Henry Clement van de Velde, dopo aver frequentato dal 1881 al 1884 l'accademia di Anversa e dopo un periodo di formazione a Parigi dove si accostò al movimento simbolista, tornò in Belgio dove per un periodo visse in una sorta di comune con altri artisti presso Anversa. A partire dal 1888 continuò la sua attività artistica a Bruxelles. Influenzato dalla pittura di Monet, di Renoir e di van Gogh, si unì nel 1889 al gruppo d'avanguardia Les XX (I Venti) e dipinse secondo i canoni del neoimpressionismo francese.
A partire dal 1890 cominciò a maturare il suo interesse per le arti applicate e progressivamente lasciò la ricerca pittorica. Progettò la casa di famiglia, il che gli permise di realizzare il suo desiderio di diventare architetto e progettare mobili. Nelle sue opere di architettura mostrò un distacco totale dagli stili compositivi del passato.
Nel 1894 e 1896 ebbe una stretta collaborazione con il connazionale Octave Van Rysselberghe, per la realizzazione di due edifici a Bruxelles: l'Hotel Otlet e l'Hotel De Brouckère, per i quali progettò in particolare gli arredi e le decorazioni interne, in uno stile Art Nouveau piuttosto sobrio.
Con la Casa Blomenwerf nel 1895 a Uccle, nei pressi di Bruxelles si orientò verso il modello della Red House di William Morris e al suo movimento Arts and Crafts. Al 1899 risale il progetto per la tabaccheria della Havana-Compagnie a Berlino.
Dal 1901 si trasferì a Weimar, dove fu consigliere artistico presso la corte del granduca Guglielmo Ernesto.
Dal 1906 al 1914 diresse la neonata Kunstgewerbeschule di Weimar. Nel 1917 emigrò in Svizzera, e nel 1925 istituì a Bruxelles l'Institut Supérieur d'Architecture et des Arts Décoratifs.
Insieme a Victor Horta viene considerato uno dei fondatori dell'Art Nouveau, nonché uno degli esponenti principali del movimento. Trascorse gli ultimi anni di vita a Oberägeri, borgo montano del Cantone di Zug, in Svizzera, dove si spense nel 1957 all'età di 94 anni.