Il cacciatore di aquiloni
Una scena del film
Titolo originaleThe Kite Runner
Lingua originaleinglese, urdu, pashtu, dari, russo
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2007
Durata122 min
Generedrammatico
RegiaMarc Forster
SoggettoKhaled Hosseini
SceneggiaturaDavid Benioff
ProduttoreWilliam Horberg, Walter F. Parkes, Rebecca Yeldham, E. Bennett Walsh
Produttore esecutivoSidney Kimmel, Sam Mendes, Laurie MacDonald, Jeff Skoll
Casa di produzioneDreamworks Pictures, Paramount Classics, Participant Productions, Sidney Kimmel Entertainment, Parkes/MacDonald, Neal Street Productions
Distribuzione in italianoFilmauro
FotografiaRoberto Schaefer
MontaggioMatt Chessé
Effetti specialiTom Sindicich, Ken Durey, Kevin Tod Haug
MusicheAlberto Iglesias
ScenografiaCarlos Conti, Karen Murphy, Maria Nay, Caroline Smith
CostumiFrank L. Fleming
TruccoKristina Vogel, Leslie Devlin
Interpreti e personaggi
  • Khalid Abdalla: Amir adulto
  • Zekeria Ebrahimi: Amir bambino
  • Ali Dinesh: Sohrab
  • Homayoun Ershadi: Baba
  • Atossa Leoni: Soraya
  • Ahmad Khan Mahmidzada: Hassan bambino
  • Nasser Memarzia: Zaman
  • Shaun Toub: Rahim Khan
  • Saïd Taghmaoui: Farid
  • Sayed Jafar Masihullah Gharibzada: Omar
  • Nabi Tanha: Ali
  • Abdul Salam Yusoufzai: Assef
  • Elham Ehsas: Assef bambino
  • Qadir Farookh: Generale Taheri
  • Maimoona Ghizal: Jamila Taheri
Doppiatori italiani

Il cacciatore di aquiloni (The Kite Runner) è un film del 2007 diretto da Marc Forster, tratto dall'omonimo best seller di Khaled Hosseini.

Trama

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Il film racconta in un lungo flashback la vita di Amir, un agiato ragazzo afghano di Kabul, orfano di madre, bravissimo nell'inventare storie, e del suo amico Hassan, figlio del suo povero servo Ali. I due bambini giocano a "cacciare" gli aquiloni, cioè cercare di tagliare il filo dell'aquilone avversario e sono talmente bravi da diventare campioni di Kabul. Hassan che è di etnia hazara viene da tempo perseguitato da altri ragazzi pashtun più grandi di lui e un giorno, per proteggere l'amico Amir, li minaccia con una fionda: questi si vendicheranno violentandolo. Amir guarda di nascosto quella tremenda scena ma, per vigliaccheria e ingenuità, non interviene. Sconvolto e traumatizzato, da lì in poi Amir rifiuterà la compagnia di Hassan, anzi cercherà di allontanarlo dalla sua casa, addirittura facendo credere al padre che gli avesse rubato l'orologio. Dopo questo avvenimento Hassan e suo padre se ne andranno.

Nel 1979, durante l'invasione sovietica dell'Afghanistan, Amir e suo padre scappano in Pakistan, e poi si trasferiscono in California, negli Stati Uniti. Qui Amir trascorre la sua adolescenza: si laurea nella lingua inglese, si innamora e sposa la figlia di un ex generale afghano. Passano gli anni: purtroppo suo padre si ammala e muore di cancro ai polmoni. Nel 2000 Rahim Khan, grande amico di suo padre, che da Kabul era stato costretto a trovare rifugio in Pakistan, chiede ad Amir di fargli visita. Questo evento riporta a galla i ricordi dell'infanzia raccontati nel flashback. Amir arriva in Pakistan e incontra Rahim Khan, ormai anziano e malato: egli gli riferisce la morte di Hassan, ucciso dai talebani mentre cercava di proteggere la sua famiglia, tra cui il figlio Sohrab.

Rahim Khan rivela ad Amir il segreto che suo padre gli aveva sempre tenuto nascosto: Amir e Hassan in realtà erano fratellastri, in quanto suo padre aveva avuto una relazione segreta con la madre di Hassan. Scioccato, Amir decide di cercare il nipote, pertanto rientra in Afghanistan accompagnato dall'autista Farid, travestendosi da talebano e indossando il turbante e la barba finta. Le tracce lo conducono fino ad un edificio fatiscente utilizzato come orfanotrofio, e qui Amir scopre che un comandante talebano veniva a prendersi bambini e bambine, che quasi mai tornavano. Sorhab è tra questi bambini rapiti e Amir va allora a cercarlo nel fortino controllato dai talebani. Qui incontra lo spietato Assef, ovvero il ragazzo che ha violentato Hassan da bambino.

Assef gli mostra Sorhab, ridotto ad un Bacha Bazi, uno schiavo sessuale, e riconosce Amir, a cui impone di togliere la barba finta e il turbante. Assef odia l'America e insulta Amir che è diventato un cittadino americano. Per vendicarsi, inizia a massacrare Amir di botte e sta quasi per ucciderlo ma Sohrab, proprio come il padre molti anni prima, punta una fionda contro Assef e gli cava un occhio, vendicando a sua insaputa la violenza fatta a suo padre. Amir e Sorhab riescono a fuggire dal fortino e mentre i talebani sparano su di loro, Farid riesce fortunosamente a portarli in salvo. Passato il confine, Amir torna con Sohrab negli Stati Uniti e rivede la moglie.

Nel finale del film Amir va in un parco con Sohrab, e gli insegna a giocare con l'aquilone. Ripetendo i gesti compiuti con Hassan molti anni prima, vince un confronto con un ragazzo, gli taglia il filo e urla a Sohrab una frase che da bambini gli diceva sempre suo fratello Hassan: «Per te, questo ed altro!». Grazie a questa frase riesce a redimersi.

Distribuzione

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Il film è uscito per la prima volta doppiato in lingua italiana il 28 marzo 2008.[1]

Differenze dal romanzo ed omissioni

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Note

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  1. ^ MYmovies.it, Il cacciatore di aquiloni, su MYmovies.it. URL consultato il 21 maggio 2023.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN189384148 · GND (DE7672581-9
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