Il raccomandato di ferro | |
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Mario Riva e Amedeo Nazzari | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1959 |
Durata | 95 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | commedia |
Regia | Marcello Baldi |
Soggetto | Augusto Gotti Lega |
Sceneggiatura | Marcello Baldi, Giorgio Bontempi, Riccardo Ghione |
Produttore | Achille Piazzi |
Produttore esecutivo | Nicolò Pomilia |
Casa di produzione | Achille Piazzi Produzione Cinematografica |
Distribuzione in italiano | Lux Film |
Fotografia | Carlo Carlini |
Montaggio | Lionello Massobrio |
Musiche | Teo Usuelli |
Scenografia | Nedo Azzini |
Costumi | Lucia Mirisola |
Trucco | Anacleto Giustini |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il raccomandato di ferro è un film del 1959 diretto da Marcello Baldi.
Augusto Zinconi è un ex usciere romano che ha trovato impiego in un'industria petrolifera di Mestre grazie a una falsa lettera di raccomandazione del sottosegretario Goffredo Monaci. Ritardatario e libertino, dopo aver corrotto il portinaio dello stabilimento per farsi timbrare il cartellino in sua assenza, riesce a scampare al licenziamento asserendo di essere amico di vecchia data del sottosegretario, nel frattempo divenuto un potente ministro, l'unica persona che potrebbe salvare l'industria dalla bancarotta. Viene quindi spedito a Roma per farsi firmare dal ministro l'importante pratica; aiutato dalla fortuna riesce ad ottenere il documento, già firmato in precedenza, senza incontrare Monaci. Tornato a Mestre da trionfatore, ottiene nuove e maggiori cariche, finché un giorno viene annunciata la visita all'industria del ministro, mettendo per la prima volta di fronte Zinconi e Monaci.
Il film venne girato a Mestre e a Roma.
«Il filmetto raccoglie tutti i luoghi comuni della satira antiburocratica passata attraverso l'umorismo dei settimanali, e li cucina a fuoco così lento da produrre appena qua e là, fra molti sbadigli, uno stiramento di sorriso. [...]»
«Questa commedia vuole essere una satira all'ambiente della burocrazia: qualche volta diverte e offre uno spettacolo brillante, anche se privo di qualunque pretesa di originalità»
«Il film sfrutta solo superficialmente un tema, che sarebbe suscettibile di più ampi sviluppi nel campo della satira del costume; non manca tuttavia di qualche felice trovata»