Giacinto Spagnoletti (Taranto, 8 febbraio 1920 – Roma, 15 giugno 2003) è stato uno storico della letteratura, poeta e romanziere italiano.
Disse a proposito del suo rapporto con la poesia:
«A volte poesia era per me il prestarmi alla vita, alla gente analfabeta che non sapeva esprimersi: diventavo la sua penna o la sua voce..»
Padre di Luca Spagnoletti, Giacinto Spagnoletti fu docente d'italianistica in varie università italiane.
Come critico letterario, si occupò di moltissimi scrittori e poeti, come Giuseppe Gioachino Belli, del quale curò un monumentale epistolario, Aldo Palazzeschi, Giacomo Casanova, Charles Baudelaire, Paul Verlaine, Leonardo Sinisgalli, Italo Svevo, Danilo Dolci, Amelia Rosselli, Pier Paolo Pasolini[1], Angelo Maria Ripellino, Beppe Costa.
Per molti anni collaborò con Il Messaggero e con Alda Merini a cui, "nella Milano della ricostruzione, adolescente, (...) aprì le porte del mondo intellettuale della città"[2].
Presiedette dal 1988 al 2000 la Fondazione Marino Piazzolla.