La fraglia (anche fragia o frala, con il significato di "fratellanza", da fratalia o fratalea) indica nel Veneto e nei territori facenti parte della Repubblica di Venezia le corporazioni di arti e mestieri o le confraternite religiose.

Corporazione di arti e mestieri con questo nome sono attestate a partire dal XIII secolo nelle città di Venezia, di Padova e di Vicenza che si occupavano degli interessi dei propri associati e offrivano una garanzia di qualità curando la loro formazione.

L'associazione si riuniva in un "capitolo", che aveva sede in genere nella chiesa della contrada in cui tendeva ad abitare chi praticava un certo mestiere. Possedevano un altare o una cappella dedicata al santo protettore e partecipavano alle processioni.

A capo della fraglia erano eletti dei gastaldi, mentre i massari ne amministravano il patrimonio e riscuotevano i contributi degli iscritti.

Fraglie di Venezia

La Fraglia come corporazione è già esistente nella seconda metà del XIII secolo, i primi statuti risalgono al 1271. Raggruppa lavoratori del cuoio e del legno, l'uso del colore e del pennello unisce questi artigiani. Nella Mariegola del 1436, «la pittura si fa strada piano insieme a molte altre specializzazioni. La diversificazione di competenze dei gruppi artistici e artigianali della Fraglia e l’esigenza di rappresentare gli interessi del propria professione fa emergere inevitabilmente contrasti sempre più importanti che sfoceranno nella separazione dei pittori dagli altri corpi di mestiere e nella creazione del celebre collegio (1682)»[1]

Tra i pittori Veneziani iscritti alla Fraglia troviamo, dal 1726, Giovanni Battista Pittoni, Presidente dell'Accademia di Venezia dal 1758.[2]

Fraglie di Padova

A Padova agli inizi del XIII secolo esistevano trentaquattro fraglie e nel 1287 furono fissate dal comune in numero di trentasei. L'iscrizione era obbligatoria per esercitare un'attività. I capi delle fraglie entravano di diritto nel "Consiglio degli Anziani".

  1. Notai
  2. Mercanti
  3. Osti
  4. Pellicciai
  5. Cardatori
  6. Sarti
  7. Barbieri (anche come chirurghi)
  8. Medici
  9. Fabbri
  10. Cordai
  11. Sellai
  12. Straccivendoli
  13. Macellai
  14. Muratori
  15. Bovari
  16. Fornai
  17. Tessitori di lino
  18. Falegnami
  19. Ortolani
  20. Fruttivendoli
  21. Barcaroli di San Giovanni
  22. Sellai
  23. Ciabattini
  24. Orafi
  25. Barcaroli di Ognissanti
  26. Mugnai
  27. Portatori di vino
  28. Lanaioli
  29. Speziali
  30. Mastellai
  31. Pescatori
  32. Sallaroli (salatura e conservazione dei cibi)
  33. Fabbricanti di panni pignolati
  34. Casolini
  35. Legnaioli
  36. Scodellari

Fraglie di Vicenza

L'esistenza delle fraglie a Vicenza è contenuta nello statuto del comune del 1264. Esistevano 8 fraglie (dei mercanti, dei merciai, dei calzolai, dei macellai e degli albergatori) a cui si aggiungevano i collegia dei giudici e dei notai. Le fraglie aumentarono man mano fino ad arrivare nel 1389 a 29.

Note

  1. ^ Valentina Sapienza, L’Arte dei pittori a Venezia tra Quattro e Cinquecento: una comunità? Alla ricerca di un’identità tra pratiche di mestiere e apprendistato, sta in Comunità e società nel Commonwealth veneziano, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia 2018.
  2. ^ National Gallery Catalogues, Acquisitions 1953 - 62, William Clowes and Sons, London 1963, p.68.

Bibliografia

Voci correlate