Grumman Gulfstream I
Un Gulfstream I nella livrea della United States Coast Guard in volo
Descrizione
Tipoaereo di linea e Business
Equipaggio2 più gli assistenti
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti Grumman
Data primo volo14 agosto 1958
Utilizzatore principaleBandiera degli Stati Uniti Phoenix Air
Esemplari200
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza19,43 m (63 ft 8 in)
Apertura alare23,93 m (78 ft 5 in)
Altezza6,93 m (22 ft 9 in)
Superficie alare56,79 (611 ft²)
Peso a vuoto9 934 kg (21 900 lb)
Peso max al decollo15 921 kg (35 100 lb)
Passeggerida 10 a 24
Propulsione
MotoreDue turboelica Rolls-Royce Dart 529 quadripala
Potenza1 120 kW ciascuno
Prestazioni
VNE563 km/h (350 mph)
Velocità di crociera550 km/h (342 mph)
Autonomia3 541 km (2 200 miglia) più 45 minuti di riserva
Quota di servizio7 620 m (25 000 ft)
Record e primati
Fu il primo aereo bimotore a poter raggiungere una quota di 9 144 m (30 000 ft) certificata negli Stati Uniti.

Alcuni dati sono estratti da Jane's All The World's Aircraft 1965-66[1][2]

voci di aerei civili presenti su Wikipedia

Il Grumman Gulfstream G-159 è un bimotore turboelica, impiegato come aereo di linea e Business. Il 14 agosto 1958 volò per la prima volta.

Storia

Sviluppo

Il Grumman G-159 meglio conosciuto come Gulfstream I fu un aereo di grande successo, un velivolo di nuova concezione progettato principalmente per affari.

Tutto nacque dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando la Grumman era appena uscita da un periodo di grande fortuna, essendo stata una delle maggiori ditte nella produzione di velivoli militari, soprattutto anfibi. L'industria aeronautica andava incontro ad un periodo magro nel campo militare, che coltivava fin dalla fondazione della compagnia avvenuta nel 1929 da parte del primo proprietario Leroy Randle Grumman. Verso la fine degli anni cinquanta la Grumman, decise quindi di investire in un nuovo campo, quello civile. Di questo si occupò la Gulfstream Aerospace corporation, che sviluppò il progetto del G-159 come evoluzione del Grumman S-2 Tracker. Grazie al termine della produzione del rivoluzionario Douglas DC-3 che ormai era arrivato alla fine delle vendite, il nuovo progetto Grumman ebbe modo di spianarsi alla strada al successo.[3] Un progetto rivoluzionario che assicurò alla ditta fortuna anche con i modelli militari, acquistati dalla Grecia, il Venezuela e gli Stati Uniti e con il secondo modello a getto il Gulfstream II, prodotto appunto per il successo del primo.[4]

Il comfort dell'interno

Il G-169 assicurò alla ditta una certa fortuna proprio per la comodità offerta ai passeggeri. Il velivolo vantava un interno pari a 1,86 m (6,1 ft) di altezza, 2,22 m (7,3 ft) di larghezza e 10,85 m (35,6 ft) di lunghezza per uno spazio totale di 31 148 m³ (1 100 ft³). Queste misure assicuravano ai 12 passeggeri di muoversi liberamente nell'aereo, senza troppi problemi. Le comode poltrone erano dotate di un tavolino per il pranzo che poteva scomparire una volta terminato il servizio. Inoltre l'aereo vantava di una radio AM per intrattenere gli occupanti e di una cucina con vani bagagli disposti tra l'ingresso e la cabina passeggeri. Nella parte posteriore il velivolo è dotato di bagno completo dietro il quale esiste ancora oggi sui modelli successivi del Gulfstream un secondo vano bagagli accessibile dall'interno. Il capitano e il co-pilota lavoravano in una lussuosa cabina, l'aereo era dotato anche di un sedile di emergenza nel caso i passeggeri facessero richiesta di una hostess.[5]

Il nome

Il nome Gulfstream tradotto nella lingua italiana significa "corrente del Golfo". Ci sono due diverse voci sul motivo di questo nome:

Versioni

G-159 Gulfstream I
Bimotore civile con 14 posti passeggeri , spinto da 2 motori Rolls-Royce Dart RDa.7/2 (1 648kW). 200 esemplari costruiti
G-159C Gulfstream I-C
Versione del bimotore con fusoliera allargata (3,25 m), capace di ospitare fino a 32 passeggeri.[8]
C-4 Academe
Versione militare del velivolo, acquistata per la navigazione.
TC-4C Academe
Versione destinata alla United States Navy, composta da aerei da addestramento e bombardieri, caratterizzata dall'avionica avanzata rispetto alla versione C-4 Academe. 9 esemplari costruiti.[senza fonte]
VC-4A
Versione per il trasporto autorità della United States Coast Guard, realizzata in soli due esemplari.[9][10][11][12]

Utilizzatori

Civili

Un G-159 ex Ellenikì Polemikì Aeroporia esposto all'Hellenic Air Force Museum di Dekelia (Tatoi), Atene, Grecia.
Un Grumman VC-4C, nella versione bombardiere d'addestramento.

(lista parziale)

Bandiera del Canada Canada
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera della Francia Francia

Governativi

Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti

Militari

Bandiera della Grecia Grecia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
L'United States Army Corps of Engineers operò con un singolo Gulfstream I (con livrea e registrazione civile) tra il 1961 ed il 1981. L'US Army ricevette almeno un esemplare confiscato a trafficanti di droga.[17]

Incidenti

Un G-159 della Cimber Air fotografato all'aeroporto di Copenaghen nel 1981.
Il motore Rolls-Royce Dart RDa 3 Mk506, montato dai G-159.
Un G-159 della Air Provence international fotografato all'aeroporto di Dublino nel 1993.

(Dati estratti dal sito ufficiale Aviation Safety Network)[18]

Curiosità

Nel 1963 la NASA acquistò 5 Gulfstream come aereo sperimentale e da trasporto[21].

Esemplari attualmente esistenti

Nel 2008 c'erano ben 63 esemplari di Gulfstream I ancora in uso nel mondo.[22]

Note

  1. ^ Taylor 1965, pag. 238.
  2. ^ record e prestazioni, su blog.globalair.com (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  3. ^ Spunti per la progettazione e il successo, su blog.globalair.com (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  4. ^ Grumman Aircraft history performance and specifications.
  5. ^ Informazioni dettagliate sull'interno e sul comfort dell'aeromobile, su blog.globalair.com (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  6. ^ Prima fonte sulla storia del nome, su blog.globalair.com (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  7. ^ La seconda fonte sulla storia del nome, su gulfstream.com (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2007).
  8. ^ Copia archiviata, su ww.airliners.net. URL consultato il 15 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2010). (dati generali).
  9. ^ http://www.aviastar.org/air/usa/grumman_gulf-1.php Le versioni.
  10. ^ http://www.globalsecurity.org/military/systems/aircraft/c-4.htm vc-4a.
  11. ^ http://www.uscg.mil/history/webaircraft/Grumman_VC4A.pdf VC4A Dettagli.
  12. ^ Copia archiviata, su uscgaviationhistory.aoptero.org. URL consultato il 1º settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2010). VC4A Dettagli.
  13. ^ Lista completa e dettagliata delle produzioni e degli acquirenti del G-159, su rzjets.net.
  14. ^ http://www.planepictures.net/netshow.php?id=940664 Il prototipo TAS airways/ foto.
  15. ^ Copia archiviata, su phoenixair.com. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2010). informazioni sugli esemplari militari phoenix air.
  16. ^ http://www.freewebs.com/aeroscale/g159.htm fotografie e dettagli su tutti i 10 esemplari civili dell'Air Provence.
  17. ^ Harding 1990, pp. 131–133.
  18. ^ https://aviation-safety.net/database/dblist.php?field=typecode&var=260%&cat=%1&sorteer=datekey&page=1 incidenti.
  19. ^ http://www.tailstrike.com/190700.htm conversazioni radio e maggiori informazioni sull'incidente del 2000.
  20. ^ http://www.iasa-intl.com/folders/belfast/Busla.html molti dettagli sul fatale incidente.
  21. ^ http://history.nasa.gov/alsj/LM17_Brief_History_Grumman_Aircraft_Corp_B5-6.pdf (storia e prototipi NASA).
  22. ^ Informazioni sugli esemplari funzionanti nel 2008, su blog.globalair.com (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  23. ^ (EN) Grumman G-159 Gulfstream I, su Pima Air & Space Museum, http://www.pimaair.org/index.php. URL consultato il 7 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2010).
  24. ^ Prototipo al museo dell'aviazione greca, su danger-zone.fotografeert.nl (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  25. ^ Copia archiviata, su phoenixair.com. URL consultato il 23 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2010). informazioni sui gulfstream per il trasporto militare di Phoenix Air.
  26. ^ http://wikimapia.org/4010592/Walt-Disney-s-Grumman-Gulfstream-I l'aereo di Walter Disney.
  27. ^ http://www.waymarking.com/waymarks/WM1BHH_Grumman_G_159_Gulfstream_I_Walt_Disneys_Airplane_Disney_World_FL Il G-159 di Walter Disney.
  28. ^ https://il.youtube.com/watch?v=BwPDeSWrOiU L'aereo di Disney visibile in un video turistico.

Bibliografia

Altri progetti