Gabriele Baldini (Roma, 29 agosto 1919 – Roma, 18 giugno 1969) è stato un anglista, scrittore e traduttore italiano.
Figlio dello scrittore Antonio Baldini,[1] e di Elvira Cecchi, compì gli studi a Roma, dove all'Università, ebbe come maestri, tra gli altri, Mario Praz - suo relatore - e Natalino Sapegno.[1] Dopo la laurea visse a Cambridge come Research Fellow[2] e poi tornò in Italia dove insegnò Letteratura inglese a Pisa, Trieste, Napoli e infine a Roma. Qui ebbe come assistente Giorgio Manganelli.[2] Nel 1950 sposò Natalia Ginzburg, vedova di Leone Ginzburg.[3]
Curatore di una rigorosa edizione dell'intera opera di William Shakespeare,[2] ha pubblicato studi sulla letteratura inglese dal medioevo all'Ottocento ed ha tradotto opere di Oliver Goldsmith, Theodore Dreiser, Edgar Allan Poe, Ero e Leandro e Edoardo II di Christopher Marlowe, La duchessa di Amalfi di John Webster, 1984 di George Orwell, L'airone di Charles Morgan, L'uomo che diventò donna di Sherwood Anderson, Il terzo uomo e L'idolo infranto di Graham Greene, La mia Antonia di Willa Cather e La saga di Tietjens di Ford Madox Ford.
Appassionato di musica e di cinema, ha svolto inoltre attività di critico cinematografico e critico televisivo nonché di sceneggiatore (per I promessi sposi di Mario Camerini),[4] ha scritto anche opere di narrativa e un saggio biografico sull'opera di Giuseppe Verdi, pubblicati postumi.