PTRS-41 sovietico da 14.5 mm

I fucili anticarro sono armi da fanteria, utilizzate a partire dalla prima guerra mondiale per contrastare le unità meccanizzate e corazzate che fecero la propria comparsa sui campi di battaglia. Date le dimensioni, sono noti anche come fuciloni anticarro.

I fucili anticarro classici erano armi potenti, considerati dei «fucili per elefanti», capaci di perforare con munizioni ad alta velocità le corazze leggere dei carri in uso negli anni trenta e nei primi anni quaranta, ma presto resi obsoleti dall'aumento delle prestazioni delle corazze e dall'apparizione dei razzi anticarro come il bazooka.

Tra questi fuciloni vi erano:

Fucile Mauser 1918 T-Gewehr da 13,2×92mm al Musée de l'Armée in Parigi.

Situazione attuale

Lo stesso argomento in dettaglio: Fucile anti-materiale.

Alla fine del XX secolo i fucili anticarro hanno ricominciato ad apparire, con il compito stavolta di armi di precisione a lungo raggio, antiuomo ma soprattutto anti-materiale. In genere hanno calibro 12,7 mm, ma qualche modello può usare un calibro da 14,5 e persino 20 mm.

I modelli attuali vennero rielaborati dall'esperienza da parte di amatori americani con fucili anticarro del periodo bellico, come quelli inglesi o sovietici (gli americani non ebbero mai armi simili, nonostante le loro fabbriche di armamenti fossero certo in grado di produrne).

Dal momento che vi erano state alcune sensazionali rapine ai caveau e casseforti delle banche, il massimo calibro detenibile da un privato cittadino venne limitato a 12,7 mm. Così questi fuciloni vennero dotati di una canna e munizioni della mitragliatrice M2HB.

L'applicazione di un mirino telescopico e la selezione delle munizioni di migliore qualità ebbero un notevole effetto che questi fuciloni, pensati con criteri di potenza e non di accuratezza, non avevano mai avuto: diventarono armamenti di precisione. Mirini 10x e munizioni speciali furono usate anche su mitragliatrici M2HB in Vietnam. Degno di nota è il fatto che con una di queste venne ucciso un vietcong a oltre 2.000 m, da parte del tiratore scelto Carlos Hathcock.

I proiettili utilizzabili sono di vari tipi, come gli HE (high explosive, esplosivo ad alto potenziale), AP (armour piercing, perforanti), ma vi sono anche gli APDS (decalibrati, con proiettile sistemato dentro una incamiciatura detta sabot che si perde al momento di lasciare la bocca da fuoco), che arrivano a perforare 40 mm di acciaio a centinaia di metri di distanza, e che danno la capacità di perforare anche i mezzi per la fanteria meccanizzata.

Questo fatto, combinato con la precisione a lunga distanza, rende questi fucili armi estremamente pericolose, specie per azioni di tipo guerriglia o terroristiche: tuttavia consentono una precisione inferiore a quella dei normali fucili di precisione da cecchino, ma questo dipende molto dalle munizioni impiegate. In alcuni stati degli Stati Uniti alcuni armi di questo tipo sono di libera vendita o regolamentate di recente solo dopo che le forze antiterrorismo hanno avanzato l'ipotesi di un uso di queste armi contro aerei di linea. Anche se la loro potenza può sembrare limitata, altri tipi di armi non sono contemporaneamente così potenti, precise e portatili. Con un RPG-7 non si può colpire un bersaglio a oltre 1000 metri e certamente non con precisione. Un cannone da carro armato non è portatile, e un fucile da cecchino non ha molte possibilità contro una blindatura.

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