Carlo Pisacane, spesso accreditato con lo pseudonimo Capannelle[1] (Napoli, 2 febbraio 1889 – Roma, 9 giugno 1974), è stato un attore italiano.
Attore di rilievo della filodrammatica napoletana, nato a Napoli il 2 febbraio 1889[2] iniziò la carriera cinematografica all'epoca del film muto, esordendo al fianco di Tina Pica nel primo film della regista italiana Elvira Notari. Successivamente recitò tra gli anni trenta e settanta in più di settanta film, generalmente commedie comiche o popolari, interpretando ruoli di supporto o di carattere fortemente macchiettistico.
Sebbene avesse già lavorato in diversi film tra i quali Paisà (1946) di Roberto Rossellini, la notorietà cinematografica arrivò tardi, quando il regista Mario Monicelli gli affidò il ruolo del mitico Capannelle, il famelico vecchietto bolognese - doppiato da Nico Pepe - nella sgangherata banda criminale de I soliti ignoti (1958). Il nomignolo gli restò incollato, al punto che comparve nei crediti di alcune pellicole al posto del suo vero nome e come Capannelle fu ricordato[3].
Negli anni immediatamente successivi interpretò numerose pellicole. Fu a fianco di Alberto Sordi ne Il vigile (1960), in cui interpretò l'anziano padre del vigile Otello Celletti, fannullone quanto il figlio, e al fianco di Totò e Aldo Fabrizi, in Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, sempre del 1960.
Tornò con Monicelli ne L'armata Brancaleone (1966), vestendo i panni di Abacuc, ebreo convertito suo malgrado. Sulla scia del successo conseguito dalla pellicola fu chiamato da Pier Paolo Pasolini a interpretare Brabanzio, il padre di Desdemona, in un'originale rivisitazione dell'Otello, nell'episodio Che cosa sono le nuvole?, tratto dal film Capriccio all'italiana (1968). Nello stesso anno prese parte a una serie di sketch di Carosello, pubblicizzando olio lubrificante e benzina della Api - Anonima Petroli Italiana. Concluse la carriera nel 1972 con un'apparizione in Fratello Sole, sorella Luna di Franco Zeffirelli.
Morì a Roma nel 1974.