Navajo
Diné bizaad
Parlato inBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Regioni Arizona
Nuovo Messico
Utah
Colorado
Locutori
Totale167.000 nel 2015
Altre informazioni
TipoSOV
Tassonomia
FilogenesiLingue dene-ienisseiane
 Lingue na-dene
  Lingue athabaska
   Lingue apache
    Navajo
Codici di classificazione
ISO 639-1nv
ISO 639-2nav
ISO 639-3nav (EN)
Glottolognava1243 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Bila'ashda'ii t'áá ałtsoh yiník'ehgo bidizhchįh dóó aheełt'eego ílįįgo bee baahóchį'. Eíí hání' dóó hánítshakees hwiihdaasya' eíí binahjį́' ahidinínłnáhgo álíleek'ehgo k'é bee ahił niidlį́.
Diffusione della lingua Navajo negli Stati Uniti.

Il navajo o navaho (in navajo diné bizaad) è una lingua della famiglia na-dene del ramo athabaska, e appartiene al gruppo delle lingue apache. È parlata nel sud-ovest degli Stati Uniti, principalmente in Arizona e in Nuovo Messico dal popolo dei navajo. Il navajo conta più di 150.000 parlanti ed il suo uso sembra addirittura in ascesa. È la lingua indigena americana più importante a nord della linea di confine tra Stati Uniti e Messico ed è quella con maggiori possibilità di sopravvivenza tra quelle parlate dai nativi americani.

Il navajo è così complesso per un non madrelingua, che le forze armate statunitensi impiegarono durante la Seconda guerra mondiale, nei combattimenti dell'Oceano Pacifico, dei cittadini navajo per trasmettere messaggi in codice; i nativi impiegati a questo scopo erano detti code talker. Questa lingua rese vano qualsiasi tentativo di decifrazione logico-matematico analogo a quelli con cui, ad esempio, inglesi e polacchi riuscirono a decifrare i messaggi in codice tedeschi di Enigma.

Fonologia

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Vocali

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Il navajo ha quattro vocali: a, e, i e o, che possono essere brevi, lunghe o nasali:

  • breve, per esempio a e e,
  • lunga, per esempio aa e ee,
  • nasali, per esempio ą e ęę,

inoltre vi sono quattro toni:

  • alto, per esempio áá e éé,
  • basso, per esempio aa e ee,
  • acuto, per esempio e o
  • calante, per esempio áa e ée.

I toni, la quantità e la nasalizzazione sono combinabili gli uni con gli altri, per esempio ą́ą́ (lungo, nasale, alto).

Consonanti

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Una donna parla navajo

Le consonanti navajo hanno i seguenti suoni nell'ortografia normale:

  Bilabiali Alveolari Palatali Velari Glottali
centrali laterali semplici labializzate
Plosive non aspirate   b  [p]   d  [t]       g  [k]    
aspirate     t  [tʰ]       k  [kʰ]    
eiettive     t'  [t’]       k'  [k’]     '  [ʔ]
Affricate non aspirate     dz  [ʦ]   dl  [tɬ]   j  [ʧ]      
aspirate     ts  [ʦʰ]    [tɬʰ]   ch  [ʧʰ]      
eiettive     ts'  [ʦ’]   tł'  [tɬ’]   ch'  [ʧ’]      
Fricative sorde     s  [s]   ł  [ɬ]   sh  [ʃ]   h  [x]   hw  [xʷ]   h  [h]
sonore     z  [z]   l  [l]   zh  [ʒ]   gh  [ɣ]   ghw  [ɣʷ]  
Nasali     m  [m]   n  [n]          
Approssimanti     w  [w]       y  [j]      

La laterale /l/ è in verità un'approssimante laterale sonora. /ł/ viene al contrario realizzata come fricativa sonora. Questo contrasto si incontra spesso, poiché è più difficile percepire una vera approssimante sonora. Altre lingue athabaska, in particolare lo Hän, distinguono al contrario la differenza tra fricative laterali sonore e sorde.

Come la maggior parte delle lingue indigene americane del nord-ovest il navajo ha poche consonanti labiali.

Grammatica

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Dal punto di vista tassonomico il navajo è una lingua che tuttavia presenta processi fonotattici nella morfologia verbale assai complessa. L'ordine delle parole è solitamente Soggetto Oggetto Verbo (SOV). Sebbene con questa sequenza sintattica ci si aspetterebbero più che altro suffissi, il navajo modifica il significato semantico delle parole prevalentemente tramite prefissi.

Il navajo ha inaspettatamente molti verbi, ma pochi sostantivi. Tra questi vi sono anche pronomi, clitici, pronomi dimostrativi, numerali, posposizioni, avverbi, che Harry Hoijer ha raggruppato nella tipologia sintattica delle particelle. Non esistono parole che corrispondano alla tassonomia sintattica degli aggettivi: la funzione aggettivale viene assunta dai verbi.

Sostantivi

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Molti concetti che in altre lingue sono rappresentati da sostantivi in navajo si trovano come verbi. Le frasi nominali in Navajo non sono un elemento necessario della struttura sintattica e non hanno alcun caso.

Verbi

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I verbi, enormemente complessi, sono l'elemento centrale del navajo. Alcuni sememi espressi in altre lingue da sostantivi vengono resi in navajo con verbi. Alcuni esempi sono p.e. Hoozdo 'Phoenix, Arizona' (lett. 'il luogo è caldo') o ch'é'étiin 'entrata' (lett. 'qualcosa ha un sentiero piano verso l'esterno'). Molti composti derivano dalla nominalizzazione verbale, come ad esempio ná'oolkiłí 'orologio' (lett. 'una cosa che si muove lentamente in cerchio') e chidí naa'na'í bee'eldǫǫhtsoh bikáá' dah naaznilígíí 'carro armato' (lett. 'una carrozza che si muove intorno strisciando, su cui loro stanno seduti con una cosa grande che provoca esplosioni').

Il verbo si può suddividere in diversi elementi singoli. I verbi consistono di una radice astratta a cui vengono preposti diversi prefissi in una sequenza stabilita. La radice forma insieme al prefisso di classificazione l’argomento del verbo. L'argomento viene unito ad uno o più prefissi derivativi e costituisce così la base verbale. Infine i prefissi flessivi vengono aggiunti alla base (che Young & Morgan chiamano "prefissi paradigmatici") e formano così un verbo navajo completo.

Schema verbale

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I prefissi navajo vengono uniti al verbo in una sequenza stabilita. Questo genere di morfologia viene definito schema della classe di posizione ('position class template'). Più avanti si può notare una tabella dello schema verbale navajo, come è stato presentato da Young & Morgan nel 1987. Non tutte le posizioni possibili devono essere occupate da un prefisso, tanto che la maggior parte dei verbi navajo in realtà sono meno complessi di quanto potrebbe far supporre lo schema.

Il verbo consiste di tre elementi principali:

prefissi disgiunti prefissi congiunti radice

Queste tre parti possono essere suddivise in 11 posizioni, delle quali alcune possono essere passibili di ulteriori suddivisioni:

prefissi disgiunti prefissi congiunti radice
0 1a 1b 2 3 4 5 6 7 8 9 10
oggetto posposto posposizione avverbio-thematisch iterazione plurale oggetto diretto deissi avverbiale tematico Modo-aspetto soggetto classificatore radice

È vero che i prefissi si trovano normalmente in una posizione definita, ma alcuni prefissi possono modificare la sequenza sintattica per mezzo di metatesi. E così il prefisso a- (3i pronome oggettivo) solitamente si trova prima di di-, come p.e. in

adisbąąs 'Comincio a guidare un veicolo con le ruote' [ < 'a- + di- + sh- + ł + -bąąs].

Se però 'a- cooccorre con i prefissi di- e ni-, 'a- modifica tramite metatesi la sua posizione con di-, da cui risulterà la sequenza di- + 'a- + ni-. Quindi la sequenza corretta sarà:

di'nisbąąs 'Sto guidando un veicolo (da qualche parte) e mi sto perdendo' [ < di-'a-ni-sh-ł-bąąs < 'a- + di- + ni- + sh- + ł + -bąąs] (Nota: 'a- qui viene ridotta a '-).

mentre ci aspetteremmo invece la formulazione

adinisbąąs ('a-di-ni-sh-ł-bąąs)

Verbi di classificazione semantica

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Il navajo ha radici verbali che classificano un oggetto in base alla sua forma o ad altre caratteristiche fisiche e perciò classificano anche il movimento o la condizione dell'oggetto. Queste radici verbali vengono definite come radici verbali classificatorie e definite solitamente con una sigla. Ci sono undici radici verbali classificatorie per gli oggetti spostati a mano, che qui sono elencati nel modo perfettivo:

Classificatore+Radice Definizione Classificazione completa Esempi
-'ą́ OSR Oggetto solido e rotondo Bottiglia, palla, stivale, pacchetto, ecc.
-yį́ CPF Carico, pacco, fardello Zaino, fascio, sacco, sella, ecc.
-ł-jool MNC Materiale non compatto Cumulo d'erba, Nuvola, Nebbia, ecc.
-lá OFS Oggetto flessibile e sottile Fune, guanti, calzini, cipolle arrostite, ecc.
-tą́ ORS Oggetto rigido e sottile Freccia, padella, sega, ecc.
-ł-tsooz OFP Oggetto flessibile e piano Coperta, cappotto, otre, ecc.
-tłéé' MM Materiale molle Panna, fango, persona svenuta, ecc.
-nil PLO1 Plurale degli oggetti 1 Uova, palle, persone, monete, ecc.
-jaa' PLO2 Plurale degli oggetti 2 Mormorii, semi, zucchero, maggiolini, ecc.
-ką́ CA Contenitori aperti Bicchiere di latte, cucchiaio di minestra, manciata di farina, ecc.
-ł-tį́ OA Oggetti animati Microbi, persona, cadavere, bambola, ecc.

In base a queste classificazioni il navajo non ha un unico verbo che corrisponda alla parola italiana dare. In base alla classificazione dell'oggetto dato in navajo vi sono undici verbi diversi che corrispondono all'italiano dare. Per esprimere infatti la frase italiana Dammi un po' di fieno, è possibile utilizzare il verbo níłjool (MNC). Nella frase Dammi una sigaretta il verbo dare viene reso al contrario con nítįįh.

Oltre alla definizione delle caratteristiche fisiche di un oggetto è inoltre possibile distinguere tra radici verbali classificatorie tra oggetti in movimenti di diverso tipo. Per questo è possibile suddividere le radici in tre categorie:

  1. spostato a mano
  2. innescato
  3. volo libero

spostato a mano comprende p.e. portare, lasciare e portare via, innescato lanciare, lasciare cadere, far girare, ecc. e volo libero u.a. cadere verso il basso e volare.

La categoria ORS ad esempio ha le seguenti radici:

  1. -'ą́ (oggetto rotondo) muovere a mano,
  2. -ne'  lanciare (un oggetto rotondo), e
  3. -l-ts'id (un oggetto rotondo) si muove senza influenze.

Cambio yi-/bi- (Caratteristica animata)

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Come in molte lingue apache anche la grammatica navajo contraddistingue diversi gradi di caratteristiche animate. A seconda della loro classificazione nella gerarchia delle caratteristiche animate certi sostantivi richiedono forme verbali specifiche (cfr. Young & Morgan 1987: 65–66). Il grado più alto di caratteristica animata lo assumono gli esseri umani, che hanno il grado di astrazione più basso:

Uomo → Bambino/grande animale → Animale di medie dimensioni → piccolo animale; Forze della natura→ Astrazione

In generale il sostantivo con il grado più alto di caratteristica animata nella frase si trova davanti al grado basso. Se entrambi i sostantivi hanno lo stesso grado di caratteristica animata, la sequenza è libera.

Questo fenomeno è stato registrato per la prima volta da Kenneth Hale nel 1973.

Bibliografia

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Materiali didattici (in inglese e tedesco)

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Pubblicazioni linguistiche ed altro

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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