Il leudo o loido (in lingua italiana anche leuto o liuto, in lingua ligure lœidu o leûdo pron. /'løɪdu/[1]) è il nome dato, in Liguria, ad una famiglia di barche a vela latina che sono state utilizzate per le attività di cabotaggio (trasporto di merci) fino agli ultimi decenni del Novecento, in tutta l'area mediterranea.

Leudo nel porto di Vernazza

Descrizione

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Il Nuovo Aiuto di Dio.

Il leudo si presenta come una piccola nave di circa quindici metri di lunghezza con una capacità di carico di una trentina di tonnellate. La forma affusolata dello scafo gli permetteva, ad una epoca con porti ancora scarsi, di esser alato sulla spiaggia come di affrontare il mare aperto.
Nell'Ottocento i principali carichi di merci erano: il vino ligure,[2] il formaggio pecorino di Sardegna, l'ardesia del territorio di Cogorno, le ceramiche di Albissola, sale, sabbia.

Oggi, solo una flotta di pochi leudi testimonia il patrimonio marinaro, un tempo ricchissimo, della Liguria.

Leudi tirati a secco sulla spiaggia di Sestri Levante. In primo piano la pareggia -Giulia madre

Gli ultimi leudi sopravvissuti sono:

Il ponte del leudo Ferdinando padre

Altre imbarcazioni

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Nella stessa epoca della diffusione dei leudi, nei mari liguri e dell'Alto Tirreno venivano usate, con le stesse funzioni altre imbarcazioni

Note

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  1. ^ Consulta Ligure, Vocabolario delle Parlate Liguri, 1983-1998
  2. ^ A partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento, Bartolomeo Bregante con i suoi leudi si era specializzato nel trasporto del vino tra molte zone di produzione e consumo del Mediterraneo [1].
  3. ^ Fabrissiu Cunsegê, U riturnu d'u lœidu
  4. ^ Pietro Cristini

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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