Nato a Caltanissetta nel 1902 da Angelo Chiarelli (1874) e Concetta Sanfilippo,[1][2] iniziò gli studi all'Università di Palermo assecondando il desiderio del padre che lo voleva ingegnere minerario. Completò poi gli studi al Politecnico di Torino dove si laureò nel 1927, seguendo però il corso di laurea in ingegneria elettrotecnica.
A partire dal 1928 fu assunto al Comune di Torino, dove lavorò per quarant'anni e dove rivestì, dal 1956 al 1968, la qualifica di capodivisione.[3]
Durante la sua carriera si occupò di impianti elettrici interni, impianti termici, gasdotti, orologi, semafori. Negli anni cinquanta progettò anche una colonnina luminosa segnaletica da posizionarsi alle fermate dei tram. Il suo nome però resta legato soprattutto all'illuminazione pubblica per le innovazioni da lui apportate agli impianti della città di Torino.
Un ruolo particolarmente significativo fu quello svolto durante le celebrazioni di "Italia '61" per il centenario dell'Unità d'Italia, quando molteplici nuovi impianti furono progettati e installati appositamente per l'occasione.[4] La definizione di Torino come Ville Lumière italiana, che cominciava allora a circolare,[5] diventò così più che mai appropriata. Con le moderne applicazioni e le intuizioni di Guido Chiarelli, per la prima volta l'illuminazione pubblica ebbe anche un risvolto artistico, come dimostrato in particolare dalle illuminazioni delle fontane e del giardino roccioso al Parco del Valentino, realizzate per l'esposizione universale del 1961, avvenimento che attirò oltre 4 milioni di visitatori nella prima capitale italiana.[6] Sempre nel 1961, Guido Chiarelli realizzò il progetto di illuminazione della Mole Antonelliana, al termine dei lavori per la ricostruzione della guglia.
Nel 2011, durante i festeggiamenti per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia, la sua opera è stata ricordata a Torino in tre occasioni: con i cartelloni in piazza Carignano (giugno)[7], al Lingotto - 8 Gallery (luglio) e nella celebrazione del 24 luglio alle Officine Grandi Riparazioni (organizzata dall'Associazione Amici di Italia 61 per il progetto Io c'ero): qui è stata anche letta la poesia Il Giardino Incantato a lui dedicata.[8][9]
Ad Agliè il 9 giugno 2012, in occasione dell'assegnazione dei premi del concorso letterario Il Meleto di Guido Gozzano, Guido Chiarelli è stato ricordato con un secondo componimento poetico An Evening Sky, relativo alle opere di illuminazione da lui realizzate.[10]
Il 3 luglio 2019, nel Parco del Valentino ha avuto luogo, in presenza delle autorità cittadine, la cerimonia per lo scoprimento di una targa commemorativa per il lavoro svolto da Guido Chiarelli dal 1928 al 1968 per Comune di Torino.[11]
Il 4 gennaio 2021 la figlia Lidia ha presenziato lo scoprimento della nuova targa commemorativa all'ingresso del giardino roccioso al Valentino.[12]
In occasione del 120º anniversario della sua nascita, nei salone aulico della Villa Amoretti di Torino, è stata organizzata la grande mostra Luci per la città che ha visto coinvolti circa settanta artisti.[13]
Il 28 dicembre 2023 a Caltanissetta è stata inaugurata una targa commemorativa alla presenza del Prof. Enzo Falzone, storico e studioso della città, e delle autorità cittadine in particolare gli assessori Cettina Andaloro e Marcello Frangiamone.
Su interessamento di Marco D'Arma, Presidente del quartiere Provvidenza, la targa è stata posta in via Narese 27, dove Guido Chiarelli era vissuto fino al 1922.[14][15]
AIDI (Associazione Italiana d'Illuminazione), Aspetti dell'illuminazione pubblica di Torino, atti del 1º Convegno Nazionale AIDI (Torino, 11-13 maggio 1961), Torino, Ilte, 1961.
Chiara Aghemo, Luigi Bistagnino e Chiara Ronchetta, Illuminare la città - Sviluppo dell'illuminazione pubblica a Torino, Torino, Celid, 1994.
Alessandro Guido Actis, Marco Bodo, Mario Broglino, Torino di Luce, Pinerolo, Alzani, 2006.
Lidia Chiarelli, Le Luci di Torino (PDF), in La Stampa, 11 marzo 2011, TO.7. URL consultato il 2 dicembre 2022. Ospitato su Guidochiarelli.files.wordpress.com.
Mario Broglino, Lidia Chiarelli, Enzo Papa, Torino: Percorsi di luce, Rotary Club Torino Crocetta - Distretto Rotary 2030, 2011.