Fabio Enzo | ||
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Fabio Enzo con la maglia della Roma (1966) | ||
Nazionalità | Italia | |
Altezza | 187 cm | |
Calcio | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1983 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
Cavallino | ||
Squadre di club1 | ||
1963-1964 | Venezia | 0 (0) |
1964-1965 | Salernitana | 6 (0) |
1965-1966 | Tevere Roma | 29 (9) |
1966-1968 | Roma | 35 (8) |
1968-1969 | → Mantova | 29 (8) |
1969 | Roma | 1 (0) |
1969-1971 | Cesena | 57 (15) |
1971 | Napoli | 0 (0) |
1971-1972 | Verona | 10 (0) |
1972-1974 | Novara | 67 (27) |
1974-1975 | Foggia | 16 (1) |
1975-1976 | Reggina | 31 (10) |
1976-1977 | Venezia | 10 (2) |
1977-1978 | Omegna | 33 (9) |
1978-1979 | Biellese | 26 (8) |
1979-1980 | Foggia | 9 (2) |
1981-1983 | Biellese | 51 (27) |
Carriera da allenatore | ||
???? | Cavallino | Giovanili |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. |
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Fabio Enzo (Cavallino, 22 giugno 1946 – San Donà di Piave, 11 gennaio 2021) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Iniziò all'età di 12 anni nella squadra del suo paese, Cavallino-Treporti, in provincia di Venezia. Dopo i trascorsi nelle giovanili nel Venezia e le prime 6 presenze in Serie C con la maglia della Salernitana, disputa il campionato 1965-1966 con la maglia della Tevere Roma. Da lì si trasferisce alla Roma, con la quale esordisce in Serie A nel 1966-1967. Il 23 ottobre 1966 realizza la sua prima rete in maglia romanista nel derby vinto contro la Lazio per 1-0.[1] In due stagioni con i giallorossi ottiene 35 presenze in campionato, con 8 gol segnati.
Nella stagione 1968-1969 i giallorossi lo cedono in prestito al Mantova, militante in Serie B. Inizia la stagione successiva nuovamente alla Roma, giocando la gara della prima giornata di campionato, persa per 1-0 sul campo del Bari il 14 settembre 1969, e le due gare di Coppa di Lega Italo-Inglese contro lo Swindon Town, risultato vincitore del trofeo[2], per poi essere venduto nel mese di novembre al Cesena, sempre militante in Serie B.
Nella stagione 1971-1972 si trasferisce al Napoli, non prima di essere andato in prestito per tre settimane al Bologna, con il quale giocò a Toronto nel giugno 1971 un triangolare insieme a Santos e West Ham United. A novembre il Napoli lo cede al Verona, con la cui maglia disputa 10 partite in Serie A. Seguono altre due stagioni in Serie B con il Novara, mentre nel 1974-1975 è al Foggia, sempre fra i cadetti[3]. La sua carriera prosegue in Serie C con Reggina, Venezia, Omegna, Biellese, nuovamente Foggia e poi ancora Biellese, dove concluse la sua carriera nel 1983.
Pagò 200 000 lire di multa per aver tirato un rigore di tacco nella partita Cesena-Casertana di Coppa Italia. Nella sua carriera ha accumulato 64 giornate di squalifica[4]. Un collezionista di cartellini rossi. Il “Tifone” gli dedicò una vignetta nella quale il giocatore abborda una ragazza e le dice: ”Venga a casa mia signorina, le mostrerò la mia collezione di squalifiche…”. Uno dei “cattivi” più celebri. Anche se nella vita si narra che fosse tutt'altro. Si racconta ch'era sempre pronto a togliersi il cappotto per regalarlo a un mendicante infreddolito[5].
È morto l'11 gennaio 2021 a 74 anni all'ospedale di San Donà di Piave, dove era ricoverato per il COVID-19.[6]