Fu abatebenedettino di Sponheim, famoso per l'invenzione di un sistema di codifica della scrittura. Nell'ultima fase della vita divenne abate di San Giacomo a Würzburg, dove morì[2].
Nel 1494, pubblicò il De scriptoribus ecclesiasticis, il primo catalogo nomenclatore dell'età moderna realizzato a mezzo stampa. Gli studiosi contemporanei riconoscono a Tritemio una competenza e autorevolezza di base nelle informazioni censite, derivate da un esame diretto dei manoscritti originali o di loro copie stampate.[4]
Tuttavia, fu altra l'opera che gli diede la fama, il trattato esoterico Steganographia, che si proponeva di poter inviare messaggi tramite l'uso di linguaggi magici, sistemi di apprendimento accelerato e senza l'utilizzo di simboli o messaggeri, tale trattato fu una delle fonti del De magia mathematica di Giordano Bruno[5].
Lo scritto circolò sotto forma di appunti anche dopo che l'autore cercò di distruggerne gran parte e di impedirne la pubblicazione per timore delle rivelazioni in esse contenute[6]. Il trattato fu comunque pubblicato nel 1606, molti anni dopo la sua morte. Nel 1609 l'opera fu inserita nell'Indice dei libri proibiti[7].
A lui si deve la Tabula recta, descritta nella sua opera Polygraphiae libri sex composta nel 1508 e pubblicata postuma nel 1518.
È noto anche come testimone storico dell'esistenza di un oscuro mago e necromante itinerante che si faceva chiamare Georgius Sabellicus alias Faustus junior, la cui figura potrebbe aver contribuito al sedimentarsi di una leggenda dalla grande fortuna letteraria, quella del mago Faust[8].
Fu il primo maestro di Paracelso adolescente e fonte di grande ispirazione per tutto il resto della sua vita.
^Nella bibliografia di lingua italiana degli ultimi trent'anni, Giovanni Tritemio è citato con questo nome da oltre 170 titoli.; andando più indietro nel tempo, i titoli aumentano a oltre 400..
^Fernando Baez, Storia universale della distruzione dei libri, Roma, Viella, 2009 p. 152
^Bruno in Germania, su giordanobruno.signum.sns.it (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2011). e De magia mathematica, su giordanobruno.signum.sns.it, da giordanobruno.signum.sns.it.. URL consultato il 17 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2011).
^Alcuni ritengono che la distruzione fosse ordinata dal re di Spagna Filippo II (Fernando Baez, op. cit., p. 152)
^La testimonianza ci è offerta da una lettera in latino, scritta il 20 agosto 1507 e pubblicata nel 1536 in cui Tritemio mette in guardia da Sabellicus il suo amico Johannes Virdung di Heidelberg, astrologo e matematico. Si veda: Johannes Trithemius, Epistolae familiares, II.48 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2010)., 1536
(EN) Cracking a Medieval Code. URL consultato il 3 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2005). di Ivars Peterson (nel sito della Mathematical Association of America)