (agosto 2010)

Note

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  1. ^ "Venni, mi spogliai, vinsi"
  2. ^ Femen co-founder Oksana Shachko found dead in Paris flat, The Guardian
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  33. ^ Essendo nata a Murmansk in Russia da famiglia ucraina, utilizza la traslitterazione russa del suo nome (анна Гуцол) (fonte: Il suo blog personale sul periodico Echo of Moscow), ma usa la traslitterazione inglese (Anna Hutsol) sulla sua pagina di Facebook (vedi: il suo profilo su Facebook).
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  127. ^ Elezioni, file e disagi per bollino antifrode. Affluenza alle 12 al 19,43 %. Berlusconi contestato da una Femen - CRONACA ORA PER ORA - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 4 marzo 2018. URL consultato il 4 marzo 2018.

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