La Libre Parole
StatoBandiera della Francia Francia
Linguafrancese
Periodicitàquotidiano
GenereStampa politica
FondatoreÉdouard Drumont
Fondazione1892
Chiusura1924
SedeParigi
Tiratura300000
Record vendite300000
DirettoreÉdouard Drumont
ISSN1256-0294 (WC · ACNP) e 2592-4125 (WC · ACNP)
Sito webwww.retronews.fr/titre-de-presse/libre-parole
 
Frontespizio de La Libre Parole, 1893

La Libre Parole o La Libre Parole illustrée (francese; La parola libera) è stato un giornale politico francese antisemita (Parigi, 1892 - giugno 1924) fondato nel 1892 dal giornalista e polemista Édouard Drumont e dal suo amministratore Charles Devos,[1] con sede al n. 14 di boulevard Montmartre (fino al 1900).

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

Sostenendo di aderire alla tesi vicine al socialismo[2], La Libre Parole è principalmente noto per la sua denuncia dei vari scandali, compreso lo scandalo di Panama, che deve il suo nome alla pubblicazione di un articolo su di esso nel giornale di Drumont.

Anche la giornalista Séverine scrisse articoli per La Libre Parole nel 1893-1894, ma non parteggiando per l'antisemitismo teorizzato e sistematico; tuttavia si lasciò talvolta andare alla denuncia dell'esprit juif (spirito giudaico) dei grands Juifs.[3]

Questo giornale si scagliò contro 'Diana Vaughan', una invenzione di Léo Taxil, prima che Taxil ammettesse che la sua protetta anti-massoneria non esisteva nel 1897. La Libre Parole preferì la 'veggente' Henriette Couedon.

Con l'emergere dell'affare Dreyfus, La Libre Parole ha goduto di un notevole successo, diventando il principale organo dell'antisemitismo parigino. Allo stesso tempo, La Libre Parole ha sostenuto un virulento anticapitalismo dovuto al collegamento percepito da Drumont e dai suoi collaboratori tra ebrei e capitalismo.

Il giornale nel 1897 si occupò anche del massacro contro gli armeni in Turchia.[4]

Drumont lasciò la gestione del giornale nel 1898, quando fece il suo ingresso in politica (eletto come deputato del Dipartimento di Algeri fino al 1902). Intorno al 1908, volendo vendere La Libre Parole a Léon Daudet, Drumont tentò di unire il giornale con L'Action française, ma questo progetto non è riuscito.

A partire dal 1910, il giornale fu pubblicato da ultraconservatori cattolici non riguadagnando più il livello di successo che aveva goduto con lo stile belligerante di Drumont. Gaston Méry[5] è stato uno dei suoi caporedattori. Nel gennaio 1919, pubblicò una dichiarazione del marchese Régis de l'Estourbeillon in favore dell'insegnamento della lingua bretone nella scuola.

L'antisemitismo in Francia declinò durante gli anni venti, in parte perché il fatto che così tanti ebrei morirono combattendo per la Francia durante la prima guerra mondiale rese più difficile accusarli di non essere patriottici. La Libre Parole, che un tempo aveva venduto 300 000 copie per ogni tiratura, chiuse nel 1924.[6]

Eredità

[modifica | modifica wikitesto]

L'eredità del quotidiano di Drumont fu rivendicata da diverse pubblicazioni effimere che hanno riutilizzate il titolo La Libre Parole per organizzazioni nazionalistiche e xenofobe:

Anni 1930-1940: la Libre parole di Henry Coston

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ (EN) William Brustein, Roots of Hate: Anti-Semitism in Europe Before the Holocaust, Cambridge University Press, 2003, pp. 119–120, ISBN 0521774780.
  2. ^ (FR) Turquetto.blogspot.com Archiviato il 26 aprile 2019 in Internet Archive.
  3. ^ (FR) Françoise Blum, « Séverine ou la recherche d'une justice perdue », in Mil neuf cent : Revue d'histoire intellectuelle, n°11, 1993, p.94.
  4. ^ (FR) La Libre Parole del 14 marzo 1897 Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.
  5. ^ (FR) Revel Unice[collegamento interrotto]
  6. ^ (EN) Julian Jackson, France: The Dark Years, 1940-1944, Oxford University Press, 2001, p. 105, ISBN 0-19-820706-9.
  7. ^ (FR) André Halimi, La délation sous l'occupation, le cherche midi, p. 70-71

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàBNF (FRcb328070581 (data)