La fibròsi rappresenta la riparazione di un danno tissutale mediante sostituzione delle cellule parenchimali con tessuto connettivo.

Descrizione

[modifica | modifica wikitesto]

Ciò avviene quando vi è distruzione dei tessuti con danni a carico sia delle cellule parenchimali sia dello stroma, come avviene ad esempio nell'infiammazione necrotizzante che caratterizza l'infiammazione cronica.

La riparazione non può di conseguenza avvenire tramite rigenerazione delle cellule del parenchima, nemmeno negli organi le cui cellule sono capaci di rigenerarsi.

La deposizione di tessuto connettivo conduce alla fibrosi e alla comparsa di cicatrici negli organi le cui cellule sono capaci di rigenerare.

In tale processo sono identificati quattro momenti:

  1. angiogenesi: formazione di nuovi vasi sanguigni;
  2. migrazione e proliferazione di fibroblasti;
  3. deposizione di matrice extracellulare;
  4. rimodellamento: maturazione e organizzazione del tessuto fibroso.

Come molti altri fenomeni biologici, anche il processo riparativo può essere modulato in relazione alla gravità/estensione del danno; a un agente lesivo di blanda entità che provoca solo una limitata risposta infiammatoria/essudativa (come nel caso di ustioni di primo grado) seguirà il fenomeno di risoluzione, consistente nel riassorbimento dell'essudato da parte del circolo linfatico e nel ripristino delle condizioni emodinamiche precedenti al danno. Diversamente, un agente eziologico particolarmente aggressivi e/o persistente, può provocare una perdita netta di tessuto biologico mediante danno diretto o in seguito a fenomeni necrotici conseguenti al protrarsi del processo infiammatorio; in questo caso verranno innescati i meccanismi responsabili del processo di guarigione.

Due distinti fenomeni partecipano al processo di guarigione: la rigenerazione e la reintegrazione connettivale. La prima può essere intesa come il ripristino delle cellule funzionali del tessuto danneggiato (attraverso la loro proliferazione). La seconda consiste invece nella sostituzione delle cellule funzionali danneggiate con tessuto connettivo. Quindi il grado di recupero funzionale (restitutio ad integrum) del tessuto dipende dal rapporto rigenerazione/reintegrazione connettivale che, a sua volta, dipende dall'entità del danno e dal potenziale rigenerativo delle cellule danneggiate. Comunque, in linea generale, danni molto estesi con perdita dell'architettura delle stroma di sostegno non possono essere riparati solo per rigenerazione neanche nei tessuti costituiti da cellule con elevato potenziale rigenerativo. Ne consegue che il processo riparativo si accompagna quasi sempre a un certo grado di reintegrazione connettivale e perdita di funzionalità (fibrosi).

La riparazione delle ferite dermo-epidermiche

[modifica | modifica wikitesto]

La guarigione di una ferita dermo-epidermica non infetta a margini giustapposti, quale un'incisione chirurgica asettica, avviene per "prima intenzione":

A volte alcuni tra i diversi processi che caratterizzano la riparazione di una ferita dermo-epidermica non vengono adeguatamente controllati, dando origine a guarigioni abnormi; la cicatrice che ne consegue può quindi svilupparsi come una cresta elevata rispetto al piano della cute (cicatrice ipertrofica) che nei casi più gravi può evolvere nei cosiddetti cheloidi o cicatrici deturpanti che invadono il tessuto circostante la ferita.

Tra le varie situazioni che interferiscono con il processo riparativo, quella sicuramente più frequente è la presenza di una significativa perdita di tessuto e/o necrosi indotta da infezioni secondarie. Queste condizioni rappresentano ostacoli che si frappongono alla chiusura della ferita: in tal caso la guarigione avverrà per "seconda intenzione". La maggior quantità di coagulo, i detriti necrotici ed eventuali batteri da eliminare intensificano il fenomeno infiammatorio che, a sua volta, amplifica il processo di neovascolarizzazione, prolungando significativamente le fasi iniziali della guarigione. I processi di guarigione per prima o per seconda intenzione sono mediati dagli stessi meccanismi, con differenze però significative per quanto riguarda la loro intensità e durata. Ciò che invece distingue nettamente i due tipi di guarigione è il fenomeno della contrazione della ferita, che si manifesta solo nelle grandi ferite cutanee che guariscono per seconda intenzione. La contrazione della ferita avviene principalmente per opera dei miofibroblasti.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]