Guglielmo Aurini

Guglielmo Aurini (Teramo, 10 agosto 1866Torino, 10 agosto 1926) è stato uno scrittore e critico d'arte italiano.

Biografia

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Guglielmo Aurini[1], che a volte si firmava con l'anagramma Inirua o Giaur, pubblicò buona parte dei suoi scritti su riviste (Rivista abruzzese di scienze, lettere ed arti, Corriere Abruzzese, L'Abruzzo, Arte di Adolfo Venturi, Rassegna d'arte e storia di Firenze, Roma di Flery, L'Ordine di Ancona, La Valtellina di Sondrio, Ars Nova, La Scure e Libertà di Piacenza).

I suoi primi articoli di cronista e critico d'arte furono pubblicati su La Vedetta di Teramo, in occasione della Mostra artistica di Teramo del 1888, occupandosi appena ventiduenne della sezione di arte moderna.

La passione per l'arte e l'archeologia lo indusse a trasferirsi a Roma, dove iniziò una nuova carriera nell'amministrazione delle Poste. Ivi, a più diretto contatto col mondo accademico, oltre alle mostre d'arte, poté seguire, in veste di giornalista, le lezioni di Adolfo Venturi sulla storia dell'arte, insieme a quelle di Emanuel Löwy sull'archeologia e di Rodolfo Lanciani sulla topografia romana.

A Chieti, dove visse nel periodo dal 1915 al 1918, assistette alla scoperta degli affreschi rinvenuti nella demolizione della chiesa di San Domenico e alla scoperta di avanzi dell'antico acquedotto romano, venuti alla luce durante lo scavo delle fondazioni del palazzo provinciale.

Fu nominato "ispettore dei monumenti e scavi" e pubblicò diversi scritti su Chieti e l'arte teatina; nel 1917, venne dato alle stampe il saggio Su le opere d'arte esistenti in Chieti, con il quale diede inizio a uno studio sistematico della storia e delle opere di Chieti.

Visse a Teramo, poi a Roma, Campobasso, Chieti, Macerata, Piacenza, Sondrio, Torino. In tutte queste città tenne conferenze e studiò l'arte locale, pubblicando su questo argomento articoli su periodici, monografie o guide[2].

Scrisse la Piccola guida dei monumenti di Piacenza per i congressisti del 36º congresso geologico italiano e la Guida di Piacenza e provincia[3].

A Piacenza fece parte dell'associazione culturale "Amici dell'arte", che nel novembre 1923 diede vita alla pubblicazione del periodico Ars Nova, per il quale Guglielmo fu collaboratore e autore di diversi articoli.

Fu nominato socio della Deputazione abruzzese di storia patria il 25 settembre del 1920 e cavaliere ufficiale dal ministro delle Poste e telegrafi nel 1922.

A lui sono state intitolate due pubbliche strade, una a Tortoreto Lido e una nella frazione Ostia Antica di Roma.

Alcune pubblicazioni

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Vengono di seguito alcune pubblicazioni dei 333 scritti editi:

Note

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  1. ^ Guglielmo Aurini, con il fratello Ernesto, è stato inserito nella collana Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, edito da Andromeda nel 2006.
  2. ^ Un'ampia bio-bibliografia è stata a lui stata dedicata da Lucio De Marcellis in «Notizie dalla Dèlfico», n. 2/1995, Teramo, Edigrafital, pp. 4-40. Vi è riportata la biografia, l'elenco commentato degli scritti editi (333 titoli), la bibliografia commentata e l'elenco dei manoscritti conservati presso la Biblioteca Provinciale «A. C. De Meis» di Chieti e la «M. Dèlfico» di Teramo.
  3. ^ M. Rigillo scrisse su "Libertà" del 12 giugno 1924 che ...l'egregio cav. Aurini meriterebbe, per questa sua nobile fatica, per lo meno la cittadinanza onoraria della terra che ha così meritatamente messa in valore.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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